Vecchie conoscenze

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Sarò io all'antica ma non vado addosso alle persone in questo modo, specialmente se la persona è del sesso opposto al mio.

Rimango basita, è sera e i pochi lampioni non mi fanno vedere bene. Forse sono così scossa che non vedo nulla di mio.

Mi riprendo quasi subito, un ragazzo mi sta abbracciando affettuosamente.

Si stacca di sua spontanea volontà e lì posso guardarlo in volto e lo riconosco, è Joe.

<< Joe? Come mai da queste parti? >> non so che altro dire.

<< Dovrei essere io a chiedertelo.  Comunque come te, scommetto, vado a trovare Francesca. >> mi dice tenendomi le mani. Come se fossimo tanto in confidenza.

<< Sì... Come stai? >> non volevo incontrare Joe proprio ora.

<< Io bene. Ma scusa, non mi presenti il tuo Amico? >> mi domanda fulminando Axel con gli occhi.

Axel è lì che ci fissa dall'inizio con una faccia tra lo sconvolto e lo stupore. E come sempre, risponde a Joe con uno sbuffo quasi ridacchiando.

<< Lui è Axel, è il mio vicino di casa e amico. >> gli dico io, sperando in quel momento che potesse essere di più. Non è da me pensare così...

<< Un'Amico quindi. Bè allora stai attenta quando torni a casa. >> mi dice salutandomi con un bacio sulla guancia.

Io mi scosto subito per salutarlo con un sorriso innervosito e fasullo.

Mentre lui va via, Axel Sbuffa e dice << Che spudorato... >> io mi lascio scappare una risata. Quasi come se mi facesse piacere quel che ha detto. Infatti è così.

Allora saliti in moto mi aggancio a lui più forte che posso accarezzandogli i muscoli e il petto. Sento una risatina e il suo corpo quasi contento. Come se fosse un cane, se avesse la coda scodinzolerebbe.

Arriviamo a casa dopo un lungo viaggio e siamo così stanchi che ci salutiamo e andiamo diretti a casa. Manuel non appena entro mi fa una faccia preoccupato, Amelia corre ad abbracciarmi.  Mentre mia madre. Lei si limita a linciarmi con gli occhi per poi non dire nulla.

Io capisco all'istante e per non litigare me ne vado in camera mia.

Che giornata, Francesca, Jasmine e Axel. Se non fosse che ho rivisto Joe, sarebbe stata una giornata abbastanza decente. Tralasciando i pianti.

Ripenso a tempo fa. Ho sempre pensato che Joe fosse un bel ragazzo, ma non mi è mai piaciuto in quel senso. Lui con i suoi capelli sempre messi in ordine, castani, come gli occhi.

È molto bello lo ammetto, ha anche un bel viso con dei bei lineamenti. Se solo non avesse quel carattere. Nessuno lo sa, tranne Francesca che era presente, del fatto che lui si sia dichiarato a me. Quando ha saputo del trasferimento. Qualche giorno prima si dichiarò a me, lì c'era anche Francesca. Io ovviamente rimasi scossa, ma quale "coraggio" ha a dichiararsi proprio quando me ne devo andare? Anche se io ho sempre rifiutato i miei corteggiatori, lui da quanto è fifone si dichiarò allora e in quelle circostanze. Cosa penso? Lo avrei rifiutato ugualmente.

Il punto è che mi diede tanto fastidio, lo ricordo ancora adesso, un ragazzo che si fa avanti solo quando c'è di mezzo la distanza o un altro ragazzo.

Che bello che in quel momento c'era Axel. Avrei voluto veramente... Non voglio fare così in fondo non mi ha fatto nulla di male, quella crudele sono io che l'ho rifiutato.

Spero solamente che sia riuscito a dimenticarmi, da quello che mi raccontò Francesca quel ragazzo era cotto di me da molti anni. Forse è questo quello che mi fece rimanere male.
Dovevo pensare forse che "l'ho ferito"? O forse che mi sentivo presa in giro? Poi, se lui sapeva che io non accettavo nessun corteggiatore, perché  si è fece avanti?

Sento bussare, aprendo la porta però non vedo nessuno. Vado alla finestra e c'è lui che mi fa un sorriso gigantesco.

<< Axel? >> quasi mi metto ad urlare.

Lui subito appena apro la finestra, si intrufula dentro e mi tappa la bocca.

<< Shhh. Non farti sentire! Potrei passare per un maniaco. >> mi dice a voce bassa, anche se la figura del maniaco qui la fa a  pieno.

<< Cosa succede? >> gli chiedo imbarazzata, nel mio pigiamone.

<< Adesso siamo amici possiamo parlare di tutto, no? >> mi chiede.

<< Perché non sei entrato dal portone bastava suonare. >> gli dico

<< Lascia stare, io volevo vedere te. >> mi sussurra vicino all'orecchio. Io quasi mi sciolgo.

Mi allontano e mi siedo sul letto, dopo aver chiuso la finestra.

Sono, come sempre, imbarazzata. Ancora non ci ho fatto l'abitudine.

<< Dimmi pure quello che vuoi? >> gli sorrido e cerco di essere il più normale possibile per nascondere l'imbarazzo. Così si butta sul letto accanto a me e incrocia le gambe.

<< Non vorrei essere invadente. Ma chi... Bè insomma, chi era? >> mi chiede.

<< Chi? >> faccio finta di non capire di chi parla.

<< Quel tizio, quello che si crede figo. Come si chiama? JOE?? >> dice quasi innervosito.

Allora mi viene quasi da ridere.

<< Perché non lo è? >> voglio godermi le sue reazioni.

<< Eh? COSA? Cioè, ti piace forse un tipo come quello? >> mi guarda con un sopracciglio alzato e mi fa una smorfia.

<< No. >> sono onesta. 

<< Capisco, be tanto lui è lì. Io sono qui. >> dice.

<< E quindi? >> gli domando.

<< Quindi tu ora stai con me, capito? >> dice velocemente, voltando lo sguardo altrove. Avvampo forse ho capito male.

Così gli giro il volto verso il mio, è tutto rosso, non l'ho mai visto così. Immagino di essere rossa come lui se non peggio.

Guarda altrove con lo sguardo ma io lo tengo tra le mani.

<< Come scusa? >> gli chiedo.

Lui non risponde, si avvicina a me ed è sempre più vicino. Sono rossissima in volto mi sento bollire.
Lui è in camera mia sul mio letto, o Dio non so cosa pensare. Forse è tutto un sogno.

Si libera il volto dalle mie mani tremole e mi prende dietro al collo per baciarmi.
Il mio primo bacio.

Il mio cuore è a mille, sento il calore delle sue labbra sulle mie. Il suo profumo mi invade e io sto per scoppiare, mentre mille pensieri mi invadono la testa.

Ora è per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora