New York- 4 DAY

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Mi sveglio ancora una volta sul suo petto nudo, ma stavolta so che anche il suo intero corpo lo è.

Resto qualche secondo ad osservarlo: a quanto pare mi sono addormentata tra le sue braccia.

Il suo volto così riposato, come se fosse morto ma il battere del suo cuore comunica il contrario.

Indugio qualche secondo e poi inizio a baciarlo sul torso, cercando invano di svegliarlo.

Proseguo baciandolo sul collo dove gli lascio un livido di cui si accorgerà troppo tardi.

E poi arrivo alle labbra: umide e calde, morbide e ferme che, a contatto con le mie, formano un sorriso.

Josh però resta immobile: credo che gli piaccia essere svegliato così.

"Ah dunque sei sveglio?" domando sarcastica.

Lui resta immobile, ma poi scoppia a ridere.

"Buongiorno amore mio" dice con voce rauca, stringendomi a sé.

Ogni volta che il mio corpo entra a contatto con il suo, mi manca il respiro.

Non intendo assolutamente una cosa negativa, anzi: sono talmente dedita di lui, quasi ossessionata e quest'ossessione aumenta sempre più.

Non sono mai stata meglio, siamo così complementari tra noi: viviamo uno per l'altro, uno il motivo di vita dell'altro.

"Ammettilo che ti è piaciuto essere svegliato così" affermo tornando alla realtà.

"Molto" replica schietto.

Così mi sento su di lui e gli concedo un bacio molto casto che però mi provoca brividi lungo la spina dorsale.

Come da copione, a rovinare quel momento è Sam.

"Ero qui per portarvi....uoh siete nudi!" urla esaltato.

Mi sa che non aspettava altro.

Josh ci copre in fretta con le lenzuola e sorride maliziosamente, invece io arrossisco da deficiente.

"Duunque... voi... avete..?" continua a domandare.

"Sì Dio mio Sam! Lo abbiamo fatto, abbiamo fatto l'amore contento?" domando piuttosto esausta.

Josh ridacchia e mi fissa con un'espressione da complice.

"LO SAPEVO! SI! CONGRATULAZIONI JOSH FINALMENTE HAI CAPITO CHE ERA ARRIVATO IL MOMENTO! SIII!" urla, saltellando per la stanza.

"Sam, dovresti calmarti o rischi di svegliare tutti" afferma calmo Josh.

"Ci avete già pensato voi stanotte" risponde sempre in quel tono esaltato.

Questo ragazzo è molto agitato, penso faccia troppo uso di caffè.

"Saaam!" gli dico in tono di rimprovero.

"E' la verità! Detto ciò ero qui per portarvi la colazione" sbuffa.

Lo guardo fissa come per dirgli: vai via.

Dopo tempo, apprende il messaggio.

"Vado a farmi la doccia" annuncio ancora con le lenzuola addosso.

Mi avvio verso la doccia quando il suo corpo mi trattiene, tenendo le sue mani sui miei fianchi sui quali fa una certa pressione.

Mi prende in braccio e mi porta in doccia, da una veloce doccia da sola si trasforma in lenta e romantica doccia collettiva.

Il suo corpo, che lascia bagnare dall'acqua come una cascata, è così robusto e questa solidità è il mio punto di riferimento.

Mi poggio alla sua schiena e lui mi blocca contro il muro della cabina doccia.

Tengo il suo viso nelle mie mani e lo esamino: la sua mascella così ben definita, le sue guance soffici, le sue labbra sottili e delicate, i suoi occhi color nocciola che al momento sembrano siano stati fatti solo per guardare me.

Mi rivolge un sorriso timidamente adorabile, mi stringe a sé... forse vuole baciarmi.

Si avvicina, ma mi fa il solletico.

Inizio a ridere da isterica e a stringermi con le spalle, lui continua ed io gli butto l'acqua in faccia.

Dopo poco squilla il telefono di Josh, sono abbastanza seccata perché chiunque sia, ha interrotto un momento molto particolare.

Vedo sul suo display ed è Sophia: mi basta la vista di un nome per infuriarmi e sentire un senso di vuoto allo stomaco.

Sento Josh urlare qualcosa, esco dalla doccia e vado a vestirmi.

Non ho intenzione di ascoltare la sua conversazione con quella.

Indosso una camicia di Josh, mi sta piuttosto larga e nient'altro.

Mi tuffo sul divano, ma poi sento Josh piangere: cos' ha fatto Sophia?

Corro verso di lui e lo abbraccio, asciugandogli subito le lacrime che però non smettono di rigargli il viso.

Detesto vederlo così, sembra un povero cucciolo indifeso... non voglio che gli facciano del male, vorrei vederlo sempre felice e sorridente.

"Lei..." inizia a dire.

Ero sicura che Sophia riguardasse la sua tristezza.

"Che ti ha fatto?" gli domando, facendo alzare il suo sguardo verso il mio.

"Lei" cerca di dire...sembra traumatizzato, non smette di piangere.

"Shhh" gli dico abbracciandolo forte.

"Okay..." inspira.

"Vuoi dirmi che è successo?" chiedo con il tono dolce di una mamma.

Lui mi osserva in modo triste, nei suoi occhi vedo il nulla, il logorarsi del suo povero cuore, il niente, vedo la sua anima che diventa solo una stanza buia.

"Ti prego parla" lo invito, iniziando a piangere.

"Lei..." ridice.

"Sì lei, che ti ha fatto? Che cosa è successo?" cerco di fargli proseguire il discorso.

"E' morta..."

Morta? Come morta? Non può essere morta, okay non mi era particolarmente simpatica ma aveva pur sempre una famiglia, persone che la amavano e adesso invece? Non è altro che un corpo inanimato, privato del battito cardiaco, privato di sorridere e di vedere il mondo, privato di tutto.

Però non capisco una cosa: perché Josh è così traumatizzato?

"Io...non posso crederci" dico.

"Lei è morta per colpa mia!" urla Josh, tornando a piangere.

"Perché dici così?" gli domando.

"Ho ricevuto un messaggio:

Caro Josh.

So che ho sbagliato e ormai non sono più la tua ragazza, eri l'unica cosa buona che avevo e a quanto pare non eri destinato a durare.

Addio, ti amo...morirò ormai non ho nulla, nemmeno te"

"Oddio" esclamo sconvolta.

"E' tutta colpa mia!" continua a piangere.

Non sapevo che Josh significasse così tanto per lei.

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