Una nuova vita

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Il portone si spalanca e vedo Amelia correre subito dentro superandoci. 

Io inizio a guardarmi intorno. È tutto così moderno, i pavimenti in marmo nella cucina e nel salotto, mentre nelle stanze vi è un parquet bellissimo. Mi dirigo a vedere i bagni, il bagno principale è grandissimo, dispone di una vasca enorme compreso di doccia. Ha un lavandino con i ripiani in marmo bianco e un enorme specchio.  Sono con i capelli tutti arruffati, non me la sento di sistemarli.

<< Ho scelto questo è il mio bagno privato >> urlo agli altri ridendo.

<< Dai su amore non scherzare e vatti a scegliere una stanza >> mi dice mia madre sorridendomi.

Mi dirigo a controllare meglio le stanze è noto che due di loro hanno il bagno in camera. Mentre le altre due non dispongono di tale lusso.

Mi imposseggo subito di una di quelle col bagno, mi sorella mi segue urlando << Questa è la mia stanza >>.

Io la guardo e le dico << se non esci subito ti mangio >> la sento ridacchiare, inizia a correre in giro per casa ed io la inseguo. 

Apre una porta finestra enorme e ci ritroviamo nel nostro giardino enorme. È bellissimo, mi fermo a guardarlo meglio. Dal mio giardino posso vedere il mare. Altro che campagne. Ora viviamo in una casa modernissima. In una città marittima enorme.

Amelia si butta sul prato stanca a ridere come una pazza. Io mi giro e noto che attaccato al nostro giardino ve ne è un altro separato da una semplice siepe. Ma la cosa che mi fa cadere l'occhio è un ragazzo, bellissimo, intento a prendere il sole. Sembra essere innervosito.

Si avvicina e mi guarda male, dalla testa ai piedi. Io imbarazzata mi volto, sentendo una risata provenire alle mie spalle.

<< Ei tu carotina! >> sento dire alle mie spalle.

<< Carotina? >> mi volto di scatto.

Il ragazzo ha un'espressione serissima in volto. È così bello con quei capelli neri e i suoi occhi azzurri cielo. Il fisico snello ma muscoloso, mentre lo mangio con gli occhi

esclama << La smettete di fare baccano, qui c'è gente che vuole prendere il sole. In pace possibilmente>>

lo guardo imbarazzata.

<< Mi di... dispiace >> prendo mia sorella per una mano e mi chiudo dentro casa.

<< Giorgia, Amelia. Avete scelto le vostre camere? Dobbiamo portare i mobili

dentro >> ci urla nostra madre.

Amelia ride e va nella "mia" stanza.

<< Amelia questa è la mia di stanza puoi prendere quella accanto se vuoi.>> le dico con un sorriso un po' falso sul volto. Imbarazzata ancora per prima.

Amelia alza i tacchi e se ne va, tornando qualche istante dopo.

<< Ma da me non c'è il bagno! >> urla insoddisfatta.

<< Tu sei più piccola accontentati, la tua stanza è enorme non ha bisogno del bagno...>> dico innervosita.  Infondo non avevo torto, la mia stanza è di poco più piccola per il bagno. La sua è un po' più grande.

Manuel con gli uomini che guidavano il furgoncino, sistemano i mobili principali e gli scatoloni. Portano tutto dentro, Manuel li paga e li saluta ringraziandoli.

<< Bene ragazze andate a prendere le vostre valige in salotto, io inizio con vostra madre a montare i mobili...>> dice a me ed ad Amelia, già stanco.

Ora è per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora