Capitolo 63

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Il mercato dell'antiquariato di Monticello, come scoprirono Dave ed Emily il mattino successivo, era, in realtà, una fiera a cielo aperto dove si poteva acquistare di tutto: dall'abbigliamento ai trattori, dai piccoli animali da allevamento fino, appunto, agli oggetti di antiquariato come dipinti, libri e sculture.

Emily si lasciò trasportare da quell'atmosfera un po' retrò, grata di potersi distrarre dagli ultimi avvenimenti e dalle rivelazioni che essi avevano portato con sé.

I ricordi non erano tornati, ma almeno ora riusciva a mettere una didascalia a quelle immagini che riaffioravano alla mente, come relitti di un passato naufragato nella memoria.

Ora sapeva che quel prato, dove correva da bambina, esisteva davvero, che quel giovane uomo in ospedale era Robert, che tra quelle bancarelle variopinte lei si era aggirata curiosa e sorridente, proprio come in quel momento.

Aveva letto avidamente il diario di Robert, ritrovandosi in molti dei suoi pensieri e provando una forte empatia per quell'anima così sensibile e generosa. Si chiese se lo avesse amato, se tra di loro ci fosse stato qualcosa di più di un'amicizia, ma in fondo non era così importante saperlo. Lei era stata presenza per lui e viceversa; si erano sorretti a vicenda quando non c'era nessuno a tender loro una mano, poi lui se n'era andato e lei aveva ritrovato Dave.

Lo guardò che le camminava a fianco spingendo il passeggino e provò il bisogno impellente di dirgli che lo amava, e lo fece.

Lì, in mezzo alla folla, incurante delle persone che andavano e venivano in tutte le direzioni, si fermò: "Ti amo!" esclamò semplicemente. Poi temendo che non l'avesse sentita lo ripeté a voce un po' più alta. Lui si bloccò, si girò verso di lei e attirandola tra le braccia le rispose nella maniera più giusta che conoscesse: "Mi vuoi sposare?"

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Prima di tornare a casa, c'era un'ultima visita che dovevano fare, forse la più importante per entrambi.

Alla periferia di Monticello si trovava il cimitero della città e lì riposava Aaron Foster.

Quando Dave aveva confessato a Emily di sapere dov'era seppellito suo padre, lei non aveva esitato un attimo a farsi accompagnare, e ora, mano nella mano, rendevano omaggio a quell'uomo che aveva segnato i loro destini. La lapide, che lo ricordava, era quanto di più anonimo si potesse immaginare: nessuna foto, nessuna data, solo il nome che aveva assunto con il programma di protezione federale.

Emily osservava quel nome che non le diceva niente, non le suscitava nessuna emozione e si sentì in colpa. Serrò gli occhi, sforzandosi di ricordare qualcosa, anche un semplice particolare e pregò Dio che l'aiutasse. Dave, accanto a lei sembrò capire e cominciò a raccontare: "Ho sempre pensato che tuo padre non fosse un uomo cattivo, ma semplicemente un uomo come tanti. Ha sbagliato, ma ha pagato per i suoi errori e questo non è da tutti. Non si è mai sottratto alle sue responsabilità, non ha cercato giustificazioni per quello che ha fatto e ne ha accettato tutte le conseguenze. Lo ricordo al funerale di tua sorella: era distrutto dal dolore. Ricordo di aver pensato che quello non era un criminale, come voleva far credere la stampa, ma un padre al quale era stata strappata metà del proprio cuore. L'altra metà era aggrappata al suo braccio ed eri tu. Non dubitare mai del suo amore per te, perché se non ti avesse amato sinceramente e profondamente, tu, oggi, non saresti la creatura meravigliosa che sei..."

Emily non aveva bisogno di sapere altro. Quelle parole riportarono a galla un nuovo ricordo: una bambina, lei, che sorridente andava su un'altalena gridando: "più forte papà, più forte!" Riaprì gli occhi, umidi di lacrime, guardò Dave e accarezzandogli il viso disse: "Mio padre non ti ha scelto a caso: lui sapeva che con te sarei stata felice. Affidarmi a te è stato il suo ultimo regalo!"

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Dave ed Emily rinnovarono le promesse di matrimonio in occasione del primo compleanno di Tommy, ad agosto di quello stesso anno.

In casa Wilson si trovarono, di nuovo riuniti: Margaret, il generale Carter, la piccola Julie con i suoi genitori e Jane Donovan, che orami era diventata una cara amica.

C'era voglia di ridere, di scherzare, di gioire, ma con una consapevolezza nuova: quella che ogni giorno era un dono per cui essere grati, un'opportunità per amare, per essere migliori di ieri.

Nella mente di Emily, del passato sarebbero rimaste solo deboli tracce, ma a lei non importava, non più, perché aveva ritrovata la sua vera essenza, il suo "io" più profondo e questo contava più di qualsiasi ricordo.

L'amore di Dave, del suo bambino e delle persone che in quel momento la circondavano, era tutto ciò di cui aveva bisogno; per loro avrebbe lottato, si sarebbe sempre messa in gioco, con la certezza di non essere sola, perché la mano di Dave, stretta alla sua, le avrebbe impedito di cadere e se anche questo fosse accaduto, insieme si sarebbero rialzati e avrebbero ricominciato più forti di prima.

Di Andrew e Diana non seppero più nulla, tranne che avevano lasciato il Paese e che su di loro era stato spiccato un mandato di arresto, perciò era ragionevole pensare che non sarebbero più riapparsi nella loro vita.

IDENTITA' NEGATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora