extra

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Inizio col dire, buon Natale a tutti voi, oggi mi è venuta, stranamente, la voglia di scrivere, quindi per farvi felici ho deciso di pubblicare questo extra che mi è venuto in mente guardando il mio albero di natale.
Ma il capitolo non sarà scritto in prima persona, perché in questo momento si parlerà al passato, poiché è come se fosse un flashback di un film.
Buona lettura <3

Mi svegliai sentendo la sveglia suonare, arrotolata nelle coperte cercai di spegnerla con gli occhi chiusi quando qualcuno dietro di me lo fece al mio posto.
Sorrisi e nascosi la testa tra le coperte
«Buongiorno» sussurrò il riccio scoprendomi la faccia, con la voce impastata dal sonno.
Gli accarezzai la guancia e lo baciai delicatamente, dopodiché mi appoggiai con la testa sul suo petto.
«Buon natale» mugulai baciandogli il pigiama nero in cotone.
«Auguri» rispose soffocando una risata quando sentii la porta aprirsi lentamente, come se qualcuno volesse fare attenzione a non svegliarci.
Instintivamente chiudemmo gli occhi, e quando tre pestiferi ci arrivarono addosso li riaprimmo sorridendo.
«Buongiorno anche a voi» sussurrai abbracciando Alex mentre Jessica ed Isabelle si buttarono a riempire di baci il padre.
«Brutte ruffiane, cosa volete?» chiese ridendo
«Mamma regali» ridacchiò Alex battendo le mani
«Potevate dormire un altro po» Jessica ed Isabelle mi fulminarono con lo sguardo, e come un déjà-vu mi passò davanti agli occhi l'immagine di Jessica ed Isabelle che entrambe, due chiome, l'una diversa dall'altra, si preparavano a farmi la predica.
«Santa Claus passa solo un giorno all'anno, mamma.» mi ricordò Isabelle alzando le sopracciglia
«E se venisse il grinch?
Dai papà, andiamo» Jessica afferrò le dita del padre e cercò di tirarlo giù dal letto
«Avviatevi ma state attente per le scale.» alle mie parole corsero via facendo svolazzare le loro piccole gonnelline rosa.
«Cosa mi avrà portato Santa Claus?» chiese Alex giocando con una mia ciocca di capelli.
«Non ne ho idea, andiamo a vedere?» annuì raggiante e si buttò tra le braccia del padre.
Scendemmo dal letto, uscimmo dalla camera e percorremmo il corridoio completamente illuminato da lucine colorate

Mentre scendemmo le scale Mattheo mi cinse la vita con un braccio mentre con l'altro manteneva Alex in braccio.
Arrivammo nel salone dove trovammo Isabelle e Jessica saltare sul divano dall'euforia
«È arrivato Santa Claus?» chiese il padre andando verso di loro, poggiò il ricciolino sul divano e andò verso l'albero sorridendo alla vista dei numerosi regali.
«Dai, li apriamo?» un coro di si mi spaccò i timpani, ridacchiai e mi sedetti in braccio a Mattheo, a terra.
Tutti e tre scesero dal divano e ognuno prese il proprio regalo.
Si sedettero a terra ed iniziarono a scartare.
Isabelle trovò un pupazzo gigante, Jessica una scopa volante per bambini ed Alex una bacchetta per bambini con incantesimi limitati.
Iniziarono a giocare tutti felici mentre noi ci alzammo da terra e ci dirigemmo dinanzi ad una delle tante finestre, aprimmo di poco la tenda e scorgemmo tutto il giardino innevato.
Sorrisi e Mattheo mi abbracciò da dietro baciandomi il collo.
«Ho un regalo anche per te» mossi la mano ed un piccolo pacchetto mi arrivò tra le mani, mi girai e glie lo consegnai.
Tolse la carta rossa, slacciò il fiocchetto di velluto ed aprì la scatolina bianca, i suoi occhi si riempirono di felicità e mi abbracciò immediatamente.
Posò il regalo sulla finestra, mi bloccò i fianchi, mi schiacciò contro il muro e mi baciò pieno di gioia.
Mi staccai affannata facendo cenno verso i bambini, sorrise estraendo dal pacchetto un quadretto con la foto del nostro primo bacio e poi quelle dei tre marmocchi.
Passò un dito sul vetro e le immagini iniziarono a muoversi mostrando Alex, Isabelle e Jessica che ridevano a crepapelle.
I suoi occhi diventarono lucidi mentre continuava a sorridere
«Ti amo» sussurrò accarezzandomi la mano
«Anch'io» affermai giocherellando con la fede in oro bianco.
Si asciugò gli occhi e ritornò a guardarmi
«Non ho trovato nulla per te, quindi ho pensato, perché non fare un altro figlio?» negai immediatamente con la testa
«Ho già rischiato troppe volte la vita» ridacchiò e mi baciò
«Stavo scherzando!» rise alla mia faccia completamente in disaccordo
«Ragazzi, andreste a prendere il regalo alla mamma, perfavore?» tutti e tre i bambini annuirono e le due bambine si trascinarono dietro Alex che ancora non camminava perfettamente.
«Sei un brutto padre, mandi i tuoi figli a prendere il regalo come muli da trasporto» scherzai poggiando la spalla contro la sua.

a toxic love 'Mattheo Riddle'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora