9- Un tuffo nel passato (Seconda parte)
***
"Posso restare a dormire a casa tua oggi?"
"E tua madre?"
"Non fare il guastafeste!"
"Si ma..."
"Ho deciso! Punto."
"Ma io devo andare a lavoro tra un paio d'ore!"
"Non me la prendo se mi lasci qui da solo!"
Hizashi senti la mascella toccare terra, mentre Shota si spostava nell'altra stanza per chiamare sua madre e informarla che sarebbe rimasto a dormire da un amico, per poi riattaccare subito, prima che la donna potesse fargli qualsiasi domanda. Ultimamente quel suo caratterino stava solo peggiorando.
Dalla visita erano trascorsi altri 3 giorni e Aizawa non aveva ancora trovato il coraggio per dire hai suoi che aspettava un bambino dal suo ragazzo. Non che fosse un argomento semplice da intraprendere! In tutto ciò suo padre nemmeno lo sapeva che aveva un ragazzo, nel suo immaginario non lo credeva nemmeno capace di legarsi ad altri esseri viventi che non avessero: il pelo, i baffi, le orecchie a punta e la coda.
Figuriamoci dirgli che aveva un fidanzato. E per di più, aspettava un figlio da lui.
Con un sospiro si abbandonò tra quelle lenzuola che profumavano del suo alfa, inspirandone profondamente il suo odore percependo un immenso senso di serenità. Agile si infilò tra le coperte appallottolandosi per bene e godendosi il più possibile quella stupenda sensazione, stringendo tra le braccia il pigiama di partner. Era appena andato via per andare a lavoro, facendogli mille raccomandazioni e pregandolo di chiamarlo in qualsiasi momento, per qualsiasi cosa.
Non lo faceva così apprensivo. Con quell'aria estroversa sembrava più uno svampito e invece... Stava mostrando un lato stupendo del suo carattere. Dolce, affettuoso, attento e forse un po' troppo apprensivo. Ma in fondo non era nemmeno colpa sua; Era solo, non aveva più una famiglia da molto tempo, ne nessun'altro che si preoccupasse per lui, vedeva quel loro legame e il bambino che stava per venire il mondo come la su nuova famiglia. Sentendo un leggero gorgoglio allo stomaco si alzò raggiungendo la cucina, trafugando dal frigo lasciatogli da Hizashi, cominciando a rovistare in giro per quel piccolo monolocale curioso di saperne di più su sul fidanzato.
Dopo aver cenato, diede un occhiata in giro trovando una grossa scatola, piena di fogli e foto mezze bruciate e annerite. La maggior parte era da buttare, ma nella mente di Hizashi erano l'unico ricordo rimastogli, nonostante fossero ridotte malissimo.
Rovistando ancora un pochino, trovò una foto leggermente più decente rispetto alle altre. Stirò subito un dolce sorriso nel riconoscere un bambino biondo e sorridente stretto ad una figura dalla quale non si vedeva molto il viso, solo in parte riuscendo a scorgere a mala pena in lineamenti del volto per via dell'annerimento della foto e poi... Una lunga cascata di capelli biondi e lisci, della figura al suo fianco si vedeva solo il corpo più alto, parte del collo e il mento. Il resto era bruciato; suo padre.
"Non mi ha detto d'essere figlio di un omega!" Esclamò. Ripensandoci, non parlava mai dei suoi genitori, quello era un argomento off limits.
Non capì nemmeno come, ma si ritrovò nello stringere una mano sulla sua pancia ripensando al suo bambino con le lacrime agli occhi, immaginando a quanto dolore avesse provato Hizashi nel ritrovarsi da solo, senza più una famiglia.
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Singhiozzo (Omegavers)
FanficIntanto Aizawa continua a scrutare attento tutti, proprio tutti, anche coloro che vengono scartati immediatamente, mentre Yamada continua a tenere lo sguardo puntato su quello che è diventanto un collega. Cosa guardi Shota? Cosa osservi? Chi stai...