Percy era al centro della sala del trono dell'Olimpo, privo di espressione. Per ora tutto ciò che gli dèi avevano fatto era discutere se ucciderlo o meno. Anche senza il preavviso di Connor e Travis, sarebbe riuscito a capire da solo che stavano fingendo. Gli unici che non sembravano essere d'accordo con la mozione per ucciderlo erano Estia, Ade, Apollo e Artemide, che guardavano con sguardo torvo quelli che votavano per ucciderlo.
Il signor D era lì, ma stava leggendo un catalogo di vini in quel momento, senza neanche partecipare. Atena e Zeus stavano facendo una gara di urla, dicendo praticamente la stessa cosa: Percy meritava di morire. Afrodite a malapena faceva attenzione e, come il signor D, non partecipava. Ares ed Efesto fingevano di discutere tra di loro, Efesto fingeva di essere in dubbio. Ermes sembrava sfruttare questo tempo per rispondere alle chiamate perse e firmare dei documenti. Poseidone ed Era erano quasi risoluti quanto Zeus e Atena sul fatto che Percy dovesse morire. Demetra non era neanche presente.
Il loro talento di attori non era così buono.
"Basta!" Urlò finalmente Zeus coprendo il rumore degli altri dèi. "Se avete finito di discutere, continueremo l'udienza per decidere il destino di Percy Jackson."
Percy rise silenziosamente a sé stesso, così silenzioso che solo quelli vicino a lui lo avrebbero potuto sentire, che si dà il caso fossero gli Stoll. Fecero fatica a stare zitti in quel momento.
Zeus continuò, ignaro della mancanza di rispetto che gli veniva mostrata. "Perseus Jackson, sei accusato di aver spiato per il nemico nella Guerra dei Giganti e aver causato la morte di numerosi semidei e dei mortali finiti nel fuoco incrociato," disse. A quanto pare, tutti lo incolpavano per la morte dei suoi genitori. Li aveva trovati il giorno dopo la guerra, sdraiati nel loro sangue.
Il cuore di Percy gli si bloccò in gola. Non riusciva neanche ad arrabbiarsi, sentiva la verità di quelle parole penetrare la sua postura irrigidita. Il suo viso si ammorbidì, le lacrime iniziarono a raggrupparsi negli occhi e sentì le ginocchia cedere.
Fortunatamente, si raddrizzò prima di collassare.
Sfortunatamente, gli Stoll notarono la sua postura indebolita
"Percy?" Sussurrò Connor preoccupato.
"Sto bene," sussurrò Percy asciuttamente.
Travis e Connor scambiarono un'occhiata, Percy non sapeva che cosa significasse, ma sapeva che non gli credevano.
Prima che qualcuno potesse dire altro, Percy si ricompose e parlò. "Mi perdoni, Lord Zeus, ma credo di essere stato chiaro quando ho detto che il mio nome è Percy."
"Poseidone tieni il tuo moccioso sotto controllo!" Urlò Zeus.
"Non è più mio figlio, fratello, credevo ne avessimo già parlato," rispose di scatto Poseidone. "Ragazzo, mostra un po' di rispetto al re degli dèi."
"N-non sono tuo figlio?" Balbettò Percy. Questa era una novità per lui.
"Silenzio!" Interruppe Zeus. "Perseus Jackson sei condannato a morte!"
"M-ma-" Percy si diede silenziosamente un calcio. Perché doveva balbettare così tanto? Non era come se non si stesse aspettando una cosa del genere.
Di nuovo, interrompendolo, Zeus urlò. "Silenzio!" Zeus allungò la mano verso Percy. Il suo fulmine gli apparve nella mano destra e urlò di nuovo, "Tu devi morire, traditore!"
Con questo, Zeus lanciò il suo fulmine contro Percy e ciò che sentì dopo fu un dolore lancinante in tutto il corpo, come se venisse bruciato dall'interno molto, molto lentamente. La sua vista si riempì con una forte luce che lo accecò. Quando finalmente se ne andò, la sua vista divenne scura, con macchie di bianco sul nero.
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I Cacciatori di Apollo (Percy Jackson fanfiction) [traduzione di Apollo's Hunt]
FanfictionAvete mai sentito parlare dell'unico gruppo che Artemide e le sue cacciatrici approvano? Ecco, è questo. E Percy né è dritto al centro. Apollo lo ha salvato e reclutato, Percy non aveva altro posto dove andare...