Capitolo 5

1.6K 43 2
                                    

"Divertiti Amy e chiamami per farti venire a prendere!" Stella mi bacia la guancia e poi, non appena sono uscita dalla sua auto, parte a tutto gas. Mi trovo davanti alla maestosa villetta dei De Angelis alle otto della sera. Indosso un vestito color corallo che ha le maniche in pizzo con sopra un giubbino beige.
"Amanda!" l'urlo di Giulia arriva alle mie orecchie e sorrido.
"Ciao Giulia" avanzo con cautela verso il portico di casa, tentando di non inciampare sui miei stessi passi.
"Che bello rivederti!" con uno slancio mi abbraccia. Il tulle del suo vestito si schiaccia al contatto con il mio corpo.
"Sei bellissima" esclamo non appena ci stacchiamo. L'abito blu che indossa è in perfetta sintonia con i capelli neri che ha e con i suoi occhi blu mare. Devo ammettere che i figli di Luigi e Carla, la moglie, hanno il loro fascino
"Tu invece sei magnifica. Mio fratello sbavarà per tutta la sera" mi fa l'occhiolino. In che senso fratello?! Il mio cuore incomincia a battere all'impazzata.
"In che senso tuo fratello?" domando con un filo di voce osservando le mie scarpe bianche.
"Michael é arrivato poco fa. Non era sicuro di esserci ma ce l'ha fatta. Almeno conoscerai la famiglia al completo!" mi sorride prendendo la mia mano per portarmi dentro al caldo.
"Buona sera Carla, Luigi" li saluto non appena arrivo in salotto. Carla come sempre è magnifica nella sua semplicità. Indossa un abito bianco con una fantasia a fiori. Luigi invece ha addosso il solito completo elegante che però ora è grigio.
"Ciao Amanda, siediti pure. Come stai?" domanda con voce angelica, Carla.
"Benissimo, grazie. Voi invece?" chiedo ai genitori di Giulia. Luigi mi racconta che da quando è andato in pensione passa sempre più tempo con la moglie e con gli amici. Carla invece si dedica al lavoro e alle amiche anche se ogni tanto prende lezioni do ceramica.
"Oh finalmente sei arrivato fratellone" Giulia balza in piedi, guardando oltre le mie spalle. Prendo un respiro profondo e poi mi giro. Michael e stretto in una camicia nera che è tirata sui gomiti mentre indossa dei jeans chiari e delle scarpe da tennis.
"Ciao Giulietta, mamma, papà e Amanda" e anche questa volta, quando pronuncia il mio nome, mille brividi si espandono su tutta la schiena.
"Buona sera Michael" sussurro lisciandomi il vestito.
"Che dite se il lei lo accantoniamo almeno per questa cena?" scherza Luigi sorridendomi. Annuisco in imbarazzo prima di seguire Giulia verso la sala da pranzo. Il grande tavolo è imbandito di candele e petali, sembra una cena romantica.
"Vieni a sederti Amy" mi richiama alla realtà la mia quasi coetanea, Giulia. Annuisco e poi mi siedo accanto a lei. Però non appena alzo gli occhi dal piatto, incontro due smeraldi. Mannaggia dovrò non osservarlo per tutto il tempo e sarà super difficile!
"I tuoi sono ancora in giro per il mondo?" domanda Carla, essendo a conoscenza della situazione. All'età veneranda di sessant'anni hanno deciso di voler visitare le città più conosciute del mondo e infatti proprio ora sono a Parigi, la città dell'amore.
"Eh si, si stanno divertendo molto da quello che so" alzo le spalle mettendo sulle ginocchia il tovagliolo do stoffa bianca.
"Dove sono?" la voce roca del mio capo interrompe il silenzio creatosi.
"A Parigi" esclamo cadendo nella pozza verde che ha al posto degli occhi. Accenna ad un sorriso.
"La città dell'amore!" batte le mani Carla. È come se stessero dando voce ai miei pensieri, è incredibile! Il resto della cena continua tra silenzi causati dal mangiare e domande, finché non arriva la Giulia curiosa.
"Quindi in fatto di ragazzi ancora nulla?" chiede in modo innocente. Io incomincio a tossire mentre Carla mi versa dell'acqua nel bicchiere. Alzo gli occhi dal mio piatto e noto i pugni stretti di Michael.
"Giulia, non è il momento per chiedere queste cose!" scuote la testa la madre.
"Scusami" esclama dispiaciuta.
"Non preoccuparti Giulia. Se non vi dispiace, io andrei dato che devo prendere l'autobus. Stella non può venirmi a recuperare" alzo le spalle mentre sorrido a Giulia.
"Se vuoi posso darti un assaggio io, poi devo comunque uscire" si offre.
"Non c'è problema, non voglio disturbare" lui scuote la testa e ribatte.
"Non disturbi affatto. Seguimi" mi comanda.
"Allora, buona serata Amanda. Mi ha fatto molto piacere rivederti" Carla e Luigi mi abbracciano e baciano mentre Giulia mi accompagna fino al portico.
"Scusa per i modi bruschi di mio fratello. Sai ora vuole andare a divertirsi e baciare tipe a caso" sbuffa picchiettando il piede a terra seguendo un ritmo immaginario.
"In che senso?" chiedo osservando l'espressione della mia amica.
"È da quando è tornato dall'America che non fa altro che andarsene in giro a spezzare i cuori e divertirsi con gli amici" alza le spalle.
"Vabbé la vita è sua però io sarei contenta di conoscere una ragazza che potrebbe essere la sua futura moglie. Però la vedo con il binocolo" ridacchia prima di abbracciarmi e spingermi verso la macchina del fratello. Entrando mi umane ho del buon odore.
"La cintura" esclama stringendo il volante.
"Oh si" annuisco annuisco cercando di allacciarla, con scarsi risultati. Viene in mio aiuto Michael. Stringe la sua mano attorno alla mia e poi la inserisce nella fessura. Sussurro un 'grazie' prima che parta spedito verso casa mia. Arrivati a destinazione, lo saluto ma noto che non mi calcola nemmeno con lo sguardo.
"Il vestito" dice solo mentre stringe la mascella. Guardo la stoffa color corallo e noto che mi è salito quasi a metà coscia. Sarà stato mentre entravo in macchina.
"G-grazie" balbetto in imbarazzo.
"Ci vediamo lunedì in aeroporto" esclama freddo. Annuisco e poi chiudo la portiera. Perché mi tratta così? Io sono gentile e lui è freddo! Chi capisce quell'uomo è bravo!

Michael's pov

Appena la ragazzina chiude la portiera della mia amata tesla, parto a tutto gas verso il solito locale in cui mi contro con i miei migliori amici, Luca ed Emanuele. Quella ragazzina mi farà andare fuori di testa. Oggi con quel vestito stava benissimo e per un momento pensavo di impazzire quando ingenuamente fissava il paesaggio e io le osservavo le gambe lasciare scoperte. Arrivato al locale, posteggio l'auto e poi raggiungo i miei amici al nostro solito tavolo.
"Hey amico" Emanuele mi raggiunge, battendomi il cinque. Lo saluto a mia volta e poi mi siedo affianco a Luca che si sta bellamente limonando una tipa con i capelli rosso fuoco.
"Da quanto va avanti qui?" indico le due piovre sul divanetto.
"Mhm circa mezz'ora" esclama Ema guardando l'orologio che ha al polso.
"Che ne dici se andiamo a prenderci da bere?" il mio amico annuisce e ci dirigiamo insieme verso il barman al quale diciamo di farci un Malibú.
"Amico, una tipa ti sta mangiando con gli occhi" ridacchia sorseggiando il suo Sex on the Beach. Non appena mi giro, lei si fa notare. Indossa un abito striminzito con tutte le paillettes che fanno saltare all'occhio determinate parti del suo corpo. Se voglio togliermi dalla testa l'immagine della ragazzina dovrò pur divertirmi, no?
"Beh ti lascio amico, vado fuori a prendere una boccata d'aria. Ti lascio" ridacchia. Ema é uno di quei ragazzi d'oro che aspetta ancora di trovare la principessa. Lo ammiro certe volte, perché vede l'amore in un modo tutto suo, come se fosse in una fiaba ma, a differenza sua, a me e a Luca piace divertirsi con una sana serata di divertimento.
"Hey" la tipa arriva davanti a me, passando le dita laccate di rosso sul mio bicipite. Sorriso osservandola meglio. Ha dei capelli biondo platino e un viso molto minuto. Avrà si e no venticinque anni.
"Ciao bellezza, come ti chiami?" chiedo con voce interessata.
Si, interessata a dimenticare una ragazzina.
Grazie coscienza, tu si che sai tutto.
"Anna, tu invece sei Michael" dice. Beh, la fama mi precede.
"Che dici di divertirti?" domanda indicando il piano di sopra del locale, composto principalmente da stanze o salette per il gioco d'azzardo. E così dieci minuti dopo ci ritroviamo mezzi nudi su un letto con coperte di seta. Mentre Anna cerca di togliermi i jeans io cerco di non pensare al motivo per il quale sono qui. Però gli occhi e i capelli nocciola giungono davanti a me non appena chiudo le palpebre. Con uno strattone faccio stendere Anna sul letto e lei mi sorride maliziosa.
"Ti piace comandare, a quanto vedo" miagola peggio di un gatto.
"Sta zitta" ringhio allontanandomi leggermente per poi ritornare a baciare la sua bocca con vigore non umano. E ancora mi appare la ragazzina. Maledizione!
Mi stacco dal corpo bollente della ragazza che ho sotto di me e mi rivesto mezzo incazzato. Non può permettersi di rovinarmi una notte di sano divertimento, cazzo!
"Che fai? Te ne vai?" urlacchia alzandosi dal letto e venendomi dietro.
"Oggi non é giornata, mi dispiace. Sarà per la prossima volta" ringhio chiudendomi la camicia.
Se ci sarà una prossima volta, dato che conosci da una settimana Amanda e stai uscendo di testa.
Giuro, ti odio coscienza di merda.
"Ei ma non puoi lasciarmi così!" urla di nuovo. Maledizione, oggi mi vuole far incazzate!
"Vuoi dei soldi? Un drink?" rispondo borbottando senza guardarla negli occhi.
"Vaffanculo!" sbuffa prima di rimettersi il vestito. Io esco dalla camera, scendo le scale e senza salutare i miei amici, me ne vado. Arrivato alla macchina sbatto una mano sul volante per l'esasperazione. Perché cazzo penso continuamente alla mia segretaria?!

Prezioso come lo smeraldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora