"Piccola Mimy, impaziente di vedermi?" riconosco la voce di Gio provenire dall'esterno della camera mentre cerco di non ridere. L'ho chiamato verso le sette di sera per avvisarlo di venire qui non appena aveva un momento perché gli dovevo dire una cosa importante ma ancora non sa che ho confessato tutto a Michael. Il ragazzo seduto al mio fianco guarda male la porta mentre io vado ad aprire.
"Che dici, mi metto ad urlare cose oscene per fargli capire che sono qu-" Gio si interrompe non appena nota la figura del mio capo seduta sul letto, con i gomiti sulle ginocchia mentre lo guarda in cagnesco.
"Oh fuck" sussurra posando lo sguardo sul mio.
"Sa tutto" ridacchio mentre vedo la faccia del mio amico rilassarsi.
"Potevi dirlo prima, no?" prende un gran bel respiro e si butta sulla poltrona vicino all'entrata.
"Non ci sarebbe stato gusto" alzo le spalle e mi siedo affianco a Michael.
"Spero vivamente tu non le abbia torto un capello, Giorgio" Mich calca il nome del mio amico e io mi sbatto la mano sulla fronte. Ora incomincerà a marcare il territorio, ne sono sicura.
"No, Michael" ghigna Gio imitando il mio ragazzo.
"Bene, domani sera sei invitato insieme al tuo ragazzo per una cena qui, non accetto un no come risposta" ordina il mio capo, sedendosi di nuovo al mio fianco. Gio alza un sopracciglio e poi parla.
"Cerco che é dispotico, peggio di come lo dipingi" io tento di reprimere una risata ma vedendo la faccia di Michael, mi é impossibile.
"Guarda che sono qui, eh" alza gli occhi al cielo, sistemandosi i capelli che gli ricadono sulla fronte.
"Ti vedo, eccome se ti vedo" ridacchia Gio osservando i suoi pettorali.
"Gabriel ti aspetta, va da lui!" Lo spingo verso la porta mentre incomincia a ridere.
"Ci vediamo Michael, Mimy" mi fa l'occhiolino e poi va dritto verso l'ascensore. Chiudo la porta e prendo un grande sospiro.
"Sei gelosa?" domanda Michael trattenendosi dal ridere. Scuoto la testa.
"A me sembrava proprio di si, ma farò finta di crederti" fa segno di cucirsi la bocca mentre io incrocio le braccia al petto.
"N-non sono gelosa" balbetto distogliendo lo sguardo dai suoi muscoli.
"Che ne dici se ora facciamo una buonissima merenda?" sussurra avanzando verso di me, mettendomi con le spalle contro il muro.
"C-chiamo il-il servizio i-in camera!" esclamo con voce stridula riuscendo a sfuggire alla sua trappola. Averlo vicino dopo così tanto tempo mi fa battere il cuore più del dovuto. Sapere che la persona che ho accanto mi ama, mi fa battere il cuore.⏮⏸⏭
"È due ore che sei dentro il bagno, riesci ad uscire entro dieci minuti o devo scassinare la porta?" domanda Michael dall'altra parte della porta. Sono qui davanti allo specchio da ben 45 minuti e non sono totalmente convinta del vestito che indosso. Stella me l'ha voluto prendere come regalo per i miei ventidue anni e non l'ho mai usato. Il vestito in questione ha un grande spacco sulla coscia destra, arriva fino a terra, spalline fini e il colore è molto appariscente: rosso.
"A-arrivo!" balbetto tentennando sulla mia decisione. Appena apro la porta sento tossicchiare Michael mentre cerca di non farsi andare di traverso l'acqua che stava bevendo. Il suo sguardo analizza interamente la mia figura mentre io abbasso la testa, osservandomi i piedi.
"S-sei...wow" sussurra. Alzo leggermente il capo giusto per notare che allenta il nodo alla cravatta rossa, corrisposta al mio vestito.
"G-grazie" sorrido vedendo che si sta grattando la nuca. Il completo blu scuro gli fascia le gambe e le braccia mentre il gel gli tira indietro i capelli in maniera impeccabile.
"Direi di-di andare" borbotta offrendomi il braccio. Afferro la borsa, la chiave della camera e poi lo seguo. Aspettiamo pazientemente l'arrivo dell'ascensore e non appena mi muovo di poco, lo spacco si fa evidente agli occhi di Michael che prima non l'aveva notato. Spalanca gli occhi e non appena si chiudono le porte, mi sovrasta con la sua figura.
"Cosa ho fatto di male per meritare questa tortura oggi?" domanda al vento passandomi il dorso della mano sulla guancia.
"Se-se è troppo va-vado a cambiarmi" socchiudo gli occhi sentendo il suo odore entrare nelle mie narici e vedendolo così vicino.
"Scordatelo, sta sera sarò io a toglierti questo vestito" sussurra passando l'altra mano sulla coscia scoperta dalla stoffa. Trattengo il fiato, reclinando il capo indietro.
"Ragazzina, stai mettendo a dura prova la mia pazienza" dice prima di baciarmi con trasporto.
In modo calmo mi fa appoggiare con le spalle scoperte contro la parete dell'ascensore, continuando a baciarmi. Le sue mani viaggiano dalla mia vita al volto mentre io le appoggio sul suo petto coperto da una camicia bianca. Colta dal momento passionale, faccio combaciare i nostri corpi.
"Stai mettendo a dura prova il mio autocontrollo, sappilo ragazzina" esclama con voce bassa e sensuale. Mille brividi nascono sulla mia pelle mentre io socchiudo gli occhi, imbarazzata.
"S-siamo quasi arrivati" balbetto abbassando la testa. Osservo i miei tacchi argento cercando di far passare il rossore sulle mie guance prima dell'imminente incontro con il cliente.⏮⏸⏭
"Have a nice evening" risponde di rimando Michael stringendo la mano al signor Smith, uomo con cui siamo riusciti ad arrivare ad un accordo per la costruzione della sua villa sul mare. Lo saluto cordialmente anche io e poi usciamo dalla sala da pranzo. Michael mi sprona a muovermi pigiando con la mano posata sulla mia schiena.
"Mich, che c'é?" domando schiacciando il pulsante per far arrivare l'ascensore al piano in cui ci troviamo.
"Il signor Smith continua a guardarti in un modo che non mi piace" sbuffa picchiettando il mocassino sul pavimento piastrellato dell'albergo.
"In che modo scusa?" chiedo posando il mio sguardo nel suo. Lui analizza la mia figura e poi si morde il labbro inferiore. Si tira il ciuffo con la mano e poi parla.
"Ti... spogliava con lo sguardo" deglutisce nell'esatto momento in cui io muovo i piedi per entrare. Inciampo nella piccola apertura dell'ascensore e riesco addirittura a rompere il tacco. Perfetto! Oltre ad essere in totale imbarazzo sono anche con una scarpa rotta.
"Aggrappati a me" sussurra Michael da dietro. Noto le sue mani che avvolgono il retro delle gambe e la schiena e poi mi alza da terra.
"S-sono pesante, la-lasciami a terra" esclamo a bassa voce con il viso praticamente appiccicato al suo collo.
"Scordatelo, incomincia a tirare fuori la chiave della tu camera" mi ordina. Io lo guardo di sbieco e poi cerco di trovarle dentro la piccola borsa che mi sono portata dietro, ancora in braccio a lui.
"Ma poi vieni in camera mia?" chiedo mordicchiando il labbro nervosa.
"Mi vuoi li?" chiede guardandomi solo ed esclusivamente le labbra. Annuisco voltando il viso verso sinistra, imbarazzata.
"Allora ci sarò, fammi prendere il pigiama e poi sono da te" sussurra lasciandomi davanti alla camera.
"O-ok" asserisco cercando per almeno tre volte di far entrare la chiave nella toppa, cosa assai difficile se ti senti in imbarazzo. Sento chiudersi la porta della camera di Michael ed espiro.
"Dai Amy, non é mica la prima volta che viene a dormire da te, no?" dico a me stessa. Mi chiudo la porta alle spalle e faccio grandi respiri. Corro a indossare dei pantaloncini corti e una maglietta di Manu e poi mi butto sul letto. Ho impiegato veramente poco a cambiarmi e struccarmi, forse perché sono in ansia e ho fatto velocemente. L'improvviso bussare alla porta mi fa scattare in piedi e aprire la porta.
"Ri-buonasera" mi fa l'occhiolino entrando dentro la stanza.
"Ciao" sorrido dondolandomi sui talloni osservandolo.
"Andiamo a letto?" chiede sedendosi sul materasso. Io spalanco gli occhi e apro la bocca cercando di far uscire delle parole.
"Cioè no! Non in quel senso" scuote la testa mentre si copre il viso con la mano. La sua risata si espande in tutta la stanza e io sorrido al solo sentire lui felice.
"Andiamo a stenderci e guardare qualcosa sul letto? Così é molto meglio" borbotta sorridendomi. Annuisco e poi mi butto al suo fianco.
"Peso piuma la chiamavano" sussurra sapendo che lo sento benissimo. Prendo il cuscino e glielo lancio addosso osservando la sua espressione sorpresa.
"Dietro la Amanda pacata che conosco c'é per caso una tigre?" domanda prendendomi per i fianchi, solleticandomeli.
"Potrebbe se mi dai fastidio" ridacchio dimenandomi tra le sue braccia.
"Sei bellissima" si lascia sfuggire. Lo guardo e inclino gli angoli della bocca all'insù.
"Grazie anche se sembro una pazza con questi capelli tutti fuori posto e una maglietta il triplo della mia misura" esclamo osservando gli smeraldi che si trovano davanti a me.
"Non sembri una pazza e sei assolutamente adorabile con questa maglietta" accarezza la mia guancia.
"Forse mi sono innamorato della tua semplicità. O forse della tua sbadataggine mentre sei in imbarazzo. O forse é un insieme di caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di te, Amanda Gregori" dice. Mi fa uno dei suoi sorrisi migliori mentre io ricambio. Stringo le nostre mani e avvicina i nostri visi finché non fa scontrare i nostri nasi. Perché non riesco a ricambiar e il suo sentimento? Sento che é importante, ma perché non riesco a dire le due famosissime paroline?!
"Ei, che hai?" domanda vedendomi assorta nei miei pensieri. Scuoto la testa e osservo le nostre mani.
"Non-non riesco a dirti anche io che..." lascio intendere. Lui si avvicina di più a me e stringe le nostre mani.
"Credo di sapere a cosa stai pensando Amy. Non ho bisogno che tu mi dica che mi ami. Magari ti insegnerò a farlo, chissà" alza le spalle mentre mi sorride in modo dolce. Annuisco e mi appoggio sulla sua spalla.
"Grazie" sussurro. Mi stringe con le sue grandi braccia e io inspiro il suo buon odore.
"Grazie a te ragazzina. Ora direi che è meglio dormire, no?" domanda baciandomi la testa in modo tenero.
"Si, ho parecchio sonno" annuisco mentre mi infilo sotto le coperte. Ci mettiamo comodi nel letto. Io totalmente avvolta nelle sue braccia e lui che mi stringe.
"Sai Amanda che dovevo togliertelo io il vestito? L'avevo detto prima in ascensore" sussurra sfiorando con il labbro caldo il mio orecchio destro. Trattengo il respiro mentre alzo gli occhi nei suoi. Una grossa risata smuove il suo petto. Lo guardo di sbieco e mi allontano da lui.
"Sai che mi imbarazzo, smettila" borbotto toccandosi le guance.
"Mi piaci anche per questo, ragazzina" esclama lasciandomi un bacio leggero sulla fronte.
"Notte Amy" mi stringe tra le sue braccia. Ricambio ed entrambi, dopo parecchio tempo, dormiamo finalmente insieme.
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Prezioso come lo smeraldo
RomantizmAmanda Gregori è una normalissima ventiquattrenne. La sua vita oscilla tra la compagnia dei suoi migliori amici, Stella e Marcus, e il lavoro. L'arrivo del nuovo capo, Michael De Angelis, però la scombussolerà e incominceranno a nascere i primi prob...