Capitolo 36

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E alla fine siamo veramente andati in spiaggia e siamo di ritorno solo ora, alle due del mattino.
"Gabriel mi odierà già da ora" ridacchio a bassa voce mentre siamo dentro l'ascensore.
"Tranquilla, gli ho detto che é per una buona causa tutto questo. Inoltre ti vorrebbe proprio vedere non appena vi riconcilierete" esclama sorridendo. Mi dice di fare silenzio su questo argomento appoggiando l'indice sulla sua bocca. Le porte dell'ascensore si aprono e io sorrido. Ok forse sono in po' brilla ma nulla di che, credo.
"Mimy shh" sussurra prendendomi per i fianchi mentre é dietro di me.
"Gio, sai che ti voglio taaanto bene!?" dico cercando di infilare la chiave nella toppa.
"Anche io piccola Mimy" ridacchia appoggiandosi allo stipite della porta. La porta affianco alla nostra si apre di scatto e io e Gio ci giriamo manco fossimo delle pettegole che vogliono sapere tutto ciò che succede.
"Devi smetterla di tornare a casa ubriaca. Non voglio che la mia segretaria domani sera non sia in grado di-" lo interrompo subito.
"Prima di tutto non sono ubriaca. Secondo, sono solo la tua segretaria e non dovresti preoccuparti così tanto e terzo!" alzo prima pollice, poi indice e infine anulare.
"Terzo ci sono io che le sto facendo compagnia" interviene Gio avvolgendo i miei fianchi con le sue braccia muscolose.
"Maledizione" impreca per poi sbattere nuovamente la porta di camera sua.
"Ma c'è l'ha con le porte il tuo capo?" domanda Gio per poi ridere.
"Ti adoro Gio, ti adoro" ridacchio entrando e buttandomi sul letto.
"Eh lo so, tutti mi adorano" mi fa l'occhiolino. É l'ultima cosa che vedo prima di cadere in un sonno profondo.

⏮⏸⏭

Gio é dovuto uscire presto questa mattina dato che doveva andare a lavorare e ora sono qui, al tavolo con il mio capo che non fa altro che lanciarmi occhiatacce dall'inizio del pranzo.
"Sta sera ricordati della cena con il cliente" borbotta tagliando il suo pezzo di carne cotta al sangue.
"Me lo ricordo benissimo, grazie" sussurro mangiando la mia insalata.
"Dubito se continui a bere come una spugna" esclama ironico alzando un sopracciglio.
"Smettila di insinuare che bevo troppo. Ieri ero brilla e Gio mi ha solo aiutato a tornare in camera" alzo le spalle.
"Ah solo tornare in camera? Dopo che siete entrati non ho più sentito sbattere la porta fino a questa mattina alle sette" bingo! Quando comunicherò a Gio che ci controlla, gioirà come non mai.
"Sta sera posso portarlo al ballo?" chiedo alzando gli occhi nei suoi.
"No" dice freddamente. Noto che stinge le posate che ha in mano, la mascella si fa più pronunciata e i suoi occhi verde smeraldo diventano più scuri.
"Peccato...us-uscirò con lui dopo cena allora" sussurro tentennando. Non ho mai raccontato bugie e ci sto mettendo tutta me stessa per far sembrare il mio tono degno di essere creduto.
"Ne avremo fino a tardi" ribatte ringhiando.
"Mi farà compagnia sta notte allora" alzo le spalle. Mi rendo troppo tardi quanto male possa suonare questa frase.
"Compagnia sta notte?" chiede con voce acuta. Bingo di nuovo! Amanda 2- Michael 0!
"Si sai, parleremo e magari non so giocheremo in stanza" cerco di fare l'indifferente, non ridendo.
"Giocare?!" le posate gli cadono dalle mani e fanno un rumore assordante.
"Mhm s-si" balbetto. Non so se guardarlo negli occhi o cambiare discorso.
"Io vado in camera così non farò tardi per la cena" mi alzo dal tavolo e senza ricevere risposta, vado via.
Arrivata in camera mi butto sul comodo letto e decido di chiamare Stella. Sono sicura che mi sgriderà perché non l'ho chiamata prima.
"Amanda Gregori! Due foto e cinque messaggi non mi fanno preoccupare di meno!" urla dall'altra parte della cornetta. Come non detto.
"Ehm sono stata impegnata" mi scuso facendo una vocina tenera.
"Impegnata con il capo sexy ma stronzo?" chiede. So che infondo manca pure a lei.
"No con Gio, Giorgio. Te lo ricordi?" domando felice. So che andavamo molto d'accordo e prontamente ogni volta che veniva da noi a studiare, finivano per guardarci il o serie tv, accantonando lo studio.
"Gio! Voglio vederlo" esulta. Io ridacchio e poi le racconto del piano che ha voluto attuare.
"Ohoh io te lo dicevo che per lui non è passata, bastava vedere la settimana scorsa quando, ogni volta, ti allontanava dal tuo collega Andrea" dice.
"Mhm...sarà" alzo le spalle e osservo i miei capelli tutti arruffati sul cuscino.
"Ora to devo lasciare perché devo preparare la cena al mio fantastico ragazzo, ciao Amy. Salutami Gio" e dopo che l'ho salutata anche io, mette giù. Decido di mettere un po' di musica e sistemare i vari vestiti nell'armadio. Sotto le note di Blackbear infilo le varie calze nel cassetto del comodino mentre canticchio. Qualcuno che bussa alla porta interrompe il mio ballo e vado ad aprire. Osservi due secondi il mio riflesso nello specchio e rido. I capelli tutti scompigliati, le guance rosse e una misera maglietta addosso.
"Perché hai le guance tutte rosse? Che facevi?" Michael entra senza permesso nella camera e si guarda attorno.
"Che cosa c'è, capo?" calco la parola.
"C'è quel Gio?" domanda aprendo le ante dell'armadio, rivelando i miei completi intimi abbinati agli abiti.
"No! E chiudi subito le ante" lo ammonisco correndo verso di lui.
"Forse è qui, eh?" esclama fuori di senno. Apre di scatto il bagno senza trovarci nessuno.
"Michael calmati, che c'é?" chiedo. La cosa sta degenerando e sono indecisa se dirgli che è tutta una messa in scena.
"Dove cazzo è quel ragazzo, eh? Non si deve più permettere di toccarti!" ringhia abbassandosi e vedendo se sotto il letto c'è.
"Smettila Michael, sembri un pazzo!" cerco di alzarlo da terra.
"Sono pazzo, pazzo di te! Io ti amo!" urla. Mi fermo osservando il suo viso, si è appena reso conto di quello che ha detto. Io respiro affannosamente mentre lui sembra stia per trattenere il fiato.
"N-non...Io non volevo" balbetta incatenando i suoi occhi ai miei.
"Gio è gay" dico ancora in trans. O lo dico ora o non mi perdonerà facilmente.
"Cosa?" sussurra indietreggiando.
"Gli ho raccontato quanto stavo e sto male e si è offerto di aiutarmi. Voleva vedere se provavi ancora qualcosa per me. È tutta una farsa" butto fuori ormai stanca di questa situazione.
"Perché diavolo l'hai fatto?" ora non è più incredulo, ora so che ha mille dubbi.
"Q-quando é venuta Miriam ho-ho origliato, lo so che non si fa scusami tanto. Ho-ho sentito che parlavate di Sky e pensavo fo-fosse una ba-bambina" dico impaurita dalla sua reazione. I lineamenti del suo volto si rilassano.
"Non so se essere scioccato per le tue scuse riguardo all'origliare o ridere perché hai ipotizzato che Emy fosse una bambina mentre invece è una cagnolina" ridacchia sedendosi di peso sul letto.
"C-cosa?" urlo. Non ci posso credere, ho litigato con lui per una cagnolina...
"Cazzo la tua espressione è impagabile" ridacchia.
"Ora che hai smesso di pensare ad un'ipotetica bambina e abbiamo circa risolto, posso baciarti?" chiede prendendomi il volto tra le sue mani. E prima che lo faccia lui, appoggio io le labbra sulle sue. Finalmente dopo due settimane posso ritornare ad essere felice, a stare con lui.
"Voglio assolutamente conoscere questo Gio per assicurarmi che tu non l'abbia fatto diventare etero" mordicchia il mio labbro.
"E io voglio dire alla receptionist che può benissimo dimenticarsi il tuo letto perché non le sarà più permesso entrare nella tua stanza finché alloggerai li" dico con un broncio dipinto in volto.
"Sei per caso gelosa? Ti giuro che negli ultimi otto giorni ho provato a baciare qualcun'altra ma non ce la facevo. Le tue sono le uniche labbra che voglio. Ti amo Amanda Gregori, non importa se tu non provi lo stesso perché pian piano ti insegnerò ad amare" promette appoggiando la fronte sulla mia. Dopo questa confessione fatta all'interno dell'hotel posto di fronte a Central Park a New York, credo proprio che il cuore batta così solo per lui. Batte così solo per Michael De Angelis.

-4 Capitoli alla fine!!

Prezioso come lo smeraldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora