Capitolo 5

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GAIA POV

C: << CAZZO! >> urla Camilla

M: << è la sesta volta che urli, tra poco fai esplode i timpani a Gaia >>

C: << ma a me fa paura >> dice lei mettendo il broncio

M: << come se avesse visto tornare nostra madre >>

Gli occhi di Camilla dal colore del mare passano al colore del cielo la notte, le sue nocche diventano bianche e il suo respiro affannato.

M: << Cami... >>

G: << ragazze io vado >>

C: << no Gaia, resta con noi >> dice toccandomi la spalla per poi andare via

G: << perché ha reagito così? >>

M: << nostra madre ci abbandonò quando io avevo 4 anni e Camilla 1 e mezzo, mi dovetti occupare io di lei anche se ero piccola, allora c'era mio nonno che ci aiutava con i soldi >> dice mentre una lacrima riga il suo viso

G: << se non vuoi continuare fa nulla >> dico passando un pollice sulla sua guancia

M: << no no, ce la faccio >> dice prendendo un bel respiro << mio nonno è morto l'anno scorso, lasciando me e Camilla nella merda. Lavoro da 2 mesi in un pub >>



M: << venni a sapere che mia madre divenne un'alcolizzata e si prostituì, fortunatamente per adesso non mi sono arrivati fratelli a domicilio dato che quello che guadagno basta per pagare la scuola a Camilla, pagare le bollette e per il cibo >>

G: << e questa casa? >>

M: << di mio padre, morto quando Camilla aveva 1 anno >>

Le sue lacrime ormai sono arrivate sul cuscino, apro le braccia e lei si butta fra esse, la stringo forte a me mentre lei singhiozza sul mio petto.

G: << come mai Camilla ha reagito così? >>

M: << non l'ha mai conosciuta e dopo quello che mi ha fatto passare la odia >>

G: << mi dispiace per entrambe >>

M: << vado a parlarle >>

G: << solo quando ti sarai calmata >>

Dopo mezz'ora...

Matilde si è calmata ed è andata a parlare con Camilla giù in soggiorno mentre io sono rimasta sul letto di Camilla a drogarmi del suo profumo.


MATILDE POV

Scendo le scale e trovo Camilla seduta sul divano a fissare il vuoto.

M: << Cami >>

C: << se hai fame c'è la torta in frigo >> dice lei senza guardarmi

M: << scusa per quello che ho fatto, non dovevo dire quella cosa, so che la odi e so che stai male appena senti la parola "mamma", ma sappi che anche a me fa male, sappi che io ho dovuto prendermi cura di te quando eri una neonata, io ti ho cambiato i pannolini, io ti preparavo il latte che nonno ci comprava con i suoi soldi, io ti lavavo il culo, io ti ho fatto giocare e divertire, quindi sei qui grazie a me, e sono fiera di quello che sei diventata >> dico mentre mi siedo sul divano

M: << e scusa ancora, ho sbagliato >>

Si alza da sopra al divano e si butta fra le mie braccia.

C: << ti voglio bene Mati >>

M: << anche io Cami >> dico stringendola a me


Quei fottuti occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora