ALEX POV
È passata una settimana, Emanuele è tornato ieri e oggi è il compleanno del padre. Io e lui non ci siamo ancora visti, so solo che stasera mi aspetta al liberatorio.
Sono le 9 di sera e decido di avviarmi con la speranza ti trovarlo là senza lacrime agli occhi. Arrivo lì e vado direttamente nella mensa dove lo vedo seduto sul pavimento.
E: << mi sei mancato >> dice venendo verso di me a braccia aperte
Mi stringe a se.
A: << anche tu mi sei mancato >>
Ci stacchiamo e ci sediamo per terra.
A: << lo hai detto a tuo padre? >> dico guardandolo
E: << si >>
E: << come previsto non mi accetta, e mi ha cacciato di casa >>
A: << e perché hai il sorriso stampato in faccia? >>
E: << perché ho giurato che non avrei più pianto per mio padre >>
A: << bravo lele >>
A: << quindi vieni da me? >>
E: << si piccol- Ale >>
A: << ci sta piccolo Ale >>
Mi sorride.
Ci alziamo e andiamo vicino ad una finestra per guardare la luna piena. Mentre fissiamo il vuoto avvicina lentamente la sua mano alla mia, mi guarda negli occhi e incrocia le sue dita con le mie.
E: << posso dirti una cosa? >>
A: << si >>
E: << ho giurato che non avrei più pianto per mio padre grazie a te, sei tu la ragione >>
A: << vuol dire che ti faccio stare bene? >>
E: << si >>
E: << vuol dire anche che mi sono innamorato di te >> dice guardandomi negli occhi
Il mio sguardo passa dalle sue labbra ai suoi occhi, lui lentamente si avvicina a me senza lasciare la mia mano. Lo guardo negli occhi e poggio le mie labbra sulle sue. Sorride su di essere e lascia la mia mano per metterla sui miei fianchi. Muove le labbra lentamente e le punte delle nostre lingue si accarezzano.
Mi prende in braccio e mi mette su un vecchio tavolo della mensa, approfondisce il bacio mettendo la lingua e con una mano mi sbottona i jeans.
Mentre lo fa sento un rumore assordante, apro gli occhi e vedo mio padre sulla soglia della porta abbastanza incazzato.
P: << sono 3 ore che urlo, pensavo fossi morto >>
A: << papà, mi sale la voglia di staccarti i capelli >>
P: << perché? >>
Non rispondo, ma appena ripercorro le scene del mio sogno, un sorriso si stampa sul mio volto.
P: << Ale >>
A: << niente niente, perché mi hai svegliato? >>
P: << dobbiamo andare al negozio, cretino >>
A: << giusto >> dico alzandomi dal letto
Vado in bagno, mi lavo il viso e i denti e indosso gli stessi vestiti di ieri. Faccio colazione e vado in macchina dove già mi aspetta mio padre.
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Quei fottuti occhi verdi
Storie d'amoreAlex ed Emanuele, 18 e 19 anni, figli di un negoziante e di un avvocato, senza madre. I due si conosceranno per caso e dopo varie avventure passate insieme uno di loro si dichiarerà. Il loro amore, però, verrà ostacolato dai loro stessi padri a caus...