Cacciatori

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L'addestramento dopo la recente battaglia contro Kronos fu ancora più intenso di prima. Eppure, i semidei si adattarono velocemente al nuovo regine e avevano un atteggiamento migliore, probabilmente perché i loro genitori si allenavano con loro e non volevano deluderli. Soprattutto i figli di Ares. Gli dèi si allenavano con i loro figli, a volte aiutandoli mentre faticavano. Ci furono delle lotte di potere: alcuni dèi erano troppo orgogliosi per permettere ai cacciatori di Percy di insegnargli. Percy dovette chiamare Chyros dalla squadra Alpha per metterli al loro posto.

Chyros era il più giovane dei cacciatori e Percy si assicurò di fare sapere a tutti che stava ancora imparando. Il suo vero nome era Ryker e Percy lo aveva trovato mentre cercava di arruolarsi nell'esercito a soli quindici anni. Chyros non aveva l'esperienza degli altri cacciatori, ma aveva talento, quasi quando Percy quando aveva vinto la Seconda Guerra dei Titani, che è molto per qualcuno che era tra i cacciatori da soli sei mesi.

Li aveva battuti in due minuti secchi.

Le uniche eccezioni erano Apollo, Ermes e Ade, visto che si erano allenati seriamente durante il secolo dopo che Percy era "morto". Contro di loro Chyros ci mise un po' di più a vincere, poco più di cinque minuti e mezzo. Furono quei combattimenti che divertirono di più Percy. Durante il combattimento con Apollo, Chyros aveva quasi perso, avendo combattuto contro di lui durante gli allenamenti a cui ogni tanto il dio si univa. Eppure, aveva vinto all'ultimo secondo.

"Ti ho quasi battuto," si lamentò Apollo quando fu finito il combattimento. "Ero così vicino!"

"Forse la prossima volta, amico," disse Percy con un sorriso.

"Questo non dimostra niente," disse Ares, probabilmente riferendosi ai combattimenti. "Come sappiamo che non è il migliore del tuo gruppo in realtà?"

"Scusami?" Disse Chyros, ovviamente profondamente offeso, anche se Percy non sapeva perché. Si aspettava che si sentisse almeno un po' orgoglioso a essere sospettato di essere il migliore dei cacciatori.

"Per quanto odi ammetterlo, Ares ha ragione," concordò Atena. "Non conosciamo questo ragazzo e non conosciamo la sua esperienza."

"Vi informo che-" iniziò con rabbia Chyros, ma Percy lo fermò.

"Chyros," disse, la sua voce scattante come una frusta, "Perché non gli facciamo vedere?"

Chyros sorrise malvagiamente e la sua bocca fece un mezzo sorriso, facendo tremare nervosamente Ares. "Ottima idea, signore," rise.

"Amico, perché ridi?" Chiese Apollo, fissando il ragazzo con la fronte aggrottata. "Ti distruggerà."

"Lo so," disse Chyros, "Ma è bello quando lo fa lui."

Percy alzò gli occhi al cielo e sguainò la sua fidata spada, Vortice. Gli dèi la fissarono con occhi spalancati. Era diventata più potente dall'ultima volta che l'avevano vista; il potere ne fuoriusciva a onde.

Percy vide Clarisse, i semidei e il resto dei suoi cacciatori arrivare entusiasti a guardare e sorrise. Gli unici che lo avevano visto combattere da quando aveva ottenuto il suo nuovo statuto di dio erano Apollo e i suoi cacciatori. Anche alcune cacciatrici di Artemide erano nella lista, ma non sapevano che era lui. Artemide aveva sicuramente sentito le storie e doveva avere un'idea di come combatteva, ma ancora non lo aveva visto.

Percy e Chyros si fissarono, quasi immobili come statue. Il battito di Chyros accelerò in anticipazione per il combattimento. Sapeva che Percy non avrebbe imbrogliato usando il suo dominio dei semidei per sapere le sue mosse; Percy era un uomo d'onore. Rimase fermo in tensione per il minuto successivo, aspettando e analizzando. Poi si ricordò che Percy non faceva mai la prima mossa. Non poteva, dovevano essere i semidei a iniziare. A volte dimenticava che Percy era un dio.

I Cacciatori di Apollo (Percy Jackson fanfiction) [traduzione di Apollo's Hunt]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora