Capitolo venti.

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"Senti, allora ti va di venire al faro fra mezz'ora?"

"Ehm.. Va bene" disse lei con fare interrogativo. "Ma perchè proprio al faro?"

"Non lo so, c'è un bel tramonto", esclamai guardando fuori dalla finestra.

"E da quando ti interessano i tramonti?" chiese lei con sarcasmo.

"Infatti non è una cosa a cui mi interesso!" le dissi dall'altra parte del telefono.

"E va bene. Fra un po' sono li, anche se la questione un po' mi puzza". AppleJack staccò la chiamata, buttai il telefono sul letto ed entrai con la faccia nel guardaroba cercando qualcosa di carino da indossare.

Erano passate quattro settimane dalla fine della vacanza.

Mi ero decisa ormai, questa volta le mie intenzioni erano serie. Mi ero scocciata di scappare ogni volta come se la questione non mi riguardasse. La verità è che avevo paura. Ero stata delusa e abbandonata in passato, e ciò andava a influire sui miei comportamenti. Avevo il terrore di affezionarmi troppo a quella persona, e poi di rimanere di nuovo sola.
Mi ero decisa perché avevo capito che non ne valeva la pena. Stavo complicando così tanto la situazione e neanche stavamo insieme.
*Se deve succedere, succede. Però non posso smettere di vivere certe cose solo per colpa delle mie paure, cazzo!*

Sunset era ora in camera con me, c'era anche Twilight ed erano sedute sul mio letto. "Allora? Dimmi che è un si!"

"Se non fosse un si ora non sarei disperata a cercare qualcosa di decente da indossare, Sunset!"

Twilight rise di gusto, io tornai a pensare al vestiario. Avevo raccontato del bacio a entrambe le ragazze, non ne parlai solo a loro però. Mi decisi di spiegare la situazione anche alle altre. Ormai tutto il gruppo era a conoscenza della situazione.

A distanza di dieci minuti mi avviai sulla mia moto.

Lei ancora non era arrivata. Il tramonto ti toglieva il fiato, non era nulla paragonabile a ciò che si vede al di là della finestra, mentre si è rinchiusi in quattro mura. Sull'orizzonte dell' immenso mare compariva una piccola barca a vela, quasi non si vedeva se non si ci faceva caso. Le nuvole erano colorate di rosa, l'erba per terra era morbida e fresca. Tirava su una brezza leggera, l'ideale in quegli afosi pomeriggi estivi. A distanza di qualche metro da dove avevo parcheggiato, c'era il faro, ancora non illuminato dato che eravamo ancora nel pieno pomeriggio.

Mi sedetti sulla panchina ad attendere il suo arrivo. Dopo un po' sentii il telefono nei pantaloni vibrare. Stavo ricevendo una chiamata da Applejack. Mi girai e la vidi intenta a guardare il telefono abbastanza distante da me. Poi staccai la chiamata dopo pochi squilli.

"Hey" disse lei appena arrivò vicino a me, dopo che mi vide.

"Vieni" le dissi prendendole istintivamente la mano. Arrivammo sulla spiaggia, camminando sul bagnasciuga.
Il suo sguardo era rivolto al mare, mentre mi stringeva leggermente la mano.

Continuammo a camminare per un altro po' senza dirci nulla. Stavo cercando il momento giusto per affrontare il discorso, ma in quel momento mi sentivo bloccava. *Cazzo, non posso stare muta ora, devo agire! * pensai, intanto mi girai a guardarla.
Voltò il capo verso di me, e notai il suo sguardo abbastanza insolito.

"Perché mi hai fatta venire qui, Dash?"

"Ehm, vedi.. Perché.." mi bloccai con le parole. Cazzo, non potevo farlo di nuovo.

"Non potrebbe mai piacermi una come lei!" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora