Capitolo nove.

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(sabato)

A cinque giorni di distanza dal mio arrivo a New Orleans me la spassavo bene. In quella fresca mattina di piena primavera decisi di riaccendere il telefono, non mi tenevo in contatto con nessuna da quando ero fuggita. Pensai di dover mettere fine a quella tortura durata oltre cinque giorni e di farmi sentire.

Una volta acceso un'ondata di messaggi si sovrastavano uno sull'altro, mentre il telefono non smetteva di vibrare. Guardai nelle notifiche: 53 chiamate perse da Sunset, 86 da Twilight e 189 da Pinkie Pie. 26 chiamate perse da Rarity.

La maggior parte dei messaggi erano da parte loro, dove avevano scritto più volte "Rainbow!! Rispondi". Questi risalivano a un giorno dopo la partenza.

"Fluttershy ci ha detto cosa hai fatto, ma sei fuori?"

"Se non rispondi chiamo la polizia!"

"Rainbow, ti prego. Mi sto preoccupando"

"Corro a cercarti, costi quel che costi!"

In quel momento mi detestavo per aver fatto prendere una paura così grande alle ragazze.

Anche Fluttershy iniziò a preoccuparsi, lo percepivo dal tono dei suoi messaggi. Mi aveva scritto più volte "Che fine hai fatto?" "Rispondimi, ti scongiuro!" "Sto piangendo, ho paura"

C'era anche un messaggio da Applejack, uno solo, che però mi rimase impresso più del resto: "è insolito non averti intorno, Dash". Furono le uniche parole che scrisse. Lo aveva scritto la scorsa notte, alle 02:34. Mi domandai cosa ci faceva sveglia a quell'ora, dato che quella ragazza era sempre stata un tipo molto mattiniero.

Trovai anche un messaggio da un giocatore della mia squadra di calcio, che diceva chiaramente "abbiamo notato che non siete in zona, capitano. Non vi sembra un po' immaturo lasciare la squadra scoperta senza neanche avvertire? Cercate di tornare il prima possibile se non volete essere rimpiazzati."

Ma come si permetteva di ricattare in quel modo! Non era neanche la preside a dirmelo! In ogni caso non ci avrei messo nulla ad avvertire la scuola e fingermi malata. Sicuramente la preside non era stata messa al corrente della mia fuga.

Per il resto il telefono era intasato da messaggi di alunni della Canterlot High, alcuni che neanche conoscevo, che avevano saputo della mia partenza e che ne volevano sapere di più. *Forse si è sparsa un po' la voce tra i ragazzi..* pensai.

Subito dopo senza batter ciglio, chiamai in un istante Fluttershy, che rispose subito. Le spiegai un po' tutto, dove mi trovavo e che stavo bene. Durante la chiamata le dichiarai che sentivo la loro mancanza. Le accennai poi che avevo conosciuto quella ragazza, Anastasia. Lei mi fece salutare le altre ragazze che erano lì affianco a lei. Mi disse preoccupata che erano giorni che aspettavano un mio segno. Twilight mi urlò contro che ero solo un'incoscente.. Come darle torto. Mi scusai, nonostante sapevo che scusarmi non serviva a nulla, la paura che avevo provocato in loro era stata eccessiva. Mi chiesero quando sarei tornata, risposi che non ne avevo idea e che volevo stare ancora per un po' per conto mio.

Diedi a tutte loro la certezza che stavo bene e che non dovevano preoccuparsi, che qui era fantastico e le persone che avevo conosciuto erano molto simpatiche.

"Lo sai che..!" fu l'unica cosa che riuscii a sentire da Pinkie Pie prima di staccare la chiamata. Non avevo proprio idea di cosa mi stesse per dire.

"Non potrebbe mai piacermi una come lei!" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora