Capitolo 17

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La mattina dopo...

Apro gli occhi e guardo subito l'orario.
9 del mattino.

Mi giro dall'altro lato e noto che lele ancora dorme. Decido di alzarmi e di lasciarlo lì. Ancora devo realizzare quello che è successo ieri sera e ancora devo realizzare il fatto che io e lui abbiamo litigato. Vado in bagno, mi spoglio e mi butto sotto la doccia. I lividi fanno male è dal taglio esce ancora del sangue. Finisco di lavarmi, esco dalla doccia e avvolgo un'asciugamano attorno alla mia vita. Prendo dell'alcool, lo passo sul taglio e ci avvolgo un'altra benda. Indosso i box, la maglia e i pantaloni e vado in camera. Indosso le scarpe e scendo giù.

A: << ma io non so farmi la colazione >> dico aprendo il frigo

Tiro fuori delle uova e del latte.

A: << come cazzo si fanno le crêpes? >>

A: << dove l'ha messa la farina quello mo >> dico aprendo tutti i cassetti della cucina

A: << grazie >> dico prendendola

Dopo 10 minuti...

Ho fatto l'impasto, ora riesco a cuocerlo senza far saltare in aria la cucina?

Prendo del burro e comincio a passarlo sulla padella. Dopo ci metto un po' di impasto sopra.

Dopo qualche decina di minuti..

A: << devo trovare la nutella e devo capire perché quest'uovo è sul pavimento >>

Prendo la nutella da dentro ad un mobiletto e comincio a spalmarla sulle crêpes.

Dopo averci messo lo zucchero a velo e dopo aver levato quell'uovo da sopra al pavimento mi siedo a tavola e comincio a mangiare.

A: << ok, sono venute abbastanza bene >>

Finisco di mangiare, metto un tovagliolo su quelle rimaste e mi metto a lavare tutti i barattoli che ho usato.

Dopo un po' vedo lele scendere.
E: << 'giorno >> dice lui entrando in cucina

A: << 'giorno >> dico io mentre lavo i piatti

E: << levati n'attimo >>

Mi sposto e lui prende un piatto. Si siede a tavola e prende una crêpes.

E: << sei stato bravo >> dice guardandomi

A: << grazie >> dico per poi rimettermi a lavare i piatti

Dopo un'ora qualcuno bussa alla porta. Apro con la speranza che sia Naomi ma purtroppo è faccia da cavallo.

M: << buongiorno >> dice per poi entrare e baciarmi sotto gli occhi di lele

A: << buongiorno >>

Senza il permesso di nessuso si dirige in cucina.

M: << la nanerottola? >> dice aprendo il frigo e tirando fuori una birra

E: << è a casa, e ti ho già detto di non chiamarla così >>

M: << invece io la chiamo come cazzo voglio, capito Giustino? >>

E: << vuoi diventare di nuovo un salame? >>

A: << Emanuele, basta >>

M: << uuu, com'è? Non ti chiama più lele? >> dice guardandolo

E: << intendi aprire quella bottiglia o vuoi che te la spacchi in testa? >>

No.
No.
Cazzo.
Perché non sa stare zitto?

Quei fottuti occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora