23-Il regalo più grande

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23 -Il regalo più grande



Nove mesi! Ma davvero quei nove mesi era già trascorsi? Assurdo! E come diavolo ci era finto con quel pancione immenso? Giusto, il suo alfa.

Disteso a letto su un fianco, con un cuscino tra le gambe e la bambina che si girava e rigirava scalciando animatamente, Shota si abbandonò ad un sospiro mentre controllava il calendario sul cellulare. Quello stesso giorno erano scaduti i suoi 9 mesi di gestazione, trascorsi per lo più a casa e di tanto in tanto a scuola, quando la noia predominava troppo.

Il lavoro... Lo aveva abbandonato letteralmente dopo l'episodio accaduto 3 mesi prima. Adesso fissava quel numero riportato sul cellulare serio, inspirando dal naso sempre più certo delle sue idee.

"E' un omega. Il mio sospetto era fondato."

Ricordava bene il teatrale modo in cui suo figlio decise di anticipare la sua nascita di ben 7 giorni, mentre questa volta, ancora nulla. Stava benissimo: ancora i dolori non si erano presentati e non sembravano volerne saper di farsi vedere presto, tranne per il modo in cui la bambina si agitava nel suo ventre.

Sospirò carezzando la sua pancia. Un po' ci sperava arrivassero presto quei dolori. Voleva poterla stringere tra le sue braccia, ma allo stesso tempo, voleva non arrivassero mai. Per via di quel brutto ricordo legato alla prima gravidanza.

Sempre più annoiato, osservò l'ora ansioso di rivedere il compagno e il figlio, entrambi a scuola. Il maggiore perché un insegnate e il minore perché frequentava quella stessa scuola.

Il lieve bussare alla porta attirò la sua attenzione, sollevando il capo verso l'entrata della sua camera.

"Come va?"

"Sto bene. Solo la bambina che sia agita più del solito!"

"Credo sia normale! Comincia a stare stretta!"

Sforzandosi di non mostrarsi troppo seccato. Shota osservò l'anziana donna sorridergli gentile, per poi raggiungerlo a letto, carezzando amorevolmente quella sua immensa pancia.

Cordiale accolse il gesto della mamma adottiva di Hitoshi, che da mesi vegliava su di lui e sulla sua gravidanza. Era anche vero che di comune accordo, non sarebbero entrati in conflitto gli uni con gli altri, ma non era solo questo.

Da quando aveva scoperto la gravidanza, quella donna già anziana si prendeva cura di lui in un modo incredibile. Nemmeno sua madre si era tanta presa tante brighe nei suoi confronti all'epoca. Era splendida! Forse troppo apprensiva, ma non poteva nemmeno fargliene una colpa.

"Pensi ancora sia un omega?"

"Ne ho la certezza! Solo gli alfa nascono in anticipo."

"Come Hitoshi!" Asserì lei. Conosceva la storia. "I beta però non hanno un termine fisso."

"Ma non ci sono beta nella mia famiglia, ne in quella di Hizashi."

"Capisco!..."

La signora non se la sentiva proprio di lasciarlo da solo in casa, in un momento così delicato, poteva star male da un momento all'altro. E se fosse capitato mentre era solo? No! Doveva vegliare su quel giovanotto e sulla dolce creatura che portava in grembo. Non aveva nessuno che si occupasse di lui, a parte il compagno e Hitoshi, che si era legato tantissimo hai genitori biologici. Un pizzico di gelosia c'era sempre, ma nulla di eccessivo, sostituita da tanto affetto.

"Pensi ci vorranno molti giorni ancora?"

"Non ne ho idea. Ma qualche altro giorno, sicuramente!"

"Allora aspetterò!... Non vedo l'ora di conoscerla!"

Singhiozzo (Omegavers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora