La mia amica Francesca

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Sono ancora in camera di Axel, si ancora distesa sul suo letto con il suo profumo. Mi viene in mente quando ero piccola. Quando facevo i pigiama party e le mie amiche  venivano a casa mia a dormire.

Francesca, la mia migliore amica. Lo è stata, praticamente da sempre, siamo cresciute insieme. Facevamo tutto insieme. Come vorrei confidarmi con lei. Adesso è lontana da me. Dovrei chiamarla.

Axel mi guarda. << Chissà cosa pensa tua madre... Per il fatto che tu sia qui. In pratica tra le braccia di un ragazzo. >> ridacchia.

Lo guardo perplessa. << Ma che dici... Mia madre si fida di me. Poi non sono tra le tue braccia, infine so difendermi da sola. >> dico a voce alta.

Lo fisso è ancora così vicino. Mi allontano.

<< Ora puoi andare anche di là. Mi preparo e me ne vado via. >> gli dico.

<< Sì da il caso che questa sia casa mia. Vado dove voglio. Carotina. >> mi dice sbuffando e uscendo dalla stanza.

Dice così ma alla fine se né andato. Mi preparo alla svelta. Mangio quello che mi ha preparato. Faccio tutto molto velocemente. Sistemo il letto ed esco dalla stanza. Lui è in cucina che lava alcune cose  nel lavandino.

<< Grazie. >> gli dico, regalandogli uno dei sorrisi più dolci. Me ne vado di corsa, lui sembra imbambolato.

Vado a casa mia. Suono il campanello e guardo in fondo al corridoio dell' edificio.

Nemmeno un'anima viva. Certo che il calore di Axel mi tiene caldo, stare vicino a lui mi fa sentire  bene. Mentre questo corridoio è così freddo.

Il portone si apre. Mia madre mi lancia un'occhiataccia,  per poi lasciarmi un sorriso. Mi abbraccia.

<< Piccola mia, non farmi preoccupare. Meno male che la tua amica mi ha avvisato altrimenti andavo in panico... >> mi dice seriamente.

<< Lasciala, non è mica andata in guerra. Era sola una festa. Aurora, ormai è grande abbastanza. Poi non era da sola. >> dice Manuel sicuro di ciò che dice.

Ma è sbagliato? Cioè fare così... Andare a una festa e tornare a casa la mattina dopo, avendo dormito a casa di un ragazzo...

<< Zitto Manuel. >> mia madre lo lincia con gli occhi. Torna a me. << Noi due dobbiamo fare un discorsino. >> mia madre mi dice fissandomi che uno sguardo serio.

So cosa vuole dirmi, non me la sento di affrontare un discorso che non mi riguarda. Non è successo niente. Mi sento impazzire dentro. Axel... Non farebbe mai nulla con me.

Mia madre mi trascina in camera sua e per il corridoio vedo Amelia che mi guarda arrabbiata. Ecco, ho fatto arrabbiare il mio angioletto. La mia piccola Amelia, non voglio farla stare male per colpa mia. Le voglio troppo bene.

Mia madre chiude la porta della stanza dietro di sé e inizia a farneticare qualcosa.

<< Sono felice che tu sia cresciuta una ragazza seria e con la testa sulle spalle. Ma mi hai fatto preoccupare molto. Perché non avevi il cellulare con te? Ti sembra normale che una ragazza che non conosco mi debba scrivere dal tuo cel? Inoltre, anche se arrivi a casa a un'orario "tardi", come è successo, devi assolutamente suonare. Anche perché sciocca come sei hai dimenticato le chiavi a casa. Ti avremmo aperto noi. Tu ovviamente... >> non sa come continuare.

<< Ovviamente, hai dormito a casa di un ragazzo disturbando la sua famiglia. >> continua.

<< Mamma te lo dico subito, Alex vive da solo... Ciò non vuol dire che tra me e lui sia successo nulla. Io sono molto aggressiva se voglio.  Poi lui è un tipo serio! Non mi farebbe mai del male! >> gli dico io.

Lei guarda per terra con gli occhi sgranati. Forse ho sbagliato a dirle che vive da solo. Ma ormai... Non può pensare che io faccia chi sa cosa. Ammetto che sono successe delle cose. Come gli alcolici, io e Axel ci siamo abbracciati. Tranne la prima, il contatto fisico è una sciocchezza. Mi ha solo aiutata. Ovvio, non posso dirle che lo ha fatto perché ho bevuto...

<< Cosa è successo tra te e Axel? Mi fido di lui se no non ti avrei mai affidato a un estraneo.  Mi ha dato l'impressione di un bravo ragazzo. Forse... >> mi dice con una voce stridula.

<< Mamma il tuo intuito ha ragione. Axel mi ha solo protetta. Mi ha accompagnata a casa, tra me e lui non c'è nulla. Proprio nulla. È un bravo ragazzo... >> gli dico infine.

Mia madre esagera come sempre. Ho una fitta al petto. Mi alzo per andarmene ma mia madre mi afferra e mi abbraccia.

<< Io ti amo tanto, sei mia figlia. Solo vorrei che se dovesse succedere mai qualcosa tu ti confidassi con me... >> mi dice appoggiando la testa du la mia spalla.

Le voglio bene anche io. Ovviamente mi confiderei con lei, è mia madre. Lei può darmi i consigli giusti. Mi sento fortunata ad avere una madre che si preoccupa per me. Le voglio così bene. Le sue braccia mi mandano un immenso calore, mi fa ricordare quando ero piccola. Gli abbracci della mamma non li voglio dimenticare mai. Li voglio portare con me per sempre. Mi sento protetta e sento davvero il bene che mi vuole.

Dopo aver chiarito la situazione. Mi dirigo in cucina e decido di preparare una torta per Amelia. La sua preferita, al cioccolato. Quando è pronta la sforno e la lascio riposare.

Vado a fare una doccia, oggi non ho fatto nulla, dovrei fare i compiti, dovrei scrivere a Francesca... Vorrei chiamarla per dirle come va la mia vita ora. Per chiederle se lei sta bene. Perché dobbiamo stare lontane? Ricordo che le ho insegnato a fare la torta al cioccolato. Anche a lei piaceva molto. Io adoro cucinare, cucino con amore. Lei amava ciò che facevo. Io amavo cucinare per lei. Francesca mi manchi, anche se sono passate poche settimane io mi sento vuota. Non voglio un'altra amica del cuore, io ho te! Sento che devo assolutamente chiamarla.

Mi vesto e vado in cucina, Amelia si sta pappando una fetta di torta. È così dolce. La raggiungo e la abbraccio da dietro. Si volta e mi abbraccia strettissima. Basta un semplice gesto per farle tornare il sorriso.

Si sentiva trascurata da me... Lo so.

Ora sono stanca e voglio riposare, mi butto sul mio letto e faccio un pisolino, quando mi sveglio sono già le quattro del pomeriggio. Ho fame, stamattina ho fatto solo colazione. Axel è stato dolcissimo.

Scrivo una email a Carla per chiederle di portarmi per domani la borse con il cellulare.

Prendo il telefono di casa e chiamo Francesca.

<< Pronto? Francesca? >> chiedo.

<< Sei tu, Giorgia? Sono Jasmine. Mi fa piacere sentirti, vorrei che non ti allarmassi... Francesca è in ospedale. Ha avuto un incidente. >> la sorella maggiore di Francesca. Ma perché? Perché a Francesca? Sento una scossa in tutto il corpo. Sento la voce di Jasmine singhiozzare. Capisco che la cosa è grave.

Ora è per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora