Capitolo 22

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Dopo qualche ora...

Sono le 4 e mezza del mattino. Silenziosamente mi avvio al piano terra dove trovo Alex con la testa sul tappeto del soggiorno e soltanto un braccio e una gamba sul divano.

E: << poi sono io quello strano che dorme sui tavolini >>

A: << eh? >> dice alzandosi non prima di essere sbattuto con la testa sotto il tavolino << fanculo >> dice massaggiandosi la testa << si può sapere che vuoi alle 4 del mattino? >> chiede alterato

E: << ricordi che abbiamo il volo alle 6 vero? >>

A: << ma se non me lo hai mai detto >>

E: << ora te l'ho detto, io vado a svegliare Naomi >>

A: << spero ti lanci qualcosa >>

E: << grazie caro >> dico per poi andare di sopra

Apro lentamente la porta della stanza in cui dorme e mi avvicino al suo letto.

E: << Nao >> dico sottovoce

N: << mh? >>

E: << ti andrebbe di alzarti? Sai abbiamo un viaggio di 7 ore da affrontare e dobbiamo anche andare a prendere quel cavallo di merda nonché fidanzato di Alex, quindi muoviti >>

N: << ok >> dice sbuffando per poi alzarsi

N: << sappi che dormirò nel aereo >>

E: << è quello che farò anch'io >>

Ritorno nella mia stanza e trovo Alex che si mette le scarpe.

E: << non eri giù fino a qualche minuto fa? >>

A: << no >> dice alzandosi da sopra al letto << ti consiglio di muoverti >>

Mi vesto anche io e scendiamo giù accompagnati dalle nostre valigie.

N: << la chiave lasciamola dove l'avete trovata >>

A: << quel basilico di merda >> dice Alex avviandosi verso la pianta

Posa le chiavi e andiamo verso la nostra barchetta.


X: << partire voi? >>

A: << si, grazie per tutte le volte che ci hai portato su questa barchetta >>

Il vecchio sorride e ci porta sull'isola principale.

Poco dopo arriviamo davanti a casa di Matteo.

M: << ma che bello, tutta la famiglia riunita >>

E: << hai preparato la valigia? >>

M: << si >> dice lui tirandola fuori << possiamo avviarci >> dice mentre fa uno strano sorriso ad Alex

Dimmi che non si mettono a scopare nel bagno dell'aereo.

Dopo quasi 30 minuti di camminata arriviamo in aeroporto.

N: << che ore sono? >> chiede Naomi

A: << le 6 meno 10 >>

E: << cazzo >>

Entriamo nell'aeroporto e dopo aver evitato una fila di vecchi appena arrivati dall'America, un venditore di padelle e una coppia che si limonava e abbracciava, arriviamo ai piedi dell'aereo non prima di aver fatto controllare la valigia.

Quei fottuti occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora