"Che sfacchinata!" pensò Sally risalendo il crinale della collina sul viottolo sterrato. Nonostante fosse una ragazza abbastanza atletica non le piaceva fare quei lunghi tratti di strada a piedi da sola. Si annoiava. Inoltre il cellulare che in quelle occasioni usava per ascoltare gli mp3, le si era scaricato non appena raggiunta la metà strada ed allora non poteva tornare indietro. Che iella!
Sospirò profondamente. Il profumo della natura era intenso quel giorno, forse a causa del forte temporale della sera prima, o forse solamente perché la primavera era ormai al suo apice. Tutto era verde e pieno di fiori. Era finalmente quel periodo dell'anno in cui gli insetti non avevano ancora cominciato a dare fastidio ma il sole scaldava già. Quel periodo in cui poteva iniziare ad indossare i vestitini leggeri ed in cui tutti erano tempestati dagli ormoni in subbuglio. Sorrise tra se ripensando al ragazzo dalla finestra del giorno prima. In fondo non era poi così male passeggiare lì, sola coi suoi pensieri.
Arrivata al punto in cui la stradina voltava a sinistra, riscendendo leggermente a valle, Sally si fermò. Ogni anno era sempre la stessa storia. Dove era finito il passaggio tra i rami per fare gli ultimi metri che la separavano dalla radura?
Puntualmente a fine estate, quando i ragazzini smettevano di andare a giocare laggiù, le famiglie di andarci a fare i pic nic e le coppiette... beh, le coppiette di andare a fare le loro cose, il passaggio tra i rami spariva completamente e l'anno successivo doveva essere ricreato da una persona volenterosa che si avventurasse tra i rami degli arbusti per cercare dove si fosse nascosto. Sally non riusciva a capire perché la persona volenterosa dovesse essere lei ma ormai era lì. Non poteva far altro che tuffarsi nel verde.
Con molta attenzione a non pungersi con le gemme, iniziò schivando i primi rami. Mise un piede in avanscoperta e si intrufolò. Il pantano creato dal temporale della sera prima, in quel punto non era ancora asciugato e lo scarpone sprofondò per tutta la suola nel fango.
"Merda!"
Fece Sally scocciata. Con un leggero movimento passò quel muro naturale e si trovò nel sottobosco. Nonostante l'erba fosse alta, lì era abbastanza rada e non c'erano i cespugli acuminati che tanto le davano fastidio. Avanzò tentennante tra gli alberi sparsi, sempre seguendo la pendenza del terreno. Doveva arrivare in cima. Un soffio di vento, su, oltre gli alberi, fece oscillare le chiome e danzare le chiazze di luce che macchiavano l'erba ed i tronchi. Sembrava di stare nel paese delle meraviglie. Forse era anche per quello che avevano deciso di farlo alla radura di Oak Hill. Pensando a quello che la aspettava le tornò il buonumore e riprese a camminare di buona lena. Guadò un rigagnolo, saltò un tronco caduto ed in men che non si dica raggiunse la sua meta. Arrivando dal bosco quel posto era davvero spettacolare. Le chiome degli alberi si aprivano lasciando spazio al cielo azzurro chiazzato di nuvole. L'erba, cresceva alta fino alle ginocchia, libera di farsi cullare dal vento e baciare dal sole. Tutto attorno il bosco proseguiva ma non per quei pochi piedi circolari attorno alla grande quercia. E lei rimaneva lì. Ferma e maestosa a governare su quell'altura.
Sally si sentì fiera di essere arrivata fino lì e di essere stata la prima quell'anno a farlo. Riprese a camminare e si avvicinò all'albero. Chissà da quanti anni se ne stava lì fermo sotto la calura estiva e le gelate invernali a vedere i piccoli omini come lei arrivare, passare ed andare via. Posò lo zaino a terra e si appoggiò con la schiena al tronco per riprendere le forze. In cielo le nuvole volavano velocissime in direzione della città ma lì sembrava che tutto fosse fermo, sempre, da migliaia di anni. Guardò la terra ai piedi del tronco. L'erba sotto la folta chioma tornava ad essere rada e bassa. Poco più avanti vide senza difficoltà ciò che cercava. Il cerchio di pietre del falò. Gli si avvicinò per ispezionarlo. Spesso durante l'estate i ragazzini lo distruggevano per gioco, ma questa volta lo trovò integro come l'aveva lasciato l'anno prima. Perfetto. La prima parte del lavoro era fatta. Ora iniziava il difficile. Tornò allo zaino e prese il picchetto, la corda, il metro pieghevole e la zappetta, poi di nuovo al focolare. Piantò il picchetto esattamente al centro della cenere, srotolò la corda e ne legò al perno un'estremità e poi si mise a tracciare un cerchio sul terreno con la zappetta. Non era un lavoro difficile, era soltanto noioso. Finito il cerchio passò alle linee della stella con l'aiuto del metro ed il gioco fu fatto. Si rialzò asciugandosi il sudore dalla fronte. Il vento era calato ma attorno si erano addensate alcune nuvole scure e gonfie di pioggia. "Speriamo che non si metta a diluviare" pensò.
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Il circolo di Nene
AdventureRomanzo erotico che narra le vicende di cinque ragazze alla ricerca della piena consapevolezza del proprio potenziale erotico in una piccola cittadina degli Stati Uniti. Un misterioso libro rosso farà da filo conduttore per questo viaggio all'ombra...