«Ti aiuterò a trovarla. — Charles aveva fatto una comparsa improvvisa dietro le spalle di Logan. Aveva ripensato al discorso fatto prima, a tutta quella conversazione, e si era finalmente deciso ad aiutare. — Non per le tue stronzate sul futuro, ma per lei.»
«Mi sta bene» rispose Wolverine con un piccolo sorrisetto compiaciuto.
«Lascia che te lo dica: tu non conosci Erik. — iniziò quasi con un filo di prepotenza Charles — Quell'uomo è un mostro, un assassino. Credi di poter cambiare Raven, di farla tornare a casa? Ottimo, ma cosa ti fa credere di poter cambiare lui?» il Professore aveva ragione. Le sue parole erano sicuramente dettate dal rancore che provava verso quell'uomo, ma chiunque avrebbe concordato con lui.
Erik era un altro caso perso, pensò T/N. Non solo il Professore lo era, ma anche Erik. Soprattutto lui. Abbondavano nelle sue conoscenze quelli come loro.
«Perché mi ha mandato anche lui» l'affermazione di Logan spiazzò il resto dei presenti.
Così si decisero di mostrare a Logan dov'era rinchiuso Erik: si munirono di una specie cartina che mostrava la struttura del Pentagono.
«Lo tengono in una cella che risale alla seconda guerra mondiale, quando il metallo scarseggiava. Le fondamenta sono di cemento e sabbia, zero metallo. È prigioniero a cento piani sottoterra dell'edificio più sicuro al mondo» spiegò T/N.
Logan sapeva che l'elasticità della più piccola non era solo a livello fisico: il suo cervello era pieno zeppo d'informazioni, assorbiva tutto quasi come fosse una spugna. Quando alla T/N adulta che conosceva lui chiedevano come facesse ad essere così intelligente, lei rispondeva sempre: "il mio cervello si allarga ad ogni informazione, poi torna alla forma originale, assorbendo qualsiasi cosa e non lasciando mai nulla indietro". La sua intelligenza era la sua vera mutazione.
«Perché è lì?» chiese Logan.
A quel punto, Charles ed Hank si guardarono.
«Si è scordato di dirtelo?» fu la domanda del
Professore.Lo sguardo confuso di Logan fece scoppiare a ridere Charles.
«JFK» Logan fu informato da Hank.
«Ha ucciso.. » Logan sbatté più volte le palpebre per quanto fosse incredulo.
Charles smise di ridere, ancora con un sorriso beffardo in faccia disse: «Sennò come si spiega un proiettile che cambia traiettoria? — La domanda era retorica — Erik è sempre stato bravo con le armi. Sicuro di voler continuare?»
«È stata una tua idea, non mia» gli rispose Logan, facendo scoppiare a ridere T/N, la quale venne fulminata dallo sguardo di suo fratello maggiore.
Poi Hank si rivolse a Logan.
«Non abbiamo le risorse per entrare nel Pentagono.»
«O per uscirne — aggiunse Charles. — Siamo solo io, Hank e T/N.»
STAI LEGGENDO
UNA TIPICA STORIA SU PETER MAXIMOFF
FanfictionREVISIONE! In un mondo dove le uniche fan fiction su Peter Maximoff sono in inglese e hanno sempre la stessa trama, il quarto muro viene buttato giù e ti rende la protagonista della storia, e soprattutto, dovrai sopportare un narratore sempre pronto...