Capitolo quattro.

208 12 0
                                    

Dal momento che avevo sentito delle voci che si ampliavano per tutta la stanza, sollevai i piedi sul water tenendomi in equilibrio.

"Dimmi Rarity.." la voce di AppleJack suonava calma, dolce, quasi confortante.

"Io non so come dirlo.. AppleJack.. è un argomento un po' complicato". Rarity al contrario di AppleJack era agitata, lo si percepiva dalla sua voce tremante. Intanto io ascoltavo, mentre loro erano ignare della mia presenza.

Per un po' ci furono attimi di silenzio, con qualche sospiro qua e là. Cercai di non fare rumore mentre tentavo di spostarmi, dato che mi si stavano paralizzando le gambe.

"Io.. AppleJack.. io so che quello accaduto fra noi è stato complicato, e bello e.. È stata davvero un'esperienza unica.. Le emozioni che ho provato e.."

"Rarity" disse decisa e con tono fermo, "mi dispiace aver messo un punto a ciò, ma non riaprirò quella strada se è quello che vuoi" si sentiva quella sfumatura cruda e aspra nelle sue parole, in quanto Applejack era sempre stata una ragazza schietta.

"No, no.. "

"Okay, allora sai che puoi dirmi tutto, indipendentemente da cosa riguarda"

"Va bene AppleJack..Io.." Notai dal suo tono più alto che stava cercando di farsi coraggio. "AppleJack.. beh.. tu.. tu mi piaci"

Sbandai un po', cercando di non cadere dalla mia posizione disumana. Degluii così rumorosamente che mi avrebbero dovuto sentire per forza. Un po' di sudore grondava dalla mia fronte, ma cercavo di non farci caso e di rimanere impassibile. Pensai a quanto avrei voluto proseguire con Sunset e Twilight in quel momento.

"Rarity, beh.. io non posso mettere in dubbio che tu sia una bellissima ragazza, con eccezionali doti, sempre pronta per gli altri.. ma i miei sentimenti non ricambiano i tuoi se non oltre l'amicizia..". Percepii anche io quelle parole così potenti che un brivido mi percosse. Per un attimo provai empatia per Rarity.

La voce di AppleJack era dispiaciuta, mentre Rarity era ormai in silenzio da diversi minuti.

"Va bene.." furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di lei.

Dopo un po' il vibrare di un telefono ruppe quel silenzio.

"Dobbiamo andare nell'aula di musica per le prove" disse Rarity, ancora un po' giù.

"Si, si.. io vi raggiungo fra poco" le rispose la bionda.

"Va bene, allora ci vediamo lì.."

"Si Rarity" dopo quell'ultima risposta, piombò di nuovo il silenzio.

Io stavo ormai per cadere da quella posizione, così cercai di scendere senza far rumore. Mi infilai in quel poco di spazio che c'era tra la porta e il water, intenta ad uscire ma comunque con i miei dubbi.

*Che faccio, esco o non esco?* erano queste le parole che mi si ripetevano continuamente nella mia mente da ormai un minuto buono. *Va bene, esco. Forza Dash* tentai di rassicurarmi. Aprii la porta del bagno che emise un impressionante rumore, e la bionda, che prima era appoggiata al lavandino di spalle, si era girata per capire da dove proveniva quel suono. Sbarrò gli occhi appena mi vide, e le uniche parole che uscirono dalla sua bocca furono "Da quanto tempo eri li'?"

"Ehm, eh.. abbastanza" degluii nuovamente mentre ci osservavamo a vicenda.

"Abbastanza quanto?"

"Abbastanza da sentire tutta la conversazione tra te e Rarity" dissi in un colpo di voce.

"Ah", si guardava dappertutto, ma evitava il contatto con i miei occhi.. forse era un po' a disagio, e lo ero anch'io.

"Non potrebbe mai piacermi una come lei!" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora