10 -Un tuffo nel passato (Terza parte)

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(Questo capitolo è una vera pugnala al cuore! Preparatevi psicologicamente al peggio e fazzoletti alla mano. Buona lettura. Mary)


10 -Un tuffo nel passato (Terza parte)



*

Settimane? Comprendere il meccanismo della gravidanza era complicato. Poi perchè il medico le chiamava 14 settimane? Erano 3 mesi e mezzo. Perchè i medici devono sempre complicare tutto?

Con gli occhi fissi sul monitor dell'ecografo, i ragazzi osservavano attentamente il loro piccolo bambino muoversi, mentre il dottore cercava di prendergli le misure per monitorare la sua crescita e assicurarsi che procedesse tutto bene. Era così piccolo, eppure già così simile ad una bambino in tutto e per tutto. In poco più di un mese quel piccolissimo bozzolo era mutato diventando un esserino adorabile.

"Si può vedere se è maschio o femmina?" Hizashi davvero curioso azzardò la domanda. Gli sarebbe andato bene qualsiasi cosa, ma in fondo... Un pochino ci sperava d'avere un maschietto. Ma solo poco poco!

Il medico stirò un leggero stiramento di labbra divertito. "Certo che possiamo!" Rispose vedendo il ragazzo sobbalzare sulla sedia e l'altro sgranare gli occhi, battendo le palpebre un piaio di volte stupito.

"Sul serio già si vede?" Domandò il moretto, stupito del fatto che un esserino grande come una pallina da Baseball fosse già un bambino in tutto e per tutto.

"Sì!" Asserì ancora più serio, terminando con la misurazione del feto per poi spostare la sonda cercando di inquadrare il bambino che si rigirava dentro il sacco amniotico.

I ragazzi fissavano il monitor incantati cercando di interpretare le immagini in bianco e nero, attendendo un cenno dal dottore.

"Allora?" Il biondo stava fremendo dalla curiosità.

Shota non fiatava, fissava le immagini con il fiato sospeso stringendo la mano del suo ragazzo.

"Spero... Vi vada bene un maschietto?" Ironizzò il medico con un sorriso scherno.

"E' maschio?" Ripetè ancora Hizashi euforico, ottenendo un cenno positivo con il capo dall'uomo.

"SHO!!!! AVREMO UN MASHIETTO!" Esultò balzando in piedi e abbracciando di slancio il fidanzato cogliendolo di sorpresa, coinvolgendolo in un abbraccio.

Dopo un primo momento di stupore, Shota si lasciò coinvolgere da tanta felicità, ricambiando quell'abbraccio con un sorriso. Vederlo così entusiasta e felice, lo rendeva sempre più sicuro della sua scelta.

Sarebbero stati dei bravi genitori. Un po' troppo giovani sì, ma potevano farcela.

*

Terminata la visita, la coppia si diresse verso l'appartamento del biondo, non prima d'aver avvisato la madre del moro. Anche se non tollerava la gravidanza era in pena per lo stato di salute del figlio e pretendeva d'essere informata se qualcosa non andava come avrebbe dovuto. Nascondere le loro scappatelle nell'appartamento dell'alfa; era inutile anche quello.

Tra i genitori del minore e il suo fidanzato, regnava una freddezza raccapricciante. Non ne volevano sapere nulla di lui, ne del bambino, ma pretendevano che lo avvisasse quando si tratteneva a casa sua. Quel clima diventava sempre più insostenibile.

Lungo le scale il moretto osservava il messaggio di sua madre sul cellulare. Pregandolo di avvisare se non aveva intenzione di rientrare a casa quella sera. Che schifo. Capiva la loro collera, capiva anche il loro punto di vista. Ma provare a mettersi nei suoi panni no?

Singhiozzo (Omegavers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora