Capitolo 13-Maggiore età, capacità di agire

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Un vero amore non sa parlare.

William Shakespeare

Fin da piccola non mi sono interessata solo di poesie ma anche di diritto. 

Avrei voluto studiare legge per diventare un avvocato. Affascinata da questa figura, mi ritrovavo spesso davanti allo specchio della mia camera a pensare a quali grandi cause avrei vinto da grande. Non mi era piaciuto l'atteggiamento dell'avvocato e non mi fidavo di lui così decisi di cercare su internet un po' di notizie dal punto di vista giuridico e di vederci un po' più chiaro.

«Tesoro allora io vado, ci vediamo per cena»

«Certo mamma a più tardi»

Da pochi giorni, mia madre si era trasferita momentaneamente da me in modo che mi potesse aiutare con la faccenda di Enrico e poi c'era il mio compleanno in vista. Di certo avrei voluto festeggiarlo diversamente. 

Presi una tazza di latte e sul letto cercai qualche notizia digitando se una minorenne si spaccia per maggiorenne che cosa succede e mi uscirono vari articoli interessanti. Tra questi uscì un sito dove spiegò molto bene che cosa si intenda per reato di atti sessuali con minori. In sintesi spiega che un soggetto maggiorenne è perseguibile penalmente se ha rapporti sessuali con un minore di 14 anni. Esiste l'obbligo di accertare la data di nascita, se necessario chiedendo un documento di identità. Ma ci fu una frase che mi fece scattare appena la lessi: Il reato di atti sessuali con minorenni scatta con una persona che, al momento del fatto non ha compiuto quattordici anni.

Considerando il mio caso, ne avevo quasi 18 ed ero consenziente, pertanto perché avrei dovuto falsificare la mia età? 

Continuavo a non vederci chiaro. 

Ma se altre ragazze lo avessero denunciato? Se avesse fatto veramente del male a una di loro? 

Lessi per altre due ore decine di siti e articoli sulla faccenda. Non essendo un esperto in legge non ero in grado di comprenderla appieno e molti erano i casi e le sfumature. Una cosa mi era molto chiara: studiare le leggi per la tutela del minore è molto importante e mi sentivo fiera del fatto che esistessero. Queste leggi hanno il potere di aiutare gli innocenti contro gli abusi degli adulti. Tutto questo, però non c'entrava con Enrico e volevo fare di tutto per provare la sua innocenza. Tra di noi scorreva solo amore, di quelli intensi e magici. Un amore decantato nei film, così intenso da non poterne fare a meno.





Ritardo. 

Erano già le due e mezzo così mangiai di corsa un panino e mi recai dall'avvocato senza appuntamento. Nonostante non lo stimassi per la poca professionalità, costituiva l'unico ponte tra me e Enrico e io dovevo sfruttarlo, a tutti i costi. Mi ricevette la segretaria che, con gentilezza, si affrettò premurosa a chiedermi come stessi. Una volta rassicurata mi fece accomodare nell'ufficio dell'avvocato che, nel frattempo, non era ancora arrivato.

«Buongiorno Luce, ti chiedo scusa per il ritardo, pranzo di lavoro» sorrise «S'immagini» risposi con lucidità «A che cosa devo il piacere?» fece un ghigno, aveva l'aria di conoscere la "polla" davanti a sé ed era convito che fossi venuta ad accettare la sua proposta.

«Mi sono informata sul caso e da come ho capito, Enrico non può essere denunciato. È vero ho avuto rapporti con lui ma ero consenziente e inoltre ho quasi 18 anni, perché dovrei falsificare la mia età?» 

«Oh bene ci sei arrivata» disse compiaciuto l'avvocato. 

Rimasi incredula. 

Gli piaceva farmi perdere tempo?

Nel cuore di entrambi: il filo rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora