Capitolo 51

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Dave osservava pensieroso il calendario. L'indomani sarebbe stato il 25 marzo: il loro primo anniversario di matrimonio.

Aveva immaginato di scappare via con Emily e di festeggiarlo, loro due soli, in qualche posto romantico, ma quello che era accaduto aveva scombinato tutti i suoi piani e ora, pensò tristemente, non sapeva neppure se aveva ancora una moglie.

In ogni caso non voleva far finta di niente, non gli pareva corretto, così, prima di tornare a casa, si fermò a comprarle una rosa rossa e dei cioccolatini

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Emily guardò sospettosa Dave che le porgeva una rosa rossa, abilmente confezionata in un cono di carta trasparente, trattenuto da un fiocco di raso, e una scatola di cioccolatini a forma di cuore.

Un paio di sere prima, lo aveva intravisto in giardino con l'agente Donovan parlare sottovoce e poi prenderle le mani e ora quei regali avevano tanto il sapore di una richiesta di scuse.

Le tornarono in mente le insinuazioni di Andrew: "lui ti tradisce" le aveva detto e forse era proprio così.

"Domani è il nostro anniversario di matrimonio... il primo e io, ecco, ho pensato di portarti questi" le disse, porgendole impacciato quei doni. "Non è così che avrei voluto festeggiarlo, ma viste le circostanze non credo tu te la senta di fare di più... o sbaglio?"

L'aveva presa in contropiede e si sentì una stupida per aver dubitato di lui.

"No, infatti... ti ringrazio davvero tanto. È stato un pensiero dolcissimo da parte tua, solo che io non ti ho fatto nulla" rispose imbarazzata.

"Non ha importanza... Tommy dov'è?" domandò, cambiando argomento, rendendosi improvvisamente conto che davvero non gli importava, come se si stesse abituando a quello stato di cose e lo accettasse, rinunciando a cambiarlo.

"E' in giardino con tua madre."

"Okay. Vado da lui."

"Dave..." lo richiamò.

"Dimmi!"

"Com'è... com'è stata la tua giornata?" gli chiese nel tentativo d'instaurare una conversazione.

Lui alzò le spalle: "Come tutte le altre... Buona direi" ripose senza aggiungere altro, lasciandola sola.

Emily lo seguì con lo sguardo finché lo vide raggiungere il bambino che, appena si accorse di lui, si fece prendere tra le braccia, poi riabbassò gli occhi sulle proprie mani che reggevano ancora quei semplici regali e capì che non voleva essere più una spettatrice di quell'amore, ma una protagonista.

Sì, era invidiosa degli abbracci e dei sorrisi che Dave dispensava a Tommy, gelosa dell'intimità che si era creata tra lui e l'agente Donovan e soffriva nel sentirsi esclusa, messa al margine, come se fosse invisibile. La vita andava comunque avanti con o senza di lei!

Dave le aveva chiesto di lottare al suo fianco per tornare a essere un "noi", ma lei non lo aveva fatto; si era adagiata sulle proprie ceneri, chiudendosi in se stessa e piangendosi addosso. Aveva allontanato gli altri, convincendosi che tanto non l'avrebbero capita, ma in realtà era lei che non capiva: la vita le stava dando una nuova opportunità e lei la stava buttando via.

Quelli in giardino erano la sua famiglia, tutto ciò che aveva ed erano accanto a lei, per lei, mentre Andrew e Diana, che si erano professati suoi amici, dov'erano? L'avevano drogata; come poteva pensare che quello che le avevano raccontato fosse vero? Aveva letto il dossier dell'FBI; di quali altre prove aveva bisogno?

Era vero, non ricordava, e forse il passato non sarebbe più tornato nella sua memoria, ma grazie a Dave poteva ricostruirlo. Era stata una moglie, un'amica, un'amante e una madre meravigliosa, le aveva detto, e lei voleva esserlo di nuovo perché nella parte più profonda di sé sapeva che era quella la verità e la cosa giusta per lei. Quello che sentiva rinascere dentro di sé, poco a poco, non era sbagliato e non doveva averne paura: era la vita che stava rifiorendo, era il suo cuore che ricominciava a battere e la sua anima che tornava a emozionarsi e a riempirsi d'amore.

IDENTITA' NEGATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora