"Che ne dici se andiamo a dormire?" sussurra Michael dopo che la luce é saltata in questa notte di pioggia.
"Certo" mi mordo l'interno guancia cercando di stargli vicino. Ho sempre odiato i temporali forti. Ho cercato sul web e la paura di rumori forti e improvvisi come i tuoni viene chiamata fonofobia.
"Ecco la camera per te" borbotto quasi contrariato.
"No! Voglio dormire con te" esclamo impaurita dal rimanere da sola.
"Oh ok beh si ecco non pensavo che... hai capito" incespica tra le parole.
"É che ho paura dei temporali forti, ecco" sussurro osservandomi le mani.
"Allora vieni a dormire da me" mi prende il viso tra le mani e mi bacia una guancia.
"Va benissimo" annuisco contenta. Lo seguo.
"Vuoi per caso un'altra maglietta?" chiede.
"Se non ti crea alcun problema, vorrei una maglietta più lunga per dormire dato che tolgo i pantaloni" sussurro.
"Certo" esclama dandomi le spalle.Michael's pov
"Se non ti crea alcun problema, vorrei una maglietta più lunga per dormire dato che tolgo i pantaloni" sussurra con voce flebile, arrossendo. Cavolo, quabto può essere bella!?
"Certo" esclamo dandole le spalle cercando una maglietta che le copra quelle gambe che mi fanno fantasticare troppo. Trovo quella adatta e gliela passo per poi andare in bagno per lavarmi i denti. Arrivo davanti allo specchio e, anche se sono nel buio per via del black-out, noto il mio sorriso da ebete stampato in volto. Quella ragazzina mi fa proprio star bene.
"M-michael" balbetta Amanda andando a tentoni per la casa.
"Ragazzina ei" la afferrò al volo prima che cada per terra. Stringe la mia maglietta in pugno mentre il suo corpo si attacca completamente al mio.
"Ho paura" sussurra. Cerco di calmarla stringendola tra le mie braccia.
"Che ne dici se ora ci laviamo i denti e poi ci buttiamo sotto le coperte?" chiedo con voce dolce. Non sembro nemmeno io.
Lei annuisce e come detto, dopo poco tempo siamo già sotto le coperte, stretti.⏮⏸⏭
Sento un corpo muoversi vicino al mio e subito le mie orecchie si mettono sull'attenti.
"Cavolo se pesa il suo braccio" il borbottio che rilascia Amanda mi fa sorridere. Deciso di stringerla di più contro di me.
"Cavolo cavolo" inveisce. Cerco di trattenere la risata ma mi è impossibile.
"Allora eri sveglio!" si gira verso di me, puntandomi un dito contro.
"Si è che-" non finisco di parlare che mi arriva il cuscino in faccia. La guardo scioccato dal suo gesto.
"Tu, piccola ragazzina, vieni qui!" esclamo vedendola scappare dalla camera.
"Aiuto!" urla correndo per tutta la casa con me dietro.
"Presa!" spunto fuori da dietro il divano e l'acchiappo per i fianchi. Lei e calcia e ride dopo che la butto sul letto. È così tenera e bambina che solo a starle vicino mi sento in difetto. I capelli castani sono tutti sparsi sul letto mentre ha stampato in viso un sorriso da inviduare.
"Che c'è?" domanda sedendosi e incrociando le gambe.
"C'è che sei bella" le confesso senza nemmeno rendermene conto. Come immaginavo, arrossisce e si copre il volto con i capelli.
"Guardami ragazzina, perché ti nascondi da me?" domando con tono dolce piegandimi sulle ginocchia per arrivarle di fronte.
"Sembro una bambina quando arrossisco lo so, però non posso farci granché" la le spalle e posa gli occhi nei miei.
"Non sembri una bambina, sembri una persona umana. E fregatene dei pensieri altrui" esclamo prendendole il viso tra le mani. Lei sussurra un 'ok' e poi la bacio. E con un dito tocvo il cielo. Avvolge le braccia attorno al collo e mi tira sopra di lei, ignara di quanto potere lei abbia su di me. Mi appoggio sui gomiti posti ai lati della sua testa e lascio che mi baci con calma. Senza dire nulla, scende con le mani sui miei addominali e ripercorre il mio tatuaggio. Ho notato che lo ha sia toccato che squadrato minuziosamente svariate volte.
"Che significato ha il tatuaggio?" chiede mordendosi il labbro, forse per la paura che io non glielo voglia rivelare.
"Sai che è per Giulia è che è il suo nome in Latino. Il significato del nome è 'colei che discende da Giove'. E Giove è il dio supremo che per eccellenza é la divinità del cielo e della luce. Infatti il nome Giove deriva dalla radice indoeuropea dyeu, ovvero sfolgorante, risplendere" spiego mentre lei mi guarda incantata.
"Giulia ha questa maniera innata di risplendere in mezzo alle persone ed é per questo che mi sono tatuato il suo nome" esclamo intrecciando le nostre mani.
"È una cosa bellissima" sorride mentre io pe tolgo una ciocca di capelli dal viso. Io annuisco e lei mi osserva.
"Sei una bella persona Michael" sussurra. Vorrei essere una bella persona, cara Amanda.
Veniamo interrotti dallo squillo del suo cellulare che si trova sul comodino. Mi stacco da lei e poi le prendo il cellulare, dicendole che la sta chiamando Stella.
"Hey Stella" risponde con un sorriso a trentadue denti. Ha un'anima così pura questa ragazzina...
"Amy! aspetta, perché stai ansimando? Amica che stavate facendo?!" urla la sua amica dall'altra parte del telefono. So che non si origlia ma la faccia di Amanda alle parole di Stella è fantastica.
"N-non sto a-ansimando. Pe-perchè mi avevi c-chiamato?" balbetta imbarazzata alla massima potenza. Posa i suoi occhi nei miei e io le accarezzo il dorso della mano, cercando di tranquillizzarla.
"Questa situazione non mi convince Amy, sappi che appena arrivi mi dovrai dire tutto!" dice.
"Si certo, c-credo che verso le undici saremo lì" Amanda si mordicchia l'unghia del pollice.
"Ok, salutami il tuo capo sexy, ciao!" e chiude la chiamata. Molto lentamente si gira verso di me e cerca di mettere insieme una frase per distogliere l'attenzione dalla situazione imbarazzante creata dalla sua migliore amica.
"Tranquilla Amanda, ci prepariamo che così andiamo a fare colazione e poi ti riporto a casa" le dico cercando di tranquillizzarla vedendola in difficoltà. Lei annuisce e poi si alza per darmi le spalle. Distolgo lo sguardo dalle sue gambe nude, scoperte dalla mia maglietta. Deglutisco cercando di accantonare la sua immagine.
"Io vado a cambiarmi in sala, tu fai pure con calma" borbotto prendendo i mie vestiti per lasciarla da sola in camera da letto. Arrivato in sala, indosso la maglietta e cambio i pantaloni della tuta con i jeans. Mi metto le scarpe e poi mi siedo sul divano. Cavolo, se ripenso a cinque minuti fa vorrei ritornare lì e stare con lei. Un sorriso ebete mi si forma in volto e mi do dello scemo da solo. Quella ragazza in poche settimane mi sta facendo impazzire!
"Michael, ci sono!" la voce soave di Amy arriva alle mie orecchie e sorrido.
"Bene, seguimi" esclamo prendendo le chiavi della macchina dalla tasca dei jeans. Chiudo la casa e saliamo in macchina.
STAI LEGGENDO
Prezioso come lo smeraldo
RomanceAmanda Gregori è una normalissima ventiquattrenne. La sua vita oscilla tra la compagnia dei suoi migliori amici, Stella e Marcus, e il lavoro. L'arrivo del nuovo capo, Michael De Angelis, però la scombussolerà e incominceranno a nascere i primi prob...