Capitolo 38

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"Ed ecco a te il Belvedere Castle" esclama Michael togliendomisi da davanti. Spalanco la bocca, sorpresa dal bellissimo castellò che ho di fronte.
"Vero che é magnifico? Si ispira all'architettura gotica e romanica europea. La struttura possiede una torre ad angolo con un tetto conico e un belvedere posto sopra i parapetti" spiega come se avesse studiato un libro d'arte.
"Ti sei per caso mangiato il libro delle superiore di storia dell'arte?" ridacchio vedendolo in difficoltà. Trattiene qualche secondo il respiro e poi saputa il rospo.
"Ok, volevo fare buona impressione. L'ho memorizzato questa mattina mentre ti preparavi" si gratta il retro della nuca in imbarazzo. Sorrido e lo abbraccio.
"É una cosa carina" confesso staccandomi leggermente da lui. Lui mi osserva e poi alza un sopracciglio.
"Carino?!" chiede pizzicandomi i fianchi.
"Si!" ridacchio facendogli la linguaccia.
"Continuiamo con il tuo di Central Park che forse forse é meglio" fa un finto sbuffo e poi ride. Mi prende per mano e visitiamo tutte le principali strutture del parco. Prima il Bow Bridge poi percorriamo il The Mall per arrivare al Bethesda Fountain.
"Andiamo a mangiare?" chiedo toccandomi la pancia dato che ho parecchia fame.
"Certo, seguimi" annuisce stringendo la mia mano nella sua estremamente calda per essere metà novembre.
"Ma i ristoranti sono fuori da Central Park, che fai?" chiedo vedendo che sta entrando sempre di più dentro il parco.
"Ecco, si da il caso che io abbia prenotato nel ristorante chiamato The Loeb Boathouse Central Park" sorride. Mi fermo sul posto mentre rimango spiazzata dalla notizia.
"Sei pazzo?! Costerà una fortuna! Mi basta un panino al Mc Donald's" scuoto la testa.
"Volevo solo fare un gesto carino!" imita la mia voce quando dice l'ultima parola.
"Ma quanto sei simpatico" esclamo ironica mentre alzo gli occhi al cielo.
"Dai, vieni"mi tira verso il ristorante che ha la completa vista sul lago.
"Tu sei pazzo" sussurro non appena arriviamo al tavolo prenotato da Michael.
"Vero che é bello?" chiede guardandomi e mordendosi il labbro inferiore. Io annuisco ancora incantata dalla vista. Siamo totalmente contornati dal verde degli alberi, il lago riflette la luce dei raggi solari dell'una mentre si riesce addirittura ad intravedere qualche pesce.
"C'é una magnifica vista" sussurro sorridendogli. Lui mi fa l'occhiolino in imbarazzo. Veniamo interrotti dal cameriere che ci passa i menù. Sorrido le ringraziarlo e poi se ne va.
"Puoi anche dire solo grazie eh" borbotta il brontolone che ho davanti. Alzo gli occhi al cielo e ridacchio.
"Che c'é, per caso sei geloso?" nascondo il sorriso dietro il menù. Sento un verso incomprensibile mentre lo guardo leggere con disattenzione il foglio davanti al naso.
"Cosa scusa? Non ho capito" cerco di prenderlo in giro. Lui mi fulmina e poi ripete un 'si' ringhiando. Sorrido e dono tutta la mia attenzione alle pietanze scritte sul foglio di carta.
"Ti dispiace se prendo un hamburger e patatine?" chiedo con la voglia matta di mangiare cose del genere. Lui scuote la testa e poi posa il menù sul tavolo.
"Certo, fai pure. Io credo prenderò il salmone grigliato" picchietta l'indice sul mento.
Dopo pochi minuti arriva di nuovo il cameriere di prima e prende le ordinazioni prima di andarsene.
"Si grazie mille, é gentilissimo" fa la vocina Michael. Io ridacchio e mi copro il volto con le mani.
"Potevi anche sorridere di meno e dargli meno corda eh" alza gli occhi al cielo. Noto che ha la mascella più pronunciata mentre io sorrido.
"Smettila di fare il geloso, che hai oggi?" chiedo passando l'indice sul dorso della sua mano destra.
"C'é che oggi sei più bella degli altri giorni e questo mi porta a essere più geloso" sbuffa tirandosi il ciuffo pece. Arrossisco al solo sentire delle sue parole. Ok, ha detto una cosa carina, di nuovo!

⏮⏸⏭

"Per una volta che sono in ritardo io, insomma Amy!" urla dal bagno Michael. Ovviamente deve incolpare me per aver dormito oltre l'orario che ci eravamo prestabiliti per prepararci. É venti minuti che é chiuso in bagno mentre io continuo a sbuffare e sbattere i piedi per terra.
"Gio mi romperà le scatole fino a che ritorneremo in Italia" rispondo.
"Che sarà mai, tanto staremo qui ancora una settimana, lo puoi sopportare!" esclama uscendo dal bagno con i capelli tirati indietro dal gel e la camicia sbottonata.
"No che non lo posso sopportare" ribatti alzando gli occhi al cielo e dandogli le spalle.
"É il destino Amanda, puoi fingere ancora che sia un tuo pretendente se vuoi" scherza ma noto anche un tono geloso, moolto infondo.
"Sei per caso-" mi interrompe subito esclamando un 'no' bello conciso.
"Sicuro?" chiedo ridacchiando.
"Non ridere Amanda" sbuffa. Sento che si é avvicinato perché il suo profumo invade tutto il mio spazio vitale e sorrido.
"Fai tanto il duro ma un cuoricino c'é sotto sotto. Sei carino" mi giro verso di lui e premo l'indice sulla parte sinistra del petto.
"Smettila di dire che sono carino" borbotta aggrottando le sopracciglia. Ridacchio e infilo gli ultimi bottoni delle asole. Appena siamo pronti arriviamo nella hall e notiamo i due ragazzi vestiti elegantemente.
"Gio!" sorrido vedendolo tutto felice. Vado verso di lui e poi lo abbraccio.
"Mimy, ti sono mancato così tanto?" domanda girando su sé stesso.
"Mimy, questo é Gabriel, Gabe questa é Amanda" ci presenta.
"Piacere Amanda, Gio mi ha parlato molto di te in quest'ultima settimana" ridacchia il ragazzo dalla pelle olivastra.
"Scusami molto per avertelo rubato" sussurro in imbarazzo. Scosto la ciocca di capelli che cade davanti al viso e poi lo guardo.
"Non preoccuparti, é stato per una buona ragione" mi fa l'occhiolino e poi guarda Michael, dietro di me.
"Ciao, sono Michael. La buona ragione" scherza. Arrossisco all'ennesima potenza e poi mi corpo la faccia non appena Gio incomincia a ridere.
"Ok, andiamo al tavolo, seguitemi" sorride Michael prendendomi per mano. Tutti e tre arriviamo dietro il mio ragazzo e poi ci sediamo.
Le ore passano tra noi che ridiamo e scherziamo raccontando di cose successe in università e cose serie come il lavoro.
"Bene ragazzi, noi vi lasciamo che qui il signorino ha sonno" esclama Gabriel I andò Gio che alza gli occhi al cielo.
"Non é mica stata colpa mia se non mi hai fatto dormire" Gio sorride in un modo malizioso e io guardo subito Michael.
"Ok ragazzi, discutete quanto volete ma non davanti alla povera Amanda che le bloc-" gli tappo subito la bocca appoggiandogli la mano destra su tutto il viso. La sua risata si espande nella hall vuota. Noi tre ci giriamo verso il ragazzo dai capelli neri e lo guardiamo ammaliati.
"Te l'ho detto che era figo" borbotta Gio dando una gomitata al fidanzato.
"Sbaglio o tra voi due c'é un certo feeling? Smettetela di guardare Michael" dico andandogli davanti. Ok, potrei far ridere i polli per quanto sono bassa rispetto al mio capo ma il senso si capisce, spero!
"Mimy é gelosa" ridacchia Gio. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
"Ok andiamo Amore, qui c'é una certa tensione sessuale" ci indica e poi se ne vanno prima che io possa dire una sola parola.
"Non c'é tensione!" esclamo girandomi verso Michael. Beh, fino a due secondi fa no, ora si dato che mi guarda in un modo che non ho mai visto.

-2 capitoli!!

Prezioso come lo smeraldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora