Il circolo di Nene - Cap. XIII

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Jane svoltò l'angolo e continuò a camminare spedita verso casa. Era così confusa che quasi faticava a trovare la strada. Cosa le stava succedendo? Non si sentiva così da quando aveva avuto per la prima volta le mestruazioni.

Quella mattina, quando era rientrata da casa di Betty, dopo una lunga e distensiva doccia, si era fatta l'esame di coscienza ed aveva deciso di lasciar perdere per qualche giorno quello che era successo in modo da avere poi una visone più oggettiva della cosa. Ma nonostante tutti gli sforzi non riusciva a pensare ad altro. Per tenersi occupata era andata a fare la spesa. Se n'era infischiata che si fosse nuovamente messo a piovere. Fortunatamente il cielo si era rasserenato prima che fosse uscita dal supermercato. Ed ora stava tornando a casa con la sua busta di cartone sotto braccio e la sua domanda fissa in mente: Era diventata lesbica?

In effetti non era la prima volta che pensava alla sua sessualità in quei termini. Quando era più giovane spesso le balenava in testa l'idea. Naturalmente succedeva senza un motivo preciso: non che avesse mai avuto desideri o istinti che avessero avallato quella teoria. Diciamo che se lo chiedeva per poter essere tranquilla con la sua coscienza di aver "affrontato l'argomento". Ma ora era tutto diverso. Si rendeva conto che il vino e il whisky avevano avuto un ruolo fondamentale nel suo atteggiamento della sera precedente ma non poteva negare che, in fondo, fosse già eccitata dall'amica prima di iniziare a bere. Era così bella... Magari era una cosa che funzionava solo con Betty: cioè magari con le altre non era così?!

Si guardò attorno alla ricerca di qualche ragazza con cui testare la sua teoria. Dall'altro lato della strada due amiche stavano sedute al tavolino di un bar chiacchierando tranquillamente. Erano giovani, avranno avuto massimo vent'anni. Quella vicino alla porta di ingresso era magra, con il volto sottile e scavato ed un nido di capelli biondi raccolti sulla testa. Indossava una canotta bianca (un po' leggera per quella stagione) che mostrava la sua corporatura scheletrica e smunta. I capezzoli, probabilmente induriti dall'aria fresca che si era alzata dopo la pioggerellina di prima, formavano due piccoli bozzi sotto il tessuto candido. La minigonna di jeans le copriva fino a metà coscia le gambe ossute ed i piedi, forse un po' lunghi per una ragazza con quella corporatura, erano infilati in un paio di zoccoletti azzurri... decisamente non era il suo tipo. L'altra in compenso era molto più graziosa, aveva i capelli castano chiari raccolti in una lunga treccia, il volto dai lineamenti dolci ed aggraziati, purtroppo a causa degli occhiali da sole non poteva vederne lo sguardo ma sicuramente doveva essere affascinante quanto il resto. Indossava un vestito lungo fino ai piedi di un bel colore verde scuro. I nastrini intrecciati che le fungevano da bretelle gli correvano sulle spalle morbide come se fossero stati solo appoggiati lievemente. L'ampia scollatura ornata da un sottilissimo ricamo in tela creme mostrava un decolté niente male...

Jane distolse lo sguardo disperata: perché l'aveva osservata in quel modo? Solo il giorno prima le sarebbe passata sui piedi senza quasi vederla ed ora se la immaginava danzare di fronte a lei con la bretellina del vestito che cascava dalla spalla e mostrava la rotondità dei suoi seni fino quasi al capezzolo. Più che lesbica stava diventando maniaca! Doveva fare assolutamente qualcosa. Ma cosa?

Sarebbe potuta uscire quella sera e provare ad andare in qualche locale gay?! Scartò subito l'idea: non era abbastanza sicura di se per fare una cosa del genere. Magari avrebbe dovuto richiamare Elizabeth per parlarne? Non osava neppure pensare all'imbarazzo che le avrebbe provocato sentire la voce dolce dell'amica... Passando davanti alla videoteca le venne un'idea.

Senza rallentare si infilò all'interno del negozio attraverso la grande porta a vetri e si avviò rapidamente tra gli alti scaffali fino alla sezione che le interessava: "film erotici". Il piano era semplice: avrebbe guardato un film porno in cui avrebbe confrontato razionalmente le sensazioni che le provocavano le scene di amore etero e quello di amore gay. Il problema era acquistarlo. Si vergognava come una ladra: se qualcuno l'avesse vista lì cosa avrebbe pensato? E poi, come si sarebbe osata ad uscire dal negozio con un film del genere in mano? Senza contare che avrebbe anche dovuto passare alla cassa e pagarlo... Si sporse oltre gli scaffali e guardò verso il bancone.

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