Sono in camera e mi batte forte il cuore.
Che stupida che sono. Perché mi comporto così con i ragazzi?
Non ho mai avuto un fidanzato, ne ho mai baciato un ragazzo o altro.
Sono sempre stata nel mio mondo, con le mie amiche non parlavo mai di ragazzi.
Loro invece sembrava avessero avuto ogni tipo di esperienza. Mi limitavo ad ascoltarle, mentre mi raccontavano ciò che avevano fatto. Mi sentivo in imbarazzo. Ogni volta.
<< Giorgia vai a vedere che combina Amelia, ordiniamo la pizza, chiedile con cosa la vuole! >> urla mia madre che è alle prese con la sua stanza.
Entro in camera di Amelia. È un angioletto, ancora tutto è disfatto: scatole, giochi e valigie invadono la sua stanza. Lei dorme tranquilla sul letto appena messo da mamma e Manuel.
La osservo, è così dolce, sarebbe bello rimanere bambini per sempre con la loro innocenza.
Sento Manuel parlare con Axel, sembra abbiano finito di sistemare.
Sono già le otto di sera.
<< Allora Axel per ringraziarti vorremmo che rimanessi qui a cenare con noi >> gli dice Manuel ad Axel, tutto contento.
<< Non vorrei disturbare >> risponde Axel con il viso di un finto angioletto.
<< Figurati, dopo che ci hai aiutato è il minimo >> Manuel gli risponde.
<< Allora accetto molto volentieri >> Axel non si fa pregare più di molto.
Ormai solo le stanze sono piene di scatole con oggetti e valigie con vestiti.
Il salotto è sistemato a dovere come la cucina. Mi dirigo in salotto e apparecchio il grande tavolo.
Metto la tovaglia e i bicchieri.
Axel è seduto sul divano, continua a fissarmi.
Mia madre è in camera a riordinare le ultime cose. Manuel cerca di svegliare Amelia.
Io sento gli occhi di Axel puntati addosso. Faccio finta di niente. Lui ride.
<< Cosa ridi? >> gli rispondo seccata.
<< Pensavo... ( Smette di ridere) Deve essere difficile per te. Trasferirsi lontana dai tuoi amici, magari dai parenti. Dal tuo ragazzo... >> dice Axel fissandomi serio.
<< Sì, lo è. Per quanto riguarda gli amici.
I parenti erano molto tristi per la nostra partenza... Per quanto riguarda il "mio" ragazzo. Il non ne ho uno >> rispondo a fatica.
Axel sta zitto e poi fa una smorfia, sembra tanto divertito. Come se avessi detto qualcosa che gli abbia fatto piacere.
<< E, tu? Da quanto vivi qui? Con la tua famiglia? >> gli chiedo incuriosita.
Lui non risponde subito e dopo dice
<< Io vivo da solo. La mia famiglia vive all'estero per lavoro... Sono rimasto qui per i miei amici. >>.
Rimango un po' male. Forse a lui non piace stare da solo. Non avrei dovuto fargli una domanda simile.
<< Però sono felice, posso fare quello che voglio. >> risponde. Sembra quasi mi abbia letto in mente.
Io sto zitta e non rispondo. Manuel si dirige in salotto con in braccio Amelia.
<< Cosa volete ragazzi? Pizza ai peperoni? >> dice Manuel.