(lunedì)
Ci dirigemmo verso di lei, mentre quest'ultima sorseggiava la sua Ceres. Apparentemente sembrava quasi tranquilla.
Con il suo aspetto non poteva di certo passare inosservata: portava una camicia larga, con dei buffi disegni sopra. Una gonna cortissima che la copriva a malapena.
In bocca aveva un sigaro. Tutt'attorno a lei era concentrato un mucchio di persone, sicuramente era una ragazza molto conosciuta e adorata. Aveva due grossi orecchini che le penzolavano. Il suo trucco colmo di brillantini luccicava.
Pensai che fosse davvero bella, anche se non era il mio prototipo di ragazza. I suoi capelli erano lunghissimi, le arrivavano fin sotto al sedere, ed erano tinti di un colore simile alla tonalità del corallo.
Era immersa in quel casino, infatti nonostante Anastasia tentasse di chiamarla, lei continuava a concentrarsi sulla folla attorno a lei. Ad un tratto quella stessa ragazza salì su un palchetto dove iniziò a dar mostra del suo corpo, sfoggiandolo e strusciandosi addosso a chi le stava intorno. Svanì totalmente dalla mia mente il fatto che sembrasse tranquilla.
"Sandrine, Sandrine!" Anastasia urlava il suo nome invano.
"Ah, ci rinuncio!
Forza Rainbow.. andiamo al bancone così posso affondare le mie disgrazie in innumerevoli shottini di vodka liscia" disse con un sospiro alla fine.
Dopo dieci shottini, lei iniziò ad essere leggermente sbronza. A quanto pare reggeva bene l'alcool.
Ad un tratto si avvicinò una figura. Era l'amica di Anastasia.
"Anastasia! Pure tu qui?
Prima Jeffrey mi ha detto che mi cercavi.."
"Io sono sempre qui, Sandrine.. Ma a te non importa!"
"Uh..", fece Sandrine appena mi vide e ignorando totalmente l'amica. "Sei nuova di qui? Piacere, Sandrine!" mi rivolse un sorriso ammaliante. "Mi dispiace che ci siamo conosciute in una situazione così poco gradevole" da quel sorriso apparvero poi due occhi sconsolati che osservavano l'amica. Anastasia però guardava da tutt'altra parte. Sentii una leggera tensione nell'aria.
"Ma figurati, non preoccuparti! Piacere, Rainbow Dash"
Dopo un po' il silenzio che si creò nell'aria venne ucciso dalla mia voce, dicendo la prima sciocchezza che mi venisse in mente per alleviare la tensione: "Hey Sandrine, hai un nome davvero particolare. Da dove deriva questo nome?"
"Come mai me lo chiedi? Poche persone mi hanno chiesto una cosa simile"
"Semplice curiosità!"
"Beh, il mio nome è tipicamente francese. Sai, io vengo da lì, più particolarmente da Strasburgo. Mi sono trasferita qui all'età di cinque anni.
Sandrine deriva da -Alessandra-, in greco porta i termini di - Alèkso -(proteggere), e Andros (uomini). Sono molto fiera di portare questo nome! Mia madre decise di chiamarmi così subito dopo il parto, poco prima di morire. Anche la mia nonna di chiamava così.. " disse con un tono di sconsolazione in bocca."È arrivata la protettrice degli uomini! O magari la -protettrice di peni-, dato che stai solo con quello in bocca ormai! "sentii urlare con cattiveria da Anastasia. Sandrine si girò verso di lei, iniziando una discussione."Sai Anastasia, solo perché hai una vita infelice non sta a significare che tu debba buttare tutto su di me! Questo lavoro purtroppo è tutto ciò che ho, e riesco ad adeguarmi solo grazie al mio corpo! Ho bisogno di guadagnarmi da vivere e solo questo me lo consente ormai. Purtroppo ci si deve adattare, sorella!"
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"Non potrebbe mai piacermi una come lei!"
Fanfiction(Prima parte di due storie) (Appledash) (Fanfiction) Storia dedicata a due delle protagoniste della serie "My little pony". Applejack e Rainbow Dash vivono la loro adolescenza, in momenti di spensieratezza e periodi di forte tensione generale. Col...