Il circolo di Nene - Prologo

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L'intenso odore che emanava la candela alla lavanda impregnava l'aria del negozio vuoto. Spifferi gelidi entravano dalle giunture della vecchia porta cigolante facendo tintinnare lo scaccia sogni all'ingresso.

Agatha alzò lo sguardo dal foglio bianco e spostò la stufetta elettrica accanto alla sua sedia. Fuori dalla finestra le nubi cupe si addensavano nel cielo scuro del tardo pomeriggio invernale. Forse era la volta buona che iniziava a nevicare.

Sospirò con lo sguardo perso nella fiamma che si allungava dal tronco di cera viola e giocava con ogni movimento dell'aria circostante. Rimaneva sempre affascinata a quello spettacolo. Era molto triste.

L'atrio di quello che fino ad allora era stato il suo negozio ora appariva cupo e tetro, svuotato di tutti i suoi ninnoli, dei suoi libri, della vita. Gli scaffali giacevano vuoti flebilmente illuminati dalla candela che creava lugubri ombre tremolanti sui fondi lignei.

Non avrebbe mai creduto che potesse arrivare quel momento.

Un grande gatto nero balzò sulla scrivania ronfando e si acciambellò sull'ultimo cuscino rimasto che lei gli aveva sistemato strategicamente accanto alla cassa.

"Ciao, Merlino" disse sottovoce accarezzandolo.

Il gatto la osservò con aria sorniona e ronfò più forte come a ringraziarla delle attenzioni.

Agatha riprese la stilografica e la avvicinò al foglio. Cosa avrebbe dovuto scrivere?

Iniziò a far scorrere il pennino impregnato di inchiostro sulla carta resa giallina dalla flebile luce creando magnifiche forme con la sua perfetta grafia:

"Cara Rachel,

Quando leggerai queste parole io sarò già a Londra e probabilmente avrò definitivamente chiuso quel capitolo della mia vita che potrei definire: "Il sogno ad occhi aperti".

Vorrei che tu potessi entrare nel mio cuore per sentire quello che provo. Forse allora riusciresti a comprendere queste scelte che ora non condividi.

Io ho concluso il mio ciclo in questa avventura ma sono certa che tu saprai prendere il mio posto degnamente.

Mi rendo conto di non essere mai stata presente per te quanto Sara lo fu nei miei confronti, ma vorrei che tu sapessi che l'affetto che provo per te va ben oltre qualunque altro sentimento mai provato dal mio cuore.

Ed è per tutto ciò che voglio che tu comprenda appieno i motivi del mio gesto.

Noi donne"

Arrestò un istante la penna, fece una smorfia e barrò le ultime parole:

"Come ben sai nella mia vita non sono riuscita ad ricevere il dono di un figlio e mi sono perciò ritrovata spesso a chiedermi come sarebbe poter provare affetto materno verso un'altra persona.

Questo pensiero mi ha assillato per anni, finchè un giorno mi sono resa conto che non era quello il mistero su cui dovevo focalizzare le mie attenzioni. Molte donne mettono al mondo figli che poi non riescono a trasformare in "persone".

In quel momento, come un lampo, ho realizzato che sono molto più madre io che non loro. Io che, nonostante non sia mai stata fecondata, non abbia mai portato in grembo un bambino e non abbia mai partorito, sono riuscita a creare delle persone che sono molto più di esseri respiranti."

Si fermò cercando le parole

"Ma questo pensiero si è presto rivoltato contro di me. Come posso infatti sentirmi madre senza per questo sentirmi anche assassina di tutte le vite che ho spezzato? Ed ancor peggio, delle vite che si spezzeranno a causa dei miei insegnamenti?

Io non posso continuare. Non riesco ad essere abbastanza sicura di ciò che ho fatto per farlo ancora.

Mi dispiace.

Spero che nel tuo percorso tu non debba condividere questi dubbi ma mi auguro che tu possa comprenderli.

Con affetto.

Per sempre tua,

Agatha"

Alzò la penna dal foglio e lo scorse rapidamente con gli occhi per capire se le sue parole non lasciassero trasparire sentimenti che non provava ma che di certo la sua amica col cuore spezzato dalla situazione avrebbe cercato.

Merlino si rigirò forse per attirare la sua attenzione.

Agatha ripiegò il foglio in tre, lo infilò nella busta e scrisse sul retro

"Per Rachel"

Infilò la busta all'inizio del librone ad anelli che aveva aperto accanto e richiuse la copertina.

Il movimento dell'aria fece traballare la fiamma rendendo rilucenti le lettere stampate in oro sul volume rosso.

"I racconti del circolo di Nene"

Sorrise mestamente pensando a quanto quelle pagine le avevano donato ed a quanto le sarebbe mancato poterle consultare.

"Mi mancherà tutto questo!" sussurrò alzandosi.

Una parte di lei non voleva partire.

Ma in cuor suo sapeva che c'era un tempo per tutto, ed il suo tempo lì era finito.

Il circolo di NeneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora