Epilogo

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Hey, tutti! Perché lo sappiate questo è l'ultimo capitolo della storia. Non riesco a credere che sia finalmente finita! O forse no?

I mostri erano scappati appena avevano capito che il loro capo non era dalla loro parte; si erano spaventati ed erano corsi via. Non avevano perso tante persone quanto pensava Percy. Appena si erano accorti di avere vinto, i semidei ebbero una scarica di energia che gli aveva permesso di sconfiggere i mostri intorno a loro.

Ci volle un po' di tempo per convincere gli dèi che in realtà Tartaro era buono e non era lui che cercava di distruggerli, ma alla fine Percy ci riuscì. Zeus fu il più difficile, continuava a guardare Tartaro con sospetto e smise solo quando Era gli diede una pacca sulla testa per averlo fissato.

A quanto pare, lo spirito aveva sentito la tristezza di Tartaro dovuta al fatto che loro padre aveva mandato via Percy. Amava Percy quando era un neonato e, essendo il più grande, era diventato protettivo nei suoi confronti nel breve periodo che aveva avuto con Percy. Una volta sparito, Tartaro si era nascosto in un buco, letteralmente e figurativamente, e si era autocommiserato, piangendo l'aver perso l'amore incondizionato di un fratello minore. Quando Percy era in qualche modo finito nell'abisso, Tartaro aveva iniziato a svegliarsi, ma lo stesso aveva fatto lo spirito che si era attaccato alla sua disperazione. Lo spirito gli aveva sussurrato piccole bugie che erano cresciute ogni volta fino a che non aveva avuto il potere di prendere il controllo. Tartaro aveva avuto abbastanza tempo, prima che lo spirito prendesse il controllo, per aiutare un goccio Percy a uscire dall'abisso; quando aveva sentito di Gabe Puzzone, era riuscito a ignorare lo spirito e liberarsi del suo controllo abbastanza a lungo perché la magia e il suo corpo lavorassero insieme per disperderlo.

A proposito di questo, Tartaro aveva costretto Percy a dirgli tutto del suo tempo con Gabe Puzzone e poi si era organizzato con Ade perché mandasse l'anima di Gabe Ugliano nell'abisso del Tartaro. Poi, una volta arrivato in fondo, dove i serpenti di Tartaro aspettavano, sarebbe stato portato nella camera delle torture personale di Tartaro. Quando gli chiese perché Gabe non fosse nei Campi della Pena, Ade rispose con uno sguardo verso Percy e un "Non sapevo delle cose abominevoli che ha fatto ed è andato dritto verso la fila per le Praterie degli Asfodeli." Al quale Tartaro rispose con una severa sgridata per avere trattenuto informazioni del genere.

Con la fine della guerra, gli dèi e i semidei stavano festeggiando, il che significava che Luke e Leo avevano un picco di zuccheri. Tartaro si sarebbe unito a loro se Percy non lo avesse trascinato via dal tavolo dei rinfreschi verso la foresta degli eroi per allontanarsi dal caos intorno al falò. Percy si sdraiò al fianco di suo fratello, appoggiando la testa sul suo fidato amico Vindex. Le stelle e la luna illuminavano il cielo notturno, affascinando Percy e portando i suoi pensieri su Bob e Damasene.

"Tartaro, cosa è successo a Bob e Damasene?" Chiese.

"Si stanno riformando senza dolore e sono quasi completamente riformati," Percy sentì il sorriso nella voce di suo fratello. "Presto potranno lasciare il mio dominio."

"Glielo lasceresti fare?" Chiese Percy, appoggiandosi sui gomiti.

"È quello che ho sempre fatto prima che lo spirito prendesse il controllo," rispose Tartaro, facendo lo stesso.

Percy annuì pensieroso. "Cosa farai ora?" Chiese. "Se non lo dici a papà presto ti beccherai una mega sgridata," sorrise Percy.

Tartaro sorrise in risposta e si zittì. Percy ripensò a quando aveva paura di Tartaro. Pochi minuti da solo con suo fratello mandarono via velocemente quell'emozione. Si sentiva come se lo avesse conosciuto per tutta la sua vita. Passarono il resto delle ore che Percy passò sveglio a parlare e conoscersi. Intorno a mezzanotte, Percy si addormentò per la stanchezza e si accorse vagamente che Tartaro lo portava nella sua tenda e lo metteva su una delle poltrone per poter dormire anche lui.

Il mattino successivo, Percy, Tartaro e i cacciatori di Percy fecero gli zaini e si prepararono ad andare via. Percy stava urlando ordini ai suoi cacciatori ed era andato poco prima a controllare Daniel. Non era ancora pronto per il viaggio, ma sarebbe stato bene presto; fino a quel momento, doveva restare a Campo Mezzosangue (cosa di cui non era per niente felice) insieme al resto della squadra Beta, ma la squadra élite sarebbe rimasta con loro per non lasciarli soli. La parte di cacciatori che era arrivata tramite le tende andò via per la stessa strada insieme ai romani. Vindex era sempre al fianco di Percy, giocando e annusando i nuovi odori.

Quando furono quasi pronti, Afrodite si avvicinò a lui, con i suoi tacchi che risuonavano ritmicamente. "Andate via così presto?" Fece le fusa, "Avevi almeno intenzione di salutare?" Percy la fissò senza espressione. Sperava davvero che non andasse come pensava che sarebbe andata. "Voglio dire, devi essere stanco di essere intorno alle stesse persone giorno dopo giorno..." Afrodite non concluse, sbattendo gli occhi in modo suggestivo.

Oh, briciole di nuggets, pensò. Sta andando esattamente come pensava. "No," disse semplicemente prima di girarsi per parlare con suo fratello che era al suo fianco. Vindex ringhiò, rizzò il pelo e si mise in posa protettiva davanti a Percy.

Non capì l'indizio.

"Percy, perché non resti un po' più a lungo?" Fece di nuovo le fusa, "Possiamo conoscerci un po' meglio."

Prima che Tartaro o Percy potessero dire qualcosa, due frecce, una oro e una argento atterrarono ai piedi di Afrodite.

"Non pensarci neanche, dea dell'amore," ringhiò Artemide mentre marciava verso di loro, con Apollo al suo fianco. "Non ti permetterò di inquinare l'unico maschio che considero minimamente decente."

Percy si girò di nuovo verso Tartaro. "Hai sentito?" Chiese con finto tono emozionato, "Sono minimamente decente!"

La mano di Tartaro si alzò per nascondere una risata mentre Apollo rise apertamente, solo per ricevere una pacca sulla testa da parte di Artemide.

"Siete solo gelosi," sibilò Afrodite.

Artemide guardò Afrodite dalla testa ai piedi. Indossava un vestito molto rivelatorio, i suoi tacchi erano infangati per la camminata verso Percy sul prato e aveva un rossetto roso acceso che accecava Percy così tanto che dovette distogliere lo sguardo. Ed era dire tanto visto che era abituato a vivere nel palazzo di Apollo.

"Di cosa?" Rispose Artemide.

Afrodite sbuffò e si girò sui tacchi prima di andarsene.

Percy chinò la testa. "Grazie, mia signora," disse educatamente, "Tartaro qui non sa come gestire queste situazioni."

Tartaro diede un pugno a Percy sul braccio, ridendo.

Le labbra di Artemide fecero uno scatto e quasi fecero un sorriso. "Lord Ariston," iniziò, "Lady Ecate e un uomo anziano con una lunga barba sono nella Casa Grande, aspettano di parlarti."

"Grazie di nuovo, Lady Artemide," disse Percy sorridendo, "Può chiamarmi Percy."

La dea della foresta annuì e andò via, probabilmente per controllare le sue cacciatrici.

Percy si girò di nuovo verso Tartaro, che sorrise e disse, "Vai, Percy, parleremo più tardi, ma prima di andare," fece una pausa e cercò qualcosa in tasca, "Questo è per te." Prese una moneta oro; non era una dracma, sembrava diversa. "Si chiama galeone e potrebbe servirti presto. Lancialo, come la vecchia arma del figlio di Giove."

Percy lanciò la strada moneta e prese un... bastone? Alzò lo sguardo verso il primordiale con uno sguardo confuso.

Tartaro rise e lo spinse verso la Casa Grande. "Funziona come la tua Vortice, non puoi perderla. Ora vai, fratello," disse ancora ridendo. "Ci vediamo più tardi, se padre non mi uccide prima."

Anche Percy rise e andò verso la Casa Grande con Vindex alle calcagna. Le cose iniziavano ad andare meglio che mai. Si chiese che cosa volessero Ecate e l'anziano.

A/N

Hey, allora, questa è la fine dei "Cacciatori di Apollo". Assurdo. Solo perché lo sappiate, (e nel caso non lo aveste capito) il prossimo libro sarà un crossover con Harry Potter. Cercherò di farvi avere il primo capitolo il prima possibile, abbiate pazienza.

Vi voglio bene!

I Cacciatori di Apollo (Percy Jackson fanfiction) [traduzione di Apollo's Hunt]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora