Capitolo uno.

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(venerdì)

Era un cupo pomeriggio primaverile. Le tende blu zaffiro svolazzavano nella mia camera illuminata dalla fioca luce sul comodino, mentre il vento fuori non osava placarsi. Mi buttai di peso sul letto, annoiata dalla monotonia di quel momento. Scocciata, iniziai a fissare il soffitto senza alcuno scopo, poi mi sedetti con le gambe incrociate osservandomi attorno.

Nell'angolo della stanza c'era un giradischi, al cui interno un Vinile degli AC/DC "Highway to Hell" che ruotava ormai da un tempo indefinito. Per quanto mi piacessero, neanche la musica in quel momento mi intrigava.

Cacciai una risatina alla vista di un diario che fuoriusciva da sotto il letto, pensai -chissà come ci è finito lì-. Mi sporsi in avanti per prenderlo, e ripensai a quella scena buffa di una settimana prima: eravamo nel cortile della scuola quando Rarity cacciò il suo ''diario segreto'', e io , non stando mai zitta, l'avevo definita come una cosa da femminucce. Ricordai che AppleJack difese Rarity dicendo che non c'era nulla di male nell'avere un diario, e dopo un po' di battibecco AppleJack mi sfidò nello scrivere un diario tutto mio. Non avrei mai deciso di tenere uno stupido diario di mia spontanea volontà, ma sappiamo tutti che davanti una sfida non mi sono mai tirata indietro.

Trovai questo diario quello stesso pomeriggio nel fondo di un cassetto disordinato, aveva un aspetto cosi' malandato e logoro, ma oltre ciò offriva ancora la possibilità di scrivere sulle sue pagine giallognole.

Ricordo che quando lo presi in mano ero del tutto confusa su di cosa avrei mai potuto ricoprire quelle righe. Pensai a quando ero piccola e non mi era mai piaciuto tenere un diario, infatti ero sempre in compagnia del mio pallone da calcio. Per il mio atteggiamento da maschiaccio mio padre mi aveva sempre rimproverato. Quando abitavo ancora con i miei genitori lui mi urlava sempre contro: -Sei femmina, quindi devi comportarti da tale!- o addirittura -se non la smetti di assumere questi atteggiamenti del tutto impensabili per una signorina, ti sbatterò fuori di casa! -. Non ho mai odiato una persona più di mio padre. Un fatidico giorno, parliamo forse di neanche metà anno fa, riuscii finalmente a trovare questo piccolo appartamento poco lontano dalla scuola che già frequentavo. I miei non erano assolutamente d'accordo di lasciarmi da sola, o almeno mia madre. A mio padre poco importava che fine avessi potuto fare. Non ho mai visto tanto menefreghismo in un padre nei confronti della figlia.

Da sei mesi orsono vivevo in questo appartamento, un po' piccolo ma non avevo mai richiesto l'esagerato. I miei dalla mia decisione si erano trasferiti in una città, non troppo lontana ma neanche troppo vicina, e così mi stava bene. Per molto, come ancora adesso, provavo sensi di colpa nell'aver lasciato mia madre nelle grinfie di quell'uomo, ancora mi chiedo perché non abbiano divorziato.

I miei non sono mai venuti a trovarmi da quando ci siamo separati, ne io ho mai lasciato Canterlot per avventurarmi da loro. Non ci tenevo a rivedere mio padre o a sentirmi scaricare addosso le solite sciocchezze.

Riuscivo a mantenere le spese per il mio posticino grazie a quel po' di grana che mia madre riusciva a passarmi, e quando potevo mi mantenevo io con un lavoretto trovato al negozio di scarpe.

Vivevo con la mia imbranata ma dolce tartaruga Tank, per quanto non possa sembrare, è davvero di ottima compagnia! Spesso viene a star con me nella mia stanza, passo quasi tutto il tempo a casa qui dentro! Camera mia è molto grande per vivere in un piccolo appartamento: è quasi sempre in disordine, e spesso, anche se tento di riordinare un po', nel tempo di una settimana ritorna tutto come prima! Il mio letto si trova nell'angolo e affaccia su un'enorme finestra, da cui spesso, quando non riesco a prender sonno, guardo l'alba mentre unisco i piedi e porto le ginocchia al volto, e penso a qualsiasi cosa mi passi per la testa in quel momento. Vicino al letto sono appese diverse fotografie, tutte in compagnia delle mie amiche. Nell'angolino ci sono dei pesi con cui mi alleno, mentre in un altro angolo c'è il famoso giradischi, e un po' sulle mensole, un po' negli scaffali, sono sparsi diversi Vinili ed lp. Attaccate ai pomelli del mio armadio, ci sono varie medaglie che ho vinto in gare di atletica e calcio dalla tenera età.

"Non potrebbe mai piacermi una come lei!" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora