"Amanda" una voce mi richiama, toccandomi la spalla. Sussurro nel sogno che sto arrivando ma l'odore di erba bagnata e legna appena tagliata giunge alle mie narici.
"Stella, perché sento l'odore del capo tutto-muscoli-e-niente-educazione?" chiedo con voce impastata dal sonno. Il sedile dell'aereo é veramente comodo.
"Come mi hai chiamato?" la voce del mio capo mi risveglia. Oh caspita, che figuraccia!
"M-mi s-scusi" appoggio una mano sulla bocca, in imbarazzo. Osservo la sua faccia che non ha nessuna traccia di arrabbiatura. Per fortuna!
"É così che mi chiami quando non ci sono?" si morde il labbro, tentando di trattenere una risata.
"Non la chiamo assolutamente così" scuoto la testa.
"Ma mi chiami comunque, buono a sapersi" sussurra passando lo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi. Maledetta la mia bocca che non segue quello che dice il cervello!
"Signore, si allacci la cintura, stiamo per atterrare" l'hostess interrompe il nostro scambio di parole. Mentalmente la ringrazio. Michael mi lancia un'ultima occhiata e poi per la successiva ora non mi degna nemmeno di un po' sguardo. Sono per caso un fantasma ai suoi occhi?!
Arrivati in hotel, do il nominativo che ho usato per prenotare e poi la receptionist ci da le chiavi delle nostre rispettive camere.
"Vi abbiamo dato le migliori stanze e in più le vostre camere sono comunicanti. Così magari vi viene più facile lavorare" la signora ci sorride e poi ci lascia andare.
"Sesto piano" sussurro non appena entriamo nella piccola ascensore. A stento ci stiamo, i nostri corpi si sfiorano mentre io cerco di calmare il mio respiro.
"Hai il pomeriggio libero. Per le otto fatti trovare pronta che dobbiamo incontrare il primo cliente" esclama freddamente. Senza che la mia mente approvi ciò che sto per dire, parlo
"Le ho fatto qualcosa?" chiedo con un briciolo d'audacia, osservandolo negli occhi. A sua risposta arriva dopo parecchi secondi.
"No" freddo e conciso, direi che il viaggio qui a Venezia inizia bene!
Senza calcolarci entriamo nelle nostre camere e io decido subito di andare in piscina e sfogare tutta la tensione che ho accumulato durante le poche ore insieme a Michael. Mille domande mi balenano nella testa. Che gli ho fatto? Perché alcune volte mi parla con una dolcezza inaudita mentire altre volte mi parla con tono freddo? Scaccio tutti i pensieri e dedico tutta l'attenzione alla mia persona. Arrivata in piscina mi butto in acqua e faccio due vasche complete a stile. Non appena riemergo e mi vado a sdraiare sul lettino. Ora che ci penso non chiamo da molto mamma e papà, chissà se si trovano bene a Parigi...
"Questa é una delle tue qualità segrete?" la voce che mi assilla ormai da questa mattina mi ridesta dai miei pensieri.
"Cosa vuole?" esclamo in tono brusco. L'attimo dopo noto come ho risposto al mio capo è mi correggo subito, scusandomi.
"Non scusarti, lo dovrei fare io. Mi scuso per le parole fredde che ho usato prima, in ascensore" le sue guance si tingono di un leggero rossore mentre io sorrido.
"Non si preoccupi" sussurro guardandolo dolcemente.
Amanda, riprenditi! Ti ha trattato male per tutto il giorno.
"Volevo chiederti, Amanda, se puoi gentilmente darmi del tu. Stiamo a contatto la maggior parte della giornata e mi sembra assurdo parlare dandoci del lei" dice sorridendo. Si siede affianco alla mia sdraio mentre io annuisco. Alla velocità della luce si toglie la maglia e rimango di stucco davanti ai suoi muscoli. Ammetto di non averne visti tanti, anche perché vedere uomini mezzi nudi mi capita solo in spiaggia o in piscina e non da altre parti.
"Ho notato che sei una brava nuotatrice" esclama girandosi verso di me. Annuisco e poi distolgo lo sguardo dalla sua schiena.
"Nuoto da quando avevo tre anni" mi stringo nel telo da mare che ho messo precedentemente sulle spalle, come se fosse in soggezione.
"Ti va se mi insegni a nuotare? E non prendermi in giro, so solo stare a galla per colpa di mio padre non ho potuto praticarlo" si giustifica alzando le braccia in aria. L'espressione che ha dipinta in volto mi fa ridere. Sembra quella di un bambino innocente.
"S-scusami ma...ok entriamo e le cioè ti mostro le basi" mi correggo facendogli segno di seguirmi, fermando la mia risata.
"Bene allora attaccati con le mani qui e poi sbatti i piedi. É piuttosto semplice, guarda" gli faccio segno di guardarmi e non appena muovo i piedi sento la schiena bruciare per via del suo sguardo.
Ricrea il movimento e poi gli batto il cinque, vedendo che ha capito come fare.
"Mentre muovi i piedi poi devi fare la stessa cosa con le braccia. Però devi muoverle circolarmente" glielo faccio vedere facendo una vasca, arrivando poi al suo fianco.
"E devi respirare inclinando la testa parallelamente all'acqua. A meno che per un minuto intero tu riesca a trattenere il fiato" mi lascio scappare una risata. Il suo sguardo si posa sul mio viso e riesco a fargli nascere un sorriso timido. Gli faccio segno di provare ma la bracciata non va esattamente nel modo giusto perché non coordina correttamente la respirazione con il movimento delle braccia e per questo beve l'acqua.
"Michael così" gli faccio rivedere il movimento. Lui però fa una faccia da chi ha compreso poco e allora mi avvicino al suo corpo.
"Mettiti come se stessi facendo l'esercizio" sussurro vicino al suo viso. Segue il mio ordine e poi sfioro il suo viso con le mani, inclinando la testa nel modo giusto. Al contatto tra le nostre pelli chiude gli occhi e inspira con calma dal naso. Il mio cuore incomincia a battere ma cerco di non darlo a vedere.
"Apri la bocca per far entrare l'aria e poi la richiudi un secondo prima di rientrare e in acqua" esclamo con un filo di voce. Apre gli occhi e li lega ai miei. Verde contro marrone. Natura contro terra.
"Capito" dice rocamente staccandosi dalle mie mani che erano ancora appoggiate al suo viso.
"C-credo che per oggi possano bastare le lezioni di nuoto" balbetto appoggiandomi un mano sulla pancia scoperta dal costume a due pezzi che indosso. Annuisce e poi esce dalla vasca, lasciandomi sola.
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Prezioso come lo smeraldo
RomanceAmanda Gregori è una normalissima ventiquattrenne. La sua vita oscilla tra la compagnia dei suoi migliori amici, Stella e Marcus, e il lavoro. L'arrivo del nuovo capo, Michael De Angelis, però la scombussolerà e incominceranno a nascere i primi prob...