Capitolo 32

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Michael's pov

Dove diavolo é finita Amanda!? Mi sto scervellando da più di cinque ore, cercandola in tutti i luoghi possibili e immaginabili ma non l'ho ancora trovata. Ho chiamato Stella ma mi ha avvisato che le ha rifilato una scusa del cavolo. Leggendo quel biglietto mi é caduto il mondo addosso.
Cosa l'ha portata a scappare da me? Lo sapevo che la presenza di Miriam avrebbe portato guai!
Il cellulare squilla e appena lo prendo in mano e rispondo, rimango di stucco.
"Amanda. Amanda dove sei!?" chiedo cercando di comprendere cosa sta dicendo.
"Sei ve-veramente cattivo! Ei no Edo passami il cellulare" ride la mia piccola ragazzina. Chi cazzo è Edo ora, eh?
"Amico, vieni a prendere la tua ragazza o finirà male. Ha bevuto troppo" esclama. Stringo i pugni e poi mi faccio dire il nome del locale per raggiungere Amanda.
Arrivato in macchina mi maledico per non essermi accorto della sua fuga. Ora sta con un altro ragazzo e chissà se ha avuto la decenza di lasciare stare la mia ragazza. Arrivo nel motel in cui ha prenotato una camera per una notte e poi entro. Ruoto la testa a sinistra e la vedo.
Indossa una semplice maglietta e dei jeans con gli strappi sulle ginocchia. É davanti al bancone del bar mentre scuote il bacino a suon di musica. Affianco c'é un ragazzo che presumo sia quell'Edo di prima. Stringo i pugni e respiro affannosamente.
"Edo dai! Un bacetto" sbiascica indicando la guancia rossa per via del caldo.
"Amy dai, vieni con me" le prende una mano mentre l'altra la avvolge attorno ai suoi fianchi. Lo guardo in cagnesco mentre la rabbia ribolle nelle vene.
"Oh guarda, c'è il principe azzurro non tanto azzurro" esclama la ragazzina indicandomi. Il suo amico alza lo sguardo e mi trafigge. Dovrei essere io quello incazzato, non lui.
"Amy, che ne dici se ti vai a stendere in camera accompagnata dal tuo amico?" esclama il ragazzino. Lei ci pensa un po' su ma poi annuisce e si getta tra le mie braccia.
"Che buon profumo!" passa il naso sul mio collo mentre mille brividi si espandono in tutto il corpo.
"Che ne dici di dirmi la stanza in cui alloggi, mhm?" passo i pollici sulle sue guance. Lei scuote la testa e ride.
"È la 120" il barman mi porge la chiave mentre io lo guardo storto. Chi diavolo gli ha dato questa chiave?
"Notte piccola Amy" la saluta il barman. Le lascia un bacio sulla fronte mentre lei si spalma sul suo corpo, di nuovo. O si toglie subito da lui o rischio di prenderlo a pugni.
"Notte barman preferito detto anche Edo" gli lascia un bacio sulla guancia e poi ritorna da me.
"Andiamo capo dispotico?" domanda barcollando. La prendo al volo e scuoto la testa.
"Devi smetterla di bere cosi" la prendo in braccio per poi camminare fino alla sua camera.
"Sei tu che-che mi fai bere! Tu e quella bellissima ex ragazza che ti ritrovi" singhiozza. Si attacca alle mie spalle, spingendo soprattutto la sua intimità contro il mio ventre.
"Amanda, ora vai a dormire!" esclamo con voce acuta. Se la tengo vicino a me solo un altro secondo rischio di compiere cazzate. E non voglio complicare le cose, soprattutto ora che non so nemmeno per quale motivo é scappata.
"Mhm si" sbadiglia non appena la lascio sedere sul letto della piccola stanza.
"Ti cambi da sola, vero?" chiedo mordendomi il labbro. I jeans che indossa le fa delle forme fantastiche, la sua pelle in bella vista mi fa accaldare. Diamine, che sta succedendo?
"Mi aiuti?" chiede alzandosi, barcolla e si appoggia al mio petto. Annuisco senza dire nulla e l'aiuto a indossare una misera maglietta di Manuel, suo migliore amico.
"Dormi con me" sussurra al mio orecchio avvolgendo le sue braccia attorno al mio collo, oscillando i fianchi a ritmo di musica che proviene fuori dal motel.
"C-certo" balbetto stordito. Devo calmare i bollenti spiriti, ora!
"Ti aiuto con i pantaloni allora" esclama sedendosi sul letto. La sua faccia è di fronte al mio inguine e io sto facendo di tutto per non immaginare cose vietate ai minori di diciotto anni.
"Mhm non esce dal buchino!" borbotta avvicinandosi ulteriormente a me. Sento il suo alito sulla pelle leggermente scoperta della pancia, le sue dita tremano leggermente e infatti non riesce a sfilare la cintura, toccandomi inavvertitamente il rigonfiamento. Mi allontano di scatto.
"Faccio da solo, grazie" in due per tre sono seminudo e la affianco sul materasso.
"Buonanotte principe azzurro e capo dispotico" sussurra avvicinandosi all'incavo del mio collo.
"Notte ragazzina" rispondo stringendola a me, ignaro di ciò che succederà il giorno seguente.

Prezioso come lo smeraldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora