Capitolo tre.

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(domenica)

Quello stesso pomeriggio mi incontrai con Sunset vicino lo Skate Park. Erano le 16:01 ed ero seduta su una panchina in attesa del suo arrivo. Dopo un po' vidi la mia amica arrivare da lontano, mentre mi dedicava uno dei suoi soliti sorrisi. Avevo intenzione di raccontarle del sogno, avevo bisogno di sfogarmi su concetti che ancora non mi erano chiari e volevo un parere esterno.

Arrivò e si sedette vicino a me, salutandomi con un abbraccio. Iniziai a raccontarle del sogno e di come si svolgeva. Conclusi il racconto, e notai che lei continuava ad avere uno sguardo tranquillo.

''Beh, guarda Rainbow.. alla fine il discorso è più semplice del previsto. Io credo che il buio rappresenti -il tunnel- da cui non trovi una via d'uscita, la mancanza di concretezza e razionalità caratterizzata da un continuo senso di vuoto. Ti senti così per caso?''

''No'' risposi molto decisa, ''non avrei motivo per sentirmi così. Sto bene e vado avanti in modo determinato. Io davvero non ne ho motivo".

''Mh, capito. Quindi hai detto che non sai chi fosse la persona nel tuo sogno?''

''No Sunset."

''Eppure nei sogni non appaiono mai figure inventate, sai? Il nostro cervello non può inventare nuovi soggetti."

Alzai leggermente il capo alla sua affermazione e iniziai a pensare. Okay, ma chi poteva essere? Non mi veniva davvero nessuno in mente.

''Magari questo tuo -buio- è legato alla figura rappresentata nel sogno, non credi?'' mi disse dolcemente, mentre io cercavo ancora di sforzarmi per capire se quella figura avesse un legame con la realtà.

''No, davvero Sunset, io non riesco proprio ad arrivarci''. Volevo capire ma non ci riuscivo.

''Va bene Dashie, avrai tutto il tempo per farlo'' mi fece l'occhiolino, nel mentre sorrisi.
Ma quello a cui io non ero ancora arrivata, è che il volto di quella figura non si era mai mostrato.

''Allora, ti va di andarci a fare un giro con gli skate?'' esclamò mentre indicò lo skate che mi ero portata dietro.

''Certo!'' Ci dirigemmo verso lo Skate Park con ancora la mente piena di pensieri. Per molto ci divertimmo con trick vari e insegnai a Sunset diverse acrobazie.

''Oddio ma che ora si è fatta?'' chiesi mentre mi ricomponevo.

''Mh, sono quasi le 18:00'' disse lei guardando l'orario dal suo telefono.

''Cazzo!'' mi portai le mani nei capelli non sapendo come comportarmi.

''Aspetta! Che succede?'' mi chiese lei.

''Nulla, avevo un appuntamento con Rarity alla sua Boutique per confrontarci sui vestiti da indossare alla gara musicale''

''Ah si, giusto. Lo aveva detto a tutte. Beh ma qual è il problema? Dille che hai avuto un contrattempo e che ti accompagno ora io'' mi disse tranquillamente.

''Oddio Sunset, mi faresti un enorme piacere! '' esclamai.

''E di che! Si fa tutto per un'amica''

Andammo nella macchina di Sunset e partimmo rapidamente. Mi ero anche dimenticata di avvertire Rarity.

Nel giro di poco eravamo arrivate alla Boutique. Io e Sunset entrammo nel negozio ma non c'era nemmeno l'ombra della nostra amica.

''Rarity!''chiamavamo il suo nome ma non ottenevamo nessuna risposta.

"RARITY!!", ancora nulla.

"Non potrebbe mai piacermi una come lei!" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora