È Carla che bussa alla porta del bagno, cosa vorrà adesso. Non sono minimamente presentabile. Ho quel groppo alla gola dopo che piangi. Ho bisogno di essere compresa. Ho bisogno d'affetto.
<< Giorgiaaaa... Dai è importante. Esci che dobbiamo parlare o almeno lasciami entrare. >> mi urla Carla.
Oddio che cosa vuole da me... So che ce l'ha con me. Ma ho già ricevuto la mia punizione.
L'unica cosa che riesco a fare è girare la chiave del bagno per lasciarla entrare.
Entra sbattendo la porta. Ho gli occhi tutti rossi.<< Ecco vedi... Questo è quello che succede alle puttanelle come te. Sei proprio ridicola. Mi fai schifo. Non hai rispetto per me? Sai cosa ti meriti? Una bella lezione. >>Mi urla in faccia.
Mi afferra per i capelli e mi sbatte contro il muro. Non ho nemmeno le forze per reagire. Mi fa male, tanto male ma mai quanto il dolore mentale.
Svengo a terra e li forse si accorge di aver esagerato. Non so cosa sia successo dopo ma mi risveglio nello sgabuzzino della scuola, almeno uno dei tanti. Mi fa malissimo la testa. Non ho con me lo zaino. Le mie cose. Il mio cellulare. Provo ad aprire la porta ma nulla, sembra chiusa dall'esterno.Cosa dovrei fare. Non mi sento agitata, non sento nulla. So solo una cosa, non posso più vedere Axel. Mia madre mi ha fatto una ramanzina in auto, venendo qui a scuola.
Ho ragiunto il limite. Ho spezzato il filo sottile della pazienza di mia madre.Lei non si rende conto di cosa dice. Perché dovrebbe infuriarsi. Io sono solo una ragazza innamorata. Ma cosa dico...
Mi accascio a terra. Non ho le forze per reagire. Va bene così, se è così che deve andare. Sento la gente passeggiare, urlare, scherzare, litigate. Nei corridori c'è molta gente deve esserci il cambio ora. Forse la pausa. Non ho nemmeno idea di che ora sia. Mi gira la testa, come quella volta che mi sono ubriacata per la prima volta. Al mio fianco però c'era Axel in quel momento. Ora invece? Ora invece sono sola.
Anche se chiedessi aiuto nessuno mi sentirebbe.
Ho un dolore così forte alla testa. Mi fa tanto male. Mi viene da piangere.
Scoppio in un pianto di dolore.<< Ei hai sentito? >> voce ragazza
<< No cosa? >> voce ragazzo
<< Qualcuno che piange! >> ragazza
<< Uuuh, ci sono i fantasmi! Ahahah >> ragazzo
<< Dai scemo, andiamocene, che è già ora di andare a casa. >> ragazza
<< Uh la principessa ha paura. Dai andiamo, ci sono io qui per te. >> ragazzo
<< Grazie amore, ma ti meriti una punizione. >> ragazza.Ah basta piangere. Dovrò sopportare, Carla è una vera stronza. Ma che cazzo gli ho fatto? Se la vedo io... io...
Svengo e non ricordo nulla per la seconda volta. Quando mi sveglio non sono più nello sgabuzzino ma sono in ospedale.
<< Ei, ti sei svegliata! >> mi dice un'infermiera.
<< ... Cosa mi è successo? >> gli dico
<< Ei, Ei, questo dovresti dirmelo tu? Anche cortesemente come ti chiami. >> mi chiede l'infermiera.La conversazione viene interrotta da una donna che entra nella stanza e corre verso di me. Mi abbraccia, mi sorride.
<< Giorgia... Dio mio ma che mi combini? Tesoro perché quella faccia? Adesso ci sono io a proteggerti. >> la donna mi dice quasi piangendo.
<< Scusi ma lei chi sarebbe? >> gli chiedo.
Questa donna è molto premurosa, ma non la conosco. Perché si prende tanta confidenza?<< Giorgia... Stai scherzando? Sono io...
La tua mamma! >> mi dice con occhi colmi di tristezza.