Capitolo 9

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Qualche ora dopo...

Mi alzo alle 5 e mezza, vado in bagno, mi lavo io viso e i denti e vado in camera mia per vestirmi.

Indosso un paio di pantaloni corti di tuta, una maglietta larga e le jordan nere, mi sistemo i miei capelli a stile fungo e vado a fare colazione. Prendo del latte e dei cereali, li metto in una tazza e incomincio a mangiarli mentre mi deprimo guardando le storie di insta di persone in vacanza 100.000 volte più felici di me.

Finisco di mangiare, poso la tazza nel lavandino che laverò stasera e vado nella stanza di lele con la speranza che non mi finisca un cuscino in faccia dato che sono le 6 del mattino.

A: << madame si vuole alzare? >> dico in piedi vicino al suo letto

A: << lele >>

Ancora niente.

A: << Emanuele, porca puttana, alzati >>

E: << ma non vedi che ore sono? >> dice con la voce di chi si è appena svegliato dal coma

A: << mio padre ci prende a calci in culo se non siamo lì tra 40 minuti esatti >>

E: << cosa devi dire a tuo padre appena mi vede là? >> dice mettendosi a sedere sul letto lasciando intravedere le sue forme perfette

*Alex, l'amichetto in mezzo alle gambe*

-non me lo ricordare, grazie-

A: << ti ha già visto alcune volte, Gaia altrettanto, Maria pure, il problema sono gli altri 3 >>

E: << quanti siete? >>

A: << io, mio padre, Gaia, Maria, Matilde, Camilla e Samuel >>

E: << ok mo ho l'ansia >>

A: << tranquillo, Camilla è la ragazza di Gaia e Matilde e Samuel si amano da morire ma non lo ammettono >>

A: << sono simpatici >> aggiungo

E: << va bene >> dice alzandosi

A: << io ti aspetto giù, il bagno è in fondo al corridoio se ti serve >>

E: << grazie >> dice sorridendomi

Esco dalla sua stanza e vado giù a sedermi sul divano.

Dopo 10 minuti lo vedo scendere. Ha dei pantaloni corti azzurri, una maglietta bianca che lascia intravedere il suo tatuaggio e le jordan azzurre.

Tutto rigorosamente mio dato che non ha ancora i suoi vestiti.

E: << andiamo? >> dice lui già vicino alla porta

A: << si >>

Usciamo di casa e ci avviamo verso il negozio. Il sole è sorto da poco e cominciano a cinguettare gli uccellini.

Porca puttana li sparerei tutti.

Arriviamo al negozio e lì trovo soltanto mio padre, Gaia e Camilla.

A: << tutti gli altri? >>

P: << Maria viene alle 8, Matilde e Samuel dovrebbero arrivare tra poco >>

A: << ok >
G: << io sono Gaia >> dice sorridendo vicino a lele

C: << io Camilla >>

E: << Emanuele >> dice sorridendo

Dopo le varie presentazioni, Gaia mi chiude in magazzino.

Quei fottuti occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora