1983: Frenare

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Ventinove giugno e non sembrava che nessuna situazione volesse migliorare

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Ventinove giugno e non sembrava che nessuna situazione volesse migliorare. L'unico aspetto positivo per Peter era essersi avvicinato ancora di più alla mora, anche se sempre con Nick alle calcagna: non sembrava proprio volerli lasciare in pace! Al castano piaceva ancora la piccola McCoy, questo era uno dei problemi principali che assalivano la mente di Peter; d'altro canto, T/N voleva liberarsi di Jean e dei suoi continui sfottò. Lasciala in pace, andiamo!

«Guarda chi arriva» mormorò la rossa, richiamando l'attenzione di T/N. Erano in giardino a parlare beatamente sotto un albero. All'ombra si stava meglio perché più freschi, sembrava anche Peter e Kurt lo sapessero.

«Fanculo» bisbigliò la mora, successivamente il suo sguardo iniziò a seguire la figura alta e dai capelli grigi che, utilizzando un passo svelto e differenziandosi dal resto, anche perché aveva le mani nelle tasche, si muoveva verso di lei e la telepate, seguito da un ragazzo decisamente blu - tranne i vestiti, quelli fortunatamente non erano blu.

Jean ridacchiò, «È stupefacente come non riesci a levargli gli occhi di dosso. — disse sorridente, portando una ciocca di capelli arancione carota dietro all'orecchio. — Mi meraviglio di te» aggiunse, rivolgendo il suo sguardo e la sua attenzione ai due ragazzi che si facevano sempre più vicini.

Chissà - pensò T/N - se un giorno sotto a quell'albero ci sarebbero stati lei e il suo Maximoff, abbracciati in una calda giornata di giugno.

«Hey!» esclamò Kurt una volta avvicinatosi abbastanza alle due mutanti. Si sedette sull'erba, Peter lo imitò, finendo di salutare le due sventolando il braccio all'aria. «Bellissime, — prese parola Quicksilver — Buon pomeriggio» sogghignò maliziosamente, guardando prima una e poi l'altra.

«No, Peter, non ti dirò di cosa stavamo parlando» affermò con sicurezza e testardaggine Jean improvvisamente, avendo sentito i pensieri del grigio. Quest'ultimo sospirò, poi esclamò: «Perché no? Dai!» la pregò unendo le mani e guardandola con i suoi occhi enormi e scuri. T/N sapeva che se fosse stata lei al posto di Jean, non avrebbe esitato un secondo prima di saltargli addosso, baciarlo e fornirgli tutte le informazioni di cui era in cerca.

«Il Professore vuole per davvero fare le cose in grande stasera» s'intromise Kurt, guardando le centinaia di sedie messe in varie file una dietro l'altra, ognuna da dieci sedie. Dinanzi a loro veniva montato da vari insegnanti un grande schermo, Charles supervisionava il lavoro affiancato da Hank.

Il telepate aveva organizzato una serata cinema, la quale sperava di poter piazzare ogni giovedì sera d'estate a partire da quel momento - sempre se la prima volta fosse andato tutto a gonfie vele.

Peter guardò T/N, annuendo alle parole di Kurt e portando le labbra all'interno, facendole uscire dopo pochi secondi, mai accennando un sorriso; la mora guardava suo fratello maggiore girato di spalle, il quale parlava con il pelato. «C'è Hank. — disse improvvisamente la piccola McCoy agli altri giovani X-Men, alzandosi e correndo verso il fratello. — Henry!» esclamò e Bestia si voltò verso di lei.

UNA TIPICA STORIA SU PETER MAXIMOFFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora