One, two, three. One, two, three, drink

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“Jen non bere troppo” Mi dice Josh, tenendomi per i fianchi.

“Tranquillo so reggere l’alcool” Rispondo, continuandolo a baciare provocando l’ira di Sophia.

“Un’altra Vodka” Ordino al barista.

Neanche il tempo di andarmi a sedere, vedo quella moretta appiccicata al mio ragazzo.

Si struscia su di lui come una gatta in calore e so che fa tutto ciò solo per farmi ingelosire.

Non è nemmeno sexy…

Vedo Josh guardarmi in lontananza mentre bevo il drink, tutto ad un sorso.

Inizia a farmi male lo stomaco, le luci e la musica mi provocano grande senso di confusione e la testa mi gira.

Vorrei alzarmi per mandare via Sophia ma non credo di farcela.

“Hey dolcezza” Sento una voce provenire da dietro.

“Josh amore sei tu?” Domando.

Mi mette le mani sugli occhi e poi le sento man mano scendere.

Josh non ha mai fatto una cosa del genere.

“Josh che hai?” Chiedo.

Nessuna risposta.

Non capisco nulla ma non voglio fargli credere che l’alcool mi dia alla testa.

“Io non sono Josh” Mi sussurra in un orecchio.

Mi volto per scoprire chi sia e sorpresa… è Alexander.

“Che cazzo vuoi?” Urlo, cercando di farmi sentire da Josh che è troppo impegnato a togliersi di torno quella gatta morta.

“Lascia Josh. Io ti renderò felice” Risponde, avvicinandosi.

Si avvicina sempre di più, non mi piace.

Inizia a toccarmi dappertutto ed io cerco di liberarmi.

“JOSH! AIUTO!” Urlo.

Josh si gira di scatto e corre verso la mia direzione.

“Che stavi facendo eh?” Domanda arrabbiato.

“Nulla” Risponde il vigliacco.

Non ho mai visto Josh così arrabbiato in vita mia e, in effetti, fa anche un po’ paura.

“Ti dico io cosa stavi facendo. Stavi mettendo le tue luride manacce sul suo corpo.” Replica Josh.

“Jennifer stai con me, ti renderò felice.” Afferma Alexander.

“E’ lei che decide chiaro? E adesso vai via! MUOVITI!” Continua ad urlare Josh, tenendomi stretta.

Sono troppo piena d’alcool e spaventata per parlare e poi lui se la sta cavando benissimo.

Mi limito soltanto ad appoggiare la testa al petto di Josh.

“Perché dovrei andarmene?” Domanda il codardo.

“Sai che posso denunciarti? O farti un occhio nero?” Chiede ironicamente Josh.

Queste parole hanno fatto un certo effetto su Alexander, sembra piuttosto spaventato.

Josh potrà essere basso ma non gli manca la forza.

“Okay me ne vado, prima che tu mi faccia licenziare dal mio capo”

Prende le sue cose e va via.

“Stai bene?” Mi domanda, accarezzandomi i capelli.

Vorrei evitare di parlare perché potrei vomitargli addosso, mi limito ad annuire.

E’ così bello, le luci gli donano.

Okay Jennifer, mantieni il controllo, cerca di dire e pensare cose sensate.

“Sei bellissimo” Gli dico, tappandomi la bocca per il fetore.

“Hai bevuto un po’ troppo, torniamo in hotel” Mi porge la sua giacca.

“Josh…” mi avvicino.

“Portami a letto, Josh voglio fare l’amore con te.” Esclamo, non pensando alle conseguenze.

Josh sgrana gli occhi e resta in silenzio.

Mi pento troppo tardi di ciò che ho detto, che diavolo mi è saltato in mente?

La vodka mi fa male, tanto.

Uso Josh come appoggio perché potrei svenire in questo preciso istante.

“Josh… mi dispiace sono fuori di me non volevo” Dico, abbassando il capo.

“Non preoccuparti” Afferma con in viso il sorriso più splendido che abbia mai visto.

Non esito a baciarlo e, malgrado il fetore di alcool, è uno dei baci migliori.

Così intenso, così passionale.

Ogni bacio si carica sempre più di desiderio.

Credo che entrambi siamo desiderosi di fare qualcosa ma abbiamo paura di non essere pronti, non ancora almeno.

La sgualdrina ci guarda e mi stacca da Josh.

In poco tempo lo sbatte al muro e incomincia a baciarlo.

Non so se sia un effetto dell’alcool o meno, so una cosa: non mi piace.

Cerco di toglierla da Josh ma ho poca forza e così cado a terra.

Inizia a sbottonargli la camicia, bottone per bottone.

Josh la manda via e io le do uno schiaffo in faccia che le lascerà un bel segno e che giustificherò con la scusa dell’alcool.

“VATTENE! CAPISCILO CHE NON TI VUOLE. E’ FINITA” Le grido, abbottonando la camicia.

“Andiamo via, prima che le vomiti addosso” Affermo, guardandola con disgusto.

Josh mi prende in braccio e mi fa togliere le scarpe con i tacchi.

“Chiamo un taxi” Mi dice, cercando di prendere il cellulare.

Io lo osservo per tutta la durata della chiamata, voglio guardarlo per sempre.

“Che vuol dire niente taxi?” Domanda, cercando di mantenere la calma.

Attacca e io lo guardo confusa quasi come se stessi chiedendo: “che succede?”.

“A quanto pare dobbiamo farcela a piedi” Sospira.

Stare in braccio a Josh è rilassante, l’unica pecca è che l’albergo dista parecchio.

Dopo qualche metro intravedo una scritta: “si noleggiano moto”.

“Josh, guarda!” Esclamo, indicando la scritta.

Josh sobbalza e si dirige verso la meta.

“Vorrei noleggiare una moto” Dice, varcando la soglia della porta.

“Alle quattro del mattino?” Domanda il proprietario.

Credo abbia all’incirca settant’anni: è basso, grasso, ha una barba bianca e ispida, pochi capelli e gli occhi piccoli.

“Sì per favore” Dico, iniziando a sentire un brontolio.

L’anziano proprietario ci porge le chiavi.

“Josh vai piano” Affermo, infilandomi il casco.

Non dice nulla, partiamo subito.

Dopo qualche kilometro, il brontolio aumenta.

“Josh fermati devo vomitare” Urlo, porgendomi le mani alla bocca.

Si ferma e mi aiuta a scendere e mi accarezza la schiena, il che fa fermare i tremolii.

Dopo credo mezz’ora, arriviamo in albergo.

Non mi spoglio nemmeno, mi tuffo sul letto e mi addormento.

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