"Il modo migliore di amare ogni cosa è quello di rendersi conto che ogni cosa può essere persa."
(GK Chesterton)
Enrico aveva visto tutto.
Il giorno dopo provai a chiamarlo svariate volte ma non ottenni risposta. Mi sentivo un verme per ciò che avevo fatto e volevo fare ammenda. Io amavo Enrico con tutto il mio cuore e quello era stato uno sbaglio, così decisi di andare a casa sua ma non c'era allora pensai fosse in Università.
Presi coraggio e mi recai al suo ufficio.
«Luce che ci fai qui! Torna immediatamente a casa» disse con il tono da rimprovero tipico di quando sgridava la figlia.
«No, finché non mi avrai parlato» chiusi la porta dietro di me ed entrai con irruenza «non è come pensi»
«Ah no? E che cosa diavolo stavi facendo a mezzanotte passata con un ragazzo sotto casa?» era furioso, ma come potevo biasimarlo? In passato lo avevo accusato di non essere sincero e di nascondermi le cose, ore ero passata anche io dall'altra parte.
«Sono uscita con lui come amica e poi mi ha baciata. Non me lo aspettavo, non ho potuto fermarlo e lo so... è stato uno sbaglio. Ma devi credermi io amo solo te!»
«So cosa ho visto Luce» cercava di contenersi per via dell'ambiente in cui ci trovavamo ma la vena del collo e gli occhi di fuoco rivelavano tutt'altro.
«Devi credermi io amo solo te e tu questo lo sai!»
«Solo perché ultimamente ti ho un po' trascurata non ti dà il diritto di fare il cazzo che vuoi» ora era veramente arrabbiato, gli tremavano le mani «Lavoro, mica mi diverto» continuò.
Mi sentii terribilmente in colpa e non sapevo che cosa dire così, con calma, cercai di spiegare le mie ragioni «Enrico, negli ultimi tempi mi sei mancato tantissimo e mi manchi ancora. Ho cercato più volte di stare con te ma tu avevi sempre altro da fare» presi tempo mentre sembrava più propenso ad ascoltarmi «spesso mi sono ritrovata da sola o con Lara a casa sua. Lei è ok ma vorrei passare del tempo con te come facevamo prima che tu ...» cercai di scegliere con cura le parole per evitare che le cose peggiorassero ma il mio cuore si stava aprendo e le mie emozioni stavano fuoriuscendo come una tempesta «Che tu, cosa?» mi incalzò cosciente di ciò che stavo per dire «Prima che tu diventassi un professore universitario» confessai «passi le tue giornate a lavorare e alla sera mi dai un bacio e ti addormenti per poi ricominciare di nuovo la giornata. In alcuni weekend giustamente devi vedere tua figlia poi torni e si ricomincia con il solito giro. A me dove hai deciso di collocare in tutta questa lista di impegni? Anch'io sono occupata perché quest'anno ho la maturità ma ho comunque cercato di esserci quando avevi bisogno della "bella statuina" da portare alle tue dannate cene di lavoro» sputai veleno e mi liberai di un peso che mi opprimeva il petto da fin da troppo tempo tuttavia non vidi cenni di reazione «sono stanca di tutto ciò» conclusi.
«Ed è per questo che hai cercato compagnia altrove?» disse esplodendo infuriato «un misero studente contro un professore universitario, da non credere!» emise una risata incredula rivolgendo lo sguardo in tutta la stanza pur di non incrociare il mio.
«Io non ho cercato compagnia altrove volevo la tua! Sono uscita con lui come amici. Te lo ripeto per l'ultima volta amo solo te e tra me e lui non c'è nulla» continuavo a respirare ma cominciavo a farlo con fatica.
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Nel cuore di entrambi: il filo rosso
RomanceIl viaggio è una meta importante ma per Luce, in quel momento è più importante la destinazione. A soli 17 anni abbandona la sua terra natale per aprire un nuovo capitolo della sua storia. La malattia del padre e la sua perdita l'hanno distrutta e co...