Il circolo di Nene - Cap. XV

2.5K 4 0
                                        

Faceva un caldo incredibile per essere solamente maggio. Nathan si passò una mano sulla fronte grondante. Di certo non era stata una grande idea andare fino lì a piedi.

Erano le sei spaccate. Bussò alla porta.

Un ticchettio di scarpe coi tacchi si avvicinò dall'interno dell'edificio.

Aveva come l'impressione di aver fatto una cazzata. Ormai però non poteva tornare indietro.

La porta si aprì ed una donna in abito da sera ed elegantemente truccata apparve dalla penombra della casa.

"Buongiorno signora Mitchell, sono Nathan. Come sta?".

Cazzo, ma non doveva già essere partita?

La donna non si scompose

"Bene Nathan. Grazie. Catherine non c'è e non so quando tornerà. Quando la vedrò le dirò che sei passato"

Era strano, dopo anni che non lo vedeva si sarebbe aspettato un'accoglienza leggermente più calorosa. Di certo per lui non c'era trippa per gatti lì. Doveva andare via.

"Beh, sapevo che doveva andare via ma pensavo fosse già rientrata..."

"Sentimi bene giovanotto" rispose duramente la signora senza lasciarlo finire "Catherine è una ragazza seria e di sicuro non è a disposizione del primo ragazzo in tempesta ormonale che passa"

Nate si sentì gelare il sangue:

"Ma io... io sono solo un suo amico. Si ricorda quando eravamo piccoli vero?"

"Io so solamente che quando eravate piccoli tu la portavi a vedere tutte le lucertole morte del quartiere e lei non ci dormiva la notte. Poi quando ce ne siamo andati eri talmente suo amico che non sei nemmeno passato a salutarla. E adesso che lei è diventata una bella ragazza, te ne torni alla carica sperando di poterle rubare la sua serietà! Quindi non ti dispiacerà se ti chiedo gentilmente di prendere il vialetto e non farti più vedere?! Addio!"

E così dicendo gli sbattè la porta in faccia e tornò alle sue faccende. Che situazione imbarazzante.

Nathan per un secondo non si mosse cercando di elaborare il colpo. Cosa era successo alla gentile signora della porta accanto? Quella che gli preparava pane burro e marmellata e gli lasciava guardare i cartoni in TV all'ora di cena?

Si girò e si incamminò lentamente sulla strada del ritorno. Non riusciva a capire come quella donna potesse avercela tanto con lui: innanzitutto la storia delle lucertole era una leggenda metropolitana (sarà successo si e no un paio di volte) come faceva ad essere l'unica cosa per cui era stato ricordato in quella casa? Seconda cosa, se sua figlia non dormiva di notte non era perché lui le aveva fatto vedere le lucertole... era perché non le aveva fatto vedere il serpente. Purtroppo del fatto che non fosse andato a salutarla quando se n'era andata continuava a pentirsene ogni giorno. Ma per quanto riguardava la sua "serietà"... beh... indipendentemente dalla terminologia ottocentesca la "serietà" di Catherine l'aveva già rubata così tante volte ed in così tanti modi diversi che non la si poteva nemmeno più chiamare così.

"George! Sbrigati o faccimo tardi!" sentì gridare alle sue spalle.

La mamma di Cathy era in giardino che camminava verso l'auto con passo nervoso. D'un tratto il signor Mitchell uscì dalla porta di casa con le chiavi e la giacca in mano e, gridando un saluto alla figlia, salì in auto. Con un rombo accesero il motore e partirono spediti nella direzione opposta. Perlomeno non avrebbe dovuto vedere l'espressione schifata della donna quando le passava accanto sfrecciando nella sua berlina argento. Che persona simpatica!

Proseguì noncurante verso casa.

"Nathan!" gridò subito dopo un'altra voce proveniente dall'abitazione dell'amica.

Il circolo di NeneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora