Quei fottuti occhi verdi

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Mentre sto nel mondo dei sogni suona la sveglia. Spengo quell'aggeggio infernale e apro gli occhi. Vedo che sono le 6 e 30 e solo allora mi rendo conto che ho sbagliato a mettere la sveglia e che ora dovrei già essere in negozio ad aiutare mio padre.

Come un razzo scendo dal letto e vado in bagno, mi lavo i denti e quella faccia da cadavere per poi andarmi a cambiare.

Indosso un paio di jeans larghi marroni, le jordan nere e una maglietta a maniche corte larga e nera, elastico nero sul polso, sistemo i miei capelli di merda che mi fanno sembrare un fungo ed esco di casa senza fare colazione. Dato che il negozio di mio padre sta a 500 metri da casa mia vado a piedi. Il sole è sorto da poco e ci sono già quei fottuti ciclisti in mezzo alla strada. Arrivo da mio padre.

P: << a che ora avevo detto ti dovevi alzare? >>

A: << alle 6 >>

P: << che ore sono ora? >>

A: << le 6 e 45 >>

P: << ecco >>

A: << scusa ma ho sbagliato a mettere la sveglia >>

P: << devi riempire gli scaffali della pasta >>

A: << ma se l'ho fatto l'altro ieri >>

P: << la signora De Santis parte oggi per andare in Calabria e ha fatto le scorte di pasta >>

A: << e il palo me lo prendo in culo io >> dico andando nel magazzino

Salgo su una scala e prendo gli scatoloni con dentro la pasta provando a non far troppo rumore. Ritorno vicino agli scaffali e comincio a riempirlo di spaghetti, penne, rigatoni e tutti gli altri 500 tipi di pasta.

X: << Alex! Ancora qua stai? Quando ti troverai un lavoro? >>

A: << quando ne ho voglia >> dico alla signora De Paoli

X: << vuoi una mano? >>

A: << ma non le fa male la schiena? >>

X: << era una stronzata >>

A: << oh, bene >>

Prende i pacchi di pasta da dentro allo scatolo e comincia a metterli sullo scaffale. Verso le 11 mio padre mi chiama in cassa.

P: << devi riparare il computer >>

A: << ti sembro un tecnico? >>

P: << di sicuro sai fare più di me >> dice entrando nello studio

A: << papà, hai provato a metterlo in carica? >> dico prendendo il caricatore

P: << no >> dice collegando il cavetto

A: << vedi, mo si accende >>

P: << grazie caro, ora vai a sistemare la carta igienica e all'1 vai in cassa che io non ci sono >>

A: << dove devi andare? >>

P: << hai dimenticato che giorno è oggi? >>
A: << 29 giugno, cazzo il compleanno di mamma >> dico mettendomi le mani fra i capelli

P: << a me me lo ha ricordato De Paoli, pensavo fosse domani >>

A: << e io quando vado scusa? >>

P: << il cimitero è sempre aperto, puoi andare stanotte >>

A: << no, mi mangiano i fantasmi >>

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