Capitolo 3

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EMANUELE POV

La mattina dopo...

Mi sveglio con un fottuto mal di testa alle 7. Vado in bagno, mi lavo il viso e i denti e scendo giù a fare colazione con soltanto i pantaloni della tuta in dosso.

A: << già sveglio? >> dice lei alle mie spalle

E: << avete scopato voi due? >> dico senza guardarla

A: << si, non mi hai sentita urlare? >>

E: << no cara, forse lo hai sognato >>

A: << certo come no >>

Apro il frigo, prendo il latte e lo richiudo. Mi giro e me la ritrovo a pochi centimetri di distanza.

A: << ora che ti guardo meglio, non sei tanto male >> dice avvicinandosi sempre di più

E: << ti sei lavata i denti? >> dico provando a non vomitare grazie a quell'alito da cadavere

A: << no >> dice guardandomi negli occhi

E: << e allora levati dal cazzo >> dico spingendola via per poi sedermi al tavolo

Va al piano di sopra e poco dopo scende mio padre.

P: << già sveglio? >>

E: << avete lo stesso copione per caso? >> dico senza guardarlo

P: << che cosa? >>

E: << niente niente, avete fatto qualcosina? >>

P: << vuoi un fratellino? >>

E: << e tu vuoi un petardo in culo? Ti ho fatto una cazzo di domanda >>

P: << si, lo abbiamo fatto >>

E: << bene, fra circa 1 mese e mezzo ci sarà un'altra tipa in quel letto >>

P: << ma che cazzo dici, io amo Agata e non la lascerò mai >>

E: << proprio come hai detto con Cristina, Annalisa, Sara, Cinzia, Paola, Alessia, Alessandra e Lucia >>

P: << perché dobbiamo parlare di questo? >>

E: << perché ti comporti in questo modo con me? >>

P: << che vuoi dire? Mi comporto sempre nello stesso modo >>

E: << non è vero, basta dire stronzate, ne hai dette fin troppe >>

P: << e vediamo, quante ne ho dette? >>

E: << mi hai mentito su mamma, hai detto che aveva un controllo ed era in ospedale quando invece era in una cazzo di bara, mi hai mentito dicendo che tutte le donne che portavi a casa erano tue amiche e io che cazzo facevo? Giravo tutti i cestini della casa e trovavo sempre preservativi >> dico alzando la voce ad ogni parola

P: << l'ho fatto per il tuo bene >>

E: << non ho 5 anni Luca >>

P: << che hai detto? >>

E: << mi fai mangiare sti cazzo di latte e cereali in pace e te ne vai a fanculo? >> dico urlando

A: << che succede qua? >> dice lei scendendo le scale

E: << me ne vado io va >> dico mettendo la tazza sul lavandino e andando di sopra a cambiarmi

Indosso un paio di jeans larghi, le nike e una maglia larga. Scendo le scale, prendo il telefono, le chiavi di casa e le cuffie e mi avvio verso il liberatorio alle 7 e mezza del mattino dopo aver litigato con mio padre, pronto a piangere e a prendere a cazzotti un muro.



Quei fottuti occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora