La donna che diceva di essere mia madre mi guardava incredula. Forse perché non ricordo il suo volto. Non la riconosco.
<< Signora non può entrare qui. Capisco che sia sua madre ma la ragazza ha avuto una commozione celebrale che le ha causato un'amnesia. Dunque... In questo momento non ricorda nulla. Mi dispiace... >> l'infermiera le riferisce quello che deve essere il mio stato a "mia madre".
<< Cosa vorrebbe dire? Voglio parlare con un medico. Voglio sapere se questa cosa sia temporanea o no, voglio che mia figlia mi riconosca! >> gli urla la donna addosso.
<< Si calmi la prego. Il medico sta arrivando giusto adesso. Le spiegherà tutto, anche alla ragazza, vedremo di mettere un po' "d'ordine". >> sempre calma l'infermiera le risponde.
<< Eccomi, eccomi, molto piacere signora. Sono il dottor Frederic Heidelber, provengo dalla Germania da uno studio in cui si lavora sullo stato mentale delle persone, dunque sua figlia sarà in buone mani con me. >> il medico si presenta.
Io in tutto questo fracasso sto zitta per cercar di capire cosa mi sia successo.
<< Sì sì, venga al dunque la prego, mi spieghi cos'ha mia figlia. >> la donna sembra essersi calmata alla vista del medico.
Che donna strana, io sinceramente sono abbastanza calma e non ricordo nulla se non il mio nome.
<< Io sono un medico e posso dire che esistono diversi tipi di amnesia, e diverse sono le cause che la provocano.
A partire dalla semplice amnesia causata da una botta in testa, che magari ti fa dimenticare come te la sei presa e nient'altro, esistono amnesie parziali, selettive, totali, di durata momentanea, prolungata o permanente, e possono essere causate da traumi emotivi o, molto peggio, da danni al cervello. >> il medico si ferma un attimo per poi ricominciare, mentre la donna ed io lo ascoltiamo attentamente.<< Ahahahah, le posso assicurare che dalla tac fatta a sua figlia non sono stati riscontrati danni al cervello. Da quello che ho potuto dedurre si tratta di amnesia da colpo alla testa ancora da determinare. Dunque le faremo qualche analisi e poi potrà tornare a casa. Attenda in sala d'attesa grazie. >> il medico si dilegua senza lasciarsi dare delle risposte dalla donna o domande.
Io ho ascoltato con attenzione e posso dedurre che non voglio sapere nulla. Forse mi sono fatta male da sola per dimenticare. Forse per errore sono inciampata ed è successo quel che è successo. Ma di una cosa sono certa, in questo momento non provo nulla. Sto bene, forse perché non voglio ricordare.
Quella che dice di essere mia madre va in sala d'attesa. Non mi dice nulla va via accompagnata dall'infermiera.
Ora voglio sgranchirmi un po' le gambe.
Faccio un giro nei corridoi ma vengo vista dal dottore che mi porta subito con alcune infermiere a fare queste "analisi". Dopo qualche ora sono già pronta per uscire dall'ospedale con la donna è una lettera da consegnarle da parte del medico.<< Andiamo a casa Giorgia. Forse lì inizierai a ricordare. >> mi dice poi lei.
<< Sì... (mamma) >> gli rispondo con un semplice sì.
Torniamo a casa spiega la situazione al marito che è dovuto rimanere a casa con la figlia più piccola che dormiva. Leggono la lettera senza riferirmi cosa ci sia scritto. Poi si presentano a me come una nuova famiglia. Aurora e Manuel. Non mi ricordano nulla. Amelia invece mi piace tanto. La mia ipotetica sorella si chiama così.
Mi hanno detto di trattare Amelia bene e di non dirle nulla della mia amnesia, devo fingere di ricordare cercando di evitare la gente.A quanto pare prima di ciò che mi è accaduto ero a scuola, in uno sgabuzzino, mi hanno trovato una ragazza e un ragazzo, pensavano fossi un fantasma. Ridicolo, poi hanno avvertito la preside che ha chiamato un'ambulanza e mia madre. Ovviamente grazie alla tessera studente che avevo, ho pensato io, e invece era perché qualcuno mi ha riconosciuta è ha aiutato la preside. Questo me l'ha detto sempre Aurora. Poi il medico a me ha detto che se torno alla mia vita forse ricorderò. Non ho "problemi" al cervello e nessun tipo di lesione quindi mi hanno lasciato tornare a casa.
Ora è mezzanotte. Mi hanno trovata alle quattro del pomeriggio da lì ad adesso sono stata in ospedale, non so se domani andrò in quella che deve essere la mia scuola.
Chi sa quanti amici ho... Chi sa come sono io come persona? Di sicuro ho un mio modo di pensare e mi piace. Ma il punto è se piacesse anche agli altri... Ma si chissene frega. Adesso ho dimenticato tutto e chi me lo fa fare di ricordare tutto? Ahahhaah sto proprio bene... Non voglio bene a nessuno, non sono in pensiero per nessuno. Sono libera da tutto. Penso che per la prima volta non mi manchi nulla... Forse...
Adesso mi sento strana perché magari dico e penso così ma il mio cuore dice tutto e sento un vuoto che fa male. Che sensazione disgustosa... È forse più che altro ansia, vuoto, mancanza. Non saprei spiegare ma in qualche modo devo riempire questo vuoto.
Inanzitutto domani andrò a scuola voglio sapere cosa mi sia successo, per ora andrò a letto a dormire.
Anche se provo a dormire di là in cucina c'è un grande chiasso e sembra esserci anche qualcun altro. Mi dirigo in soggiorno e noto che al portone di casa c'è Aurora e Manuel che discutono con un ragazzo bellissimo.
Lui si accorge di me e mi fissa con uno sguardo dolce e quasi preoccupato.
Sento un sussulto al cuore e divento subito rossa. Chi sarà mai questo ragazzo che riempie il mio cuore colmo di tristezza?