I Cacciatori di Apollo (Percy Jackson fanfiction) [traduzione di Apollo's Hunt]

Vecchi Amici

I Cacciatori erano una vista impressionante. In confronto a loro, i semidei sembravano dei poveri scappati di casa. I semidei indossavano le solite magliette arancioni e dei jeans. Ariston vedeva buchi e tagli da dove era. Le parole Campo Mezzosangue erano sbiadite e delle macchie ricoprivano le magliette intorno a vecchie ferite e tagli nelle magliette. Ariston vedeva i pretori di Campo Giove da qualche parte nella folla, cercando di raggiungere la prima fila in cui si trovavano i capi di Campo Mezzosangue con le armi estratte.

Annabeth, Leif e Clarisse erano davanti a tutti i semidei, spada di drakon e lancia pronti. Leif non aveva nessun'arma e Ariston si chiese cosa significasse. Probabilmente dava per scontato che con tutti quei semidei armati intorno a lui avrebbe potuto felicemente lasciare che se ne occupassero gli altri senza essere coinvolto nel combattimento. Che codardo. Non erano cambiati molto. Annabeth teneva ancora i capelli in una coda e il suo cappellino degli Yankee attaccato al fianco. Clarisse indossava ancora la stessa bandana rossa e la sua lancia friggeva di elettricità.

Guardando di soppiatto i suoi cacciatori, Ariston sorrise a ciò che vide. Indossavano tutti le loro armature e avevano i cappucci alzati. Le uniformi oro e color crema, brillavano anche più del sole che brillava sora di loro. Shooter e Luminus avevano entrambi i loro archi sulle spalle, insieme al solito set di coltelli da caccia che tutti i membri del gruppo ricevevano. Phoenix e Dove avevano le loro spade appese al fianco. Shizzle aveva un grande martello insieme ai suoi coltelli. Ombra stringeva un'ascia da combattimento che sorprese molti semidei, soprattutto i figli di Ares, per le sue piccole dimensioni. Nessuno aveva estratto la propria arma, diversamente dai semidei dall'altra parte della collina.

Ariston credeva che le condizioni dei vestiti di un guerriero dicessero molto riguardo al guerriero. Se i suoi vestiti erano strappati e avevano dei buchi, o avevano vissuto molte cose o non erano abbastanza bravi da combattere senza essere colpi o entrambi. Ariston pensava che le cicatrici dicessero ancora di più dei vestiti. Delle cicatrici sul viso di solito indicavano torture e cicatrici sulle braccia e sul petto indicavano che ognuna aveva una sua storia. Ariston aveva più cicatrici di molti.

Dopo aver parlato con la telepatia, Ariston notò gli sguardi scioccati e spaventati dei semidei. Ridendo leggermente, Ariston girò la testa verso Phoenix. Ti dispiace spiegarlo per me? Chiese furtivamente. Io oggi l'ho già fatto con gli dèi. Le sue parole raggiunsero tutti intorno a lui, non solo Phoenix.

Phoenix sospirò in modo esageratamente drammatico. "Va bene," incurvò leggermente le spalle e fece un passo avanti per parlare. "Noi siamo cacciatori, un po' come quelle di Lady Artemide, però, come potete vedere," rise, "Siamo solo maschi. Giuriamo di rinunciare alle ragazze ed esistiamo da quando esistono le cacciatrici. Noi abbiamo deciso di nasconderci da tutti tranne che Lord Apollo. Lui è il nostro patrono, non il capo come Lady Artemide per le sue cacciatrici. Il dio dei cacciatori è un altro, cioè il qui presente Ariston, la voce che avevate nelle teste prima." Phoenix fece cenno verso di lui. "Non antagonizzatelo, è poco paziente nei confronti della maggior parte di voi a causa del vostro passato di traditori. Solo perché lo sappiate, non è legato alle leggi antiche; in ogni caso sono state abolite, quindi non gli serve un invito."

Quando Phoenix parlò di passati da traditori, alcuni dei semidei più vecchi e immortali si mossero nervosamente. Sembrava che avesse guardando alcuni di loro con sguardo d'accusa, come se sapesse cosa avevano fatto.

Basta così Phoenix, grazie, interruppe Ariston prima che potesse dire altro.

"Ma non avevo finito," si lamentò. "Stavo andando alla grande."

Sì, ma li stai spaventando, disse.

"Bene, devono avere paura, dopo tutto quello che hanno fatto," borbottò Phoenix abbastanza forte da essere sentito dai semidei. "Li ucciderei se non mi avessi fatto promettere di non farlo."