Alcune cose semplicemente non sono destinate a essere. Percy aveva cercato di opporsi, ma alla fine era stato inutile. Alla fine, tutti quelli che amava lo avevano abbandonato. Fatta eccezione per un numero esiguo di persone.
Era un normale venerdì sera, Percy stava facendo un giro per assicurarsi che tutto fosse a posto prima di andare al suo primo appuntamento con Annabeth dopo la Seconda Guerra dei Giganti. La guerra non era qualcosa che avevano superato facilmente. Leo, Nico e Will erano morti, tutti nel modo più violento possibile. Nico era morto cercando di portare in salvo Will usando il viaggio nell'ombra; Leo era morto salvando Jason; Will era morto per il cuore spezzato. (an: è davvero possibile morire per il cuore spezzato, lo sapevate?) Le loro statue, insieme a quelle di tutti gli altri caduti erano orgogliosamente poste sul monte Olimpo, progettate dall'architetta ufficiale dell'Olimpo in persona.
Aveva appena finito di aiutare i fratelli Stoll con uno scherzo che stavano facendo alla cabina di Ares e Afrodite. Avrebbe agito appena fosse andato via, così da non essere sulla lista dei sospettati. Era parte dell'accordo dopo che Connor e Travis lo avevano aiutato a prendere l'anello della promessa che voleva per Annabeth. Era uno dei gioielli più belli che avesse mai visto: argento con un incisione all'interno che diceva basta che restiamo insieme e uno smeraldo vicino a un diamante al centro.
Mentre Percy andava verso l'albero di Thalia, dove doveva incontrare Annabeth, passò davanti all'arena e il campo di tiro con l'arco. I figli di Apollo stavano facendo una gara di tiro contro i figli di Ares e Piper stava dando lezioni di combattimento corpo a corpo alla sua cabina insieme a Jason. Tutto andava bene per ora... tranne che per il fatto che la gente lo stava guardando in modo strano. Come se fossero nervosi... o non lo riconoscessero. Quelli che conosceva bene avevano rabbia negli occhi, anche se Percy sentiva che non era diretta verso di lui, il che era strano. Riceveva sguardi come quelli da un po', quindi ci si stava abituando.
Raggiunta la collina, Percy si accorse che Annabeth non c'era. Era la prima volta che arrivava per primo da qualsiasi parte. Di solito era quello in ritardo. Decidendo di cercarla, iniziò a tornare indietro, con un sorriso beato sul viso. Guardandosi intorno, rise quando vide Piper battere un figlio di Area che era andato dove lei stava insegnando. Il poveretto l'aveva probabilmente sfidata, credendo che essendo una figlia di Afrodite non sapesse combattere.
Quando raggiunse la cabina di Atena, bussò alla porta. La piccola MJ aprì. Aveva circa sette anni, la stessa età di Annabeth quando era scappata. "Hey, MJ, Annabeth è qui?" Chiese con un grande sorriso sul viso.
Improvvisamente, l'espressione di MJ si scurì. "No, non c'è," disse in tono inquietante, "E non andrei a cercarla in questo momento, se fossi in te."
L'espressione di Percy divenne confusa. "Perché?" Chiese.
"Non lo vuoi sapere," disse MJ con tristezza, ora sembrava imbarazzata.
Percy alzò le spalle, "Grazie lo stesso."
MJ annuì, chiudendo la porta con lo sguardo basso.
Percy pensò per un minuto e decise di andare in spiaggia. Forse l'avrebbe trovata lì. Partì, camminando con un leggero saltello verso il mare. Lungo la strada, vide Connor e Travis. Avevano entrambi espressioni pericolosamente arrabbiate, una cosa che Percy non aveva mai visto.
"Come va-" Iniziò, solo per essere interrotto.
"Percy, non ti conviene andare in spiaggia in questo momento," disse Travis prendendogli il braccio.
Connor gli prese l'altro braccio e iniziò a tirarlo insieme a Travis. "Già," disse. Sembrava senza parole nonostante la sua furia.
"Perché?" Chiese Percy, mostrando di nuovo confusione.
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I Cacciatori di Apollo (Percy Jackson fanfiction) [traduzione di Apollo's Hunt]
FanfictionAvete mai sentito parlare dell'unico gruppo che Artemide e le sue cacciatrici approvano? Ecco, è questo. E Percy né è dritto al centro. Apollo lo ha salvato e reclutato, Percy non aveva altro posto dove andare...