Quei fottuti occhi verdi

Capitolo 11

La mattina dopo...

Apro gli occhi per colpa della luce del sole, provo a muovermi ma non ci riesco dato che ho un bambinone addosso.

A: << lele, ma quando cazzo ti sei messo così? >>

E: << sei un materasso molto comodo >>

Ha la testa poggiata sul mio petto, il braccio intorno alla mia vita e la sua gamba è tra le mie.

A: << che ore so? >>

E: << e io che ne so >> dice levando la gamba

Prende il telefono che sta di fianco a lui e lo accende.

E: << cazzo, Alex, so le 11 >> urla

A: << alzati, muoviti >> urlo

Ci alziamo e come dei rincoglioniti iniziamo a correre per i corridoi del liberatorio.

A: << LELE DOVE CAZZO VAI, È QUA L'USCITA >>

E: << NON CAPISCO UN CAZZO APPENA SVEGLIO >>

A: << SI ERA CAPITO >>

Finalmente troviamo l'uscita e ci mettiamo a correre verso il negozio.

Arriviamo lì 15 minuti dopo con il sudore anche nelle mutande.

M: << ma dove minchia eravate? >> ci dice Maria appena ci vede entrare in negozio

A: << al liberatorio >>

P: << di mattina? >> dice mio padre

E: << si >>

Andiamo nel magazzino.

A: << mi serve dell'acqua >>

E: << portamela anche a me >> dice sedendosi su uno scatolo

A: << LELE NON LÀ >> dico indicando lo scatolone

E: << perché? >>

A: << CI SO I BICCHIERI DENTRO >>

E: << CAZZO >>

Si alza e apre lo scatolo. Tira fuori un bicchiere.

E: << te lo pago? >>

A: << nascondilo >>

E: << e dove cazzo lo metto? >>

A: << in culo, nella spazzatura coglione >>

E: << giusto >>

Va nel retro e butta il bicchiere.

Ritorna.

E: << scusa >> dice venendo da me per abbracciarmi

Il mio bambinone.

A: << fa caldo >>

E: << fanculo >>

Prende la bottiglia dell'acqua, la mette in un bicchiere e beve.

E: << tuo padre e gli altri possono mandare avanti il negozio da soli? >>

A: << credo di si, perché? >>

E: << volevo partire... >> dice sottovoce

A: << anche io vecchietto, ma devo chiedere a mio padre >>

E: << va bene >> dice sorridendomi

Quante volte ho detto che amo quel sorriso?

A: << anzi vado adesso >>