Il mercato dell'usato e dell'antiquariato, dove la madre di Jennifer aveva acquistato i disegni di Emily, si teneva in un pittoresco quartiere della città ogni settimana, il giovedì pomeriggio.
Dave avrebbe dovuto aspettare ancora tre giorni, durante i quali non fece che chiedersi se stava agendo per il meglio o se, invece, doveva lasciar perdere tutto. Vedeva con i propri occhi quanto quella situazione facesse soffrire Jannifer ed era davvero l'ultima cosa che voleva, eppure sentiva anche di avere un obbligo verso se stesso, una specie di responsabilità per quello che aveva vissuto con Emily che, seppur breve, era stato talmente intenso da segnarlo profondamente.
Ora voleva solo accertarsi che stesse bene, vedere la donna che era diventata, affacciarsi per un attimo alla sua vita, senza far rumore, senza disturbare e poi andarsene via in punta di piedi.
Finalmente il giorno tanto atteso arrivò.
Il mercato lo accolse con i suoi rumori caratteristici: grida di bimbi, chiacchiere di mamme, voci animate di contrattazioni tra gli ambulanti e i clienti, per spuntare un prezzo che rendesse soddisfatte entrambe le parti. Tra le bancarelle variopinte si poteva trovare di tutto: oggetti d'altri tempi, ormai dimenticati, invenzioni strampalate che non avevano avuto successo, ma soprattutto si ritrovava la curiosità, la voglia di cercare quel pezzo unico e raro, che avrebbe fatto la differenza nella nostra casa. Dave girovagò per un po', lasciandosi trasportare da quella giocosa atmosfera, così diversa dai grandi centri commerciali, dove tutti sono di fretta e sembra che sappiano esattamente dove andare e cosa comprare. Alla fine individuò un banco che esponeva pezzi d'arredamento: cornici, orologi, vasi in ceramica e alcuni piccoli quadri. Si fermò e chiese se per caso conoscessero un artista, un disegnatore, che si firmava semplicemente "R" e che prediligeva il carboncino. Gli risposero di no, ma gli suggerirono di provare più avanti dove c'erano altre bancarelle. Anche il secondo tentativo fu un buco nell'acqua e così pure il terzo.
Stava per gettare la spugna quando qualcuno lo afferrò per un braccio costringendolo a fermarsi e a voltarsi.
"Mi scusi, ho sentito che sta cercando Robert", esordì una donna anziana "forse la posso aiutare io."
"Robert?!" fece Dave
"Sì, l'autore dei disegni a carboncino..."
"No, no, probabilmente si sbaglia... l'artista di cui parlo è una donna."
"Una donna?!" ripeté l'anziana corrugando la fronte "Ne è proprio sicuro?"
"Assolutamente!"
"Oh bé allora non insisto... Mi spiace averla importunata."
Stava per andarsene quando Dave la richiamò: "Aspetti... Mi parli di questo Robert ..."
"In realtà non so molto di lui. Vede io sono una collezionista e amo avventurarmi per questi mercatini alla scoperta di nuovi talenti. Si può dire che ho visitato tutte le contee della Florida ed è stato proprio durante uno di questi viaggi che ho incontrato Robert la prima volta. Aveva con sé un paio di schizzi e io ne ho acquistato uno. Più tardi mi è capitato di trovare altri suoi lavori, ma adesso è da un po' di tempo che non appare più nulla di suo..."
"Saprebbe dirmi dove lo posso trovare?"
"Oh no, mi dispiace! Non ho proprio idea di dove possa vivere e non mi stupirebbe se non avesse nemmeno una dimora stabile... Sa come sono questi artisti: un giorno qui, uno là..."
Lo sconforto stava per avere la meglio sulla caparbietà di Dave, che assunse un'espressione rassegnata. La donna parve accorgersene perché aggiunse: "Però forse, c'è qualcuno che può aiutarla. Venga con me!"
Rianimato dalla speranza Dave la seguì fino a una bancarella in una stradina laterale, che lui non aveva neppure notato.
"Buongiorno Tom. Questo signore è un ammiratore dei quadri di Robert e vorrebbe sapere se hai qualcosa di nuovo da proporre..."
Tom lo squadrò da capo a piedi con aria scettica, alzando un sopracciglio, poi guardò la donna, incerto se rispondere o no.
Dave intuì la sua riluttanza così decise di osare per dimostrargli che si poteva fidare.
"A casa ho il carboncino delle mani intrecciate e quello del paesaggio visto dalla finestra spalancata... I suoi primi lavori..."
Quelle parole convinsero l'uomo, che disse: "E' da un pezzo che non ho più notizie di Robert. Ho provato anche a chiedere in giro ma nessuno sa che fine abbia fatto. L'unica cosa che ho saputo è che negli ultimi tempi non stava bene."
"Non sa neppure dirmi il cognome o dove vivesse?"
"No, mi dispiace."
"Un'ultima domanda. Sa almeno dirmi se con lui ci fosse una donna?"
"Una donna?! No, a quanto mi risulta Robert non aveva nessuno!"
Le notizie che aveva appreso non erano di grande aiuto, così prima di tornare a casa Dave pensò di fare un tentativo presso il generale Carter. Era con lui che Emily se n'era andata e forse lui poteva dirgli qualcosa su dove fosse o sulla nuova identità che aveva assunto.
Il generale, ormai in pensione, viveva in una villetta fuori città. Vedovo, trascorreva le sue giornate giocando a golf, la sua grande passione, e curando il giardino di casa.
Fu molto sorpreso della visita di Dave, che capì immediatamente non essere una visita di cortesia.
"Capitano Wilson, qual buon vento la porta fin qui?" lo salutò stringendogli calorosamente la mano.
"Generale, la trovo davvero molto bene. Se la pensione fa quest'effetto non vedo l'ora di arrivarci anch'io"
"Oh lei è ancora giovane Dave e poi non creda, la vita da pensionati ha anche i suoi lati negativi..."
"Non vedo quali, ma le credo sulla parola."
"D'accordo, basta con i convenevoli... Mi dica pure in cosa posso aiutarla" chiese ancora il generale, mentre si accomodavano su due poltroncine in veranda. Aveva un debito di riconoscenza nei suoi confronti e avrebbe fatto di tutto per onorarlo.
"Emily Foster" rispose Dave "Cosa può dirmi di lei?"
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IDENTITA' NEGATA
RomancePossiamo cambiare nome, città, lavoro, ma il passato ci seguirà ovunque e nel caso di Emily i ricordi saranno la sua ancora di salvezza, quando dovrà abbandonare tutto e rinunciare a lui, a Dave... Disponibile come audio libro al seguente link: ht...