Welcome back, Los Angeles

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Ci sediamo ai nostri posti e fisso Josh.

"Va meglio?" gli chiedo accarezzandogli la mano.

"Sì, magari tornare a casa mi farà stare meglio" risponde, sorridendomi.

Il viaggio in aereo non è molto lungo, Josh si limita a dormire: ha bisogno di riposo.

Per quanto riguarda me, bè... io osservo il panorama lì fuori, ascoltando musica.

Il tempo passa velocemente, non mi accorgo nemmeno di essere arrivati a destinazione.

"Joshy" gli sussurro ad un orecchio.

Non si sveglia.

"Joshy!" riprovo con un tono di voce più alto.

"JOSHUA RYAN HUTCHERSON, SVEGLIATI E' ORA DI ANDARE A CASA" urlo, imitando il tono di voce di Michelle.

"Mamma, sei tu?" domanda ancora insonnolito.

"Sono Jennifer" rispondo, non riuscendo a trattenere una risata.

"Ciao bellissima" dice, mettendosi composto.

"Sìsì ciao, dobbiamo andare" affermo.

Lo faccio alzare, nel modo più gentile possibile, e usciamo dall'aereo.

"Come sei riuscita a fare il tono di voce di mia madre?" chiede.

"Al telefono ti rimprovera spesso, ohoh chissà quante ne avrai combinate mio caro Hutcherson" rispondo dandogli una gomitata.

Lui arrossisce un po', quindi continuo.

"JOSHUA RYAN HUTCHERSON COSA CI FA UN PRESERVATIVO USATO SUL PAVIMENTO DI CASA MIA?" imito ancora il tono di voce di sua madre, ridendo in modo spudorato.

"In realtà... non mi sono mai fatto beccare per quanto riguarda quello" inizia a dire.

"Mi ha solo scoperto mentre ero ubriaco o fumavo" continua a dire.

"Che figlio modello" replico ironicamente.

"E dai io... sono un buon figlio" afferma, falsamente offeso.

"E un perfetto fidanzato" aggiungo, baciandogli la punta del naso, ma a lui non basta.

Mi fa strada verso le sue labbra: calde, morbide ed umide.

Infilo la mia lingua nella sua bocca e mi percorre un brivido lungo la colonna vertebrale.

Josh mi tiene stretta ai fianchi e preme sulle mie labbra.

Posso accertare che quello è stato il bacio più bello.

Si stacca da me per prendermi le valigie.

"Josh ma la tua moto?" gli chiedo dubbiosa.

"Non preoccuparti, quella era a noleggio" risponde, rivolgendomi un occhiolino.

Fortunatamente troviamo un taxi proprio lì vicino e, stranamente, i paparazzi non ci hanno pedinato.

"Rieccoci qui, a Los Angeles" affermo.

"Sam se la spasserà a New York senza noi" replica Josh, ridendo.

"Nooo e adesso chi stalkero?" stavolta imito la voce di Sam.

Proprio in quel momento ci arriva un suo messaggio, parli del diavolo e spuntano le corna.

"POTEVATE DIRMELO CHE ANDAVATE VIA OGGI.." tutto in maiuscolo, deduco sia arrabbiato.

"Oddio Sam non sai cosa ti sei perso" rispondo.

"COSA? ODDIO TI HA MESSA INCINTA? ODDIO!!!!!!!!!!!!!!!"quanti punti esclamativi.

"No... ci siamo andati vicino"

Mi piace farlo sclerare per cose che non sono realmente successe.

"Mi perdo le cose migliori" risponde.

S'intromette anche Josh:

"...sai che ci avresti visti nudi, vero?"

"....Okay meglio di no"

Scoppio a ridere, attirando l'attenzione del tassista che mi guarda come fossi  anormale: sto solo ridendo.

Finalmente arriviamo a casa.

"Ti aiuto a disfare i bagagli, ma poi vieni da me" afferma Josh, avvicinando il mio corpo al suo.

"Stavo pensando ad una cosa" dico, in modo schietto.

Questa decisione l'ho presa a New York, ci ho riflettuto molto, ma l'ho lasciata solo per me stessa...fino ad ora.

"E... se mi trasferissi da te?" chiedo tutto ad un fiato.

Non posso crederci: ce l'ho fatta!

Questo è un passo importante nella mia vita: convivere con qualcuno, certo magari riscontreremo problemi, ma insieme li supereremo.

"E' un'idea fantastica amore" dice con un'espressione così gioiosa.

Sono felice che non mi abbia rifiutata, che abbia deciso di vivere con me.

Josh significa così tanto per me.

Mi bacia di nuovo e poi mi porta dentro:

"Benvenuta a casa" dice, tra un bacio e l'altro.

Getto i bagagli un po' ovunque.

Continuo a baciare Josh e lo spingo sul divano.

Lo osservo per qualche secondo: voglio godermi la sua bellezza.

I suoi occhi nocciola, di nuovo pieni di vita, mi analizzano dalla testa ai piedi.

Gli sfilo il maglione lentamente e poi passo ai pantaloni: è un po' difficile toglierli, avendo un gesso.

"Cosa vuoi fare?" chiede.

"Sssh" lo zittisco.

Inizio lasciandogli una scia di baci sul collo, dove gli lascio un livido bello grosso.

Lui poggia le mani sui miei fianchi e mi accarezza i capelli.

Sfilo anche io la mia maglia.

E' tutto semplicemente perfetto, come nei film.

"JOSHUA RYAN HUTCHERSON"

Mi giro di scatto: COSA CI FA LA MADRE DI JOSH QUI?

"Michelle che piacere" dico, non accorgendomi di essere mezza nuda e di aver denudato suo figlio.

"Oh guarda stava per succedere la cosa del preservativo" affermo, senza riflettere.

Josh mi rivolge un' occhiataccia.

"Mamma, cosa ci fai qui?" domanda.

"Ero venuta a curare casa tua mentre eri a New York" risponde.

"Vestiti" gli ordina.

"Sì mamma" replica Josh, lamentandosi.

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